Mi sveglio alle 3. L'emozione e l'ansia si fanno sentire. Finalmente avrei abbracciato la mia vita dopo quattro anni. Non riuscendo a dormire decido di alzarmi e preparare lo zaino. Scelgo cosa portare oltre le lettere e il regalo e preparo i vestiti. Guardo l'orario, sono le 4. Accendo il computer e nessuno è sveglio. Inizio a guardare i video di Albe, sin dall'inizio. Inizio a piangere. L'avrei visto dopo tre anni e mezzo. Alle sette mia madre a senso suo viene a chiamarmi e mi trova che piango come una disagiata. Mi alzo e inizio a prepararmi. Mi trucco alla meglio che posso, controllo per la millesima volta lo zaino e scendo. Inizio a tremare, ho lo stomaco sotto sopra. Arrivo alla discoteca Fabric, e mi dicono che è presto di tornare verso le 10 dato che erano le 8:30. Vada a fare colazione e incontro alcune mie amiche. Ci dirigiamo verso il Fabric e trovo altre ragazze. Non riuscivo a realizzare la cosa. Fino alle 13 non arrivava nessuno, Albe non pubblicava nulla e l'ansia cresceva. Io avevo il backstage e non sapevo a che ora mi dovessero chiamare. Il tempo non passava mai, io continuavo a tremare. Le persone cominciavano ad arrivare e l'ansia saliva. Alle 14:30 mi chiamano per entrare entro e lui non c'è. C'erano altre ragazze l'avevano già visto. Mi hanno fatto vedere le foto e iniziai a piangere. Ce l'avevo fatta. Dopo quattro anni era lì a pochi passi da me. Non mi facevano entrare nel camerino, si stava riposando perché quella notte non aveva dormito. Poi mi chiamano, inizio a piangere ed entro. Lo trovo coricato in un divano con il telefono in mano che guarda non so cosa. Alza lo sguardo e sorride. Allarga le braccia e vado ad abbracciarlo. Per una volta in vita mia mi sono sentita a casa. Era stupendo. Il suo profumo, la sua dolcezza. Inizio a piangere essendo ancora abbracciata a lui. Cerco di tranquillizzarmi ma non riesco. Smetto finalmente di piangere e facciamo tante foto.
"Piccola tutto bene?" Chiede. La sua voce è un qualcosa di magnifico. Annuisco e continuo ad abbracciarlo.
"Albe, ti ho scritto una cosa. Puoi leggerla?" Annuisce e gliela porgo.
La lettera diceva:
Ciao amore mio,
Finalmente ci vediamo.
Sai quanto sei diventato importante?
Sei diventato tutto.
Mi hai salvata, nessuno c'era mai riuscito.
Hai presente l'autolesionismo?
Quella brutta cosa che ti fa uccidere lentamente?
Ecco, ero un'autolesionista.
Lo sono stata per due anni.
Poi ti conobbi, e nonostante stavo male mi facevi sorridere.
Da allora anche solo il tuo nome mi faceva sorridere.
Il tempo passa, tu sei sempre più importante.
Sapevo ogni tuo video a memoria e da poco tempo non mi tagliavo più.
Tutto grazie a te❤
Adesso, a inizio duemilasedici, ho conferma che potrò conoscere la ragione del mio sorriso.
Il ragazzo che mi ha fatto conoscere l'amore, che è il mio amore.
Amore grazie per avermi salvata.
Grazie perché nonostante tu non lo sappia hai salvato molte di noi.
Ti amo amore mio.
-Giulia❤Alza lo sguardo e mi guarda, sia io che lui abbiamo gli occhi lucidi.
Inizio a piangere, mi da un bacio all'angolo del labbro e alza le maniche della mia maglietta.
Guarda per qualche secondo quelle linee sottilissime e bianche e le accarezza. Ci poggia sopra un tenerissimo bacio e torna a guardarmi."Non farlo più, ti prego. Promesso?" Sorride.
"Promesso amore mio". Lo abbraccio ed esco dal camerino piangendo.Dopo un po' esce dal camerino e comincia a fare foto con le ragazze del backstage sul palco.
Appena arriva il mio turno mi sorride. Facciamo la foto e mi guarda.
"Piccola, hai promesso ricorda".
"Non lo faccio più amore mio per te".
"Devi farlo per te stessa, non lo meriti sei perfetta". Lo abbraccio e scendo a fare la fila come tutti gli altri.Appena arriva il mio turno corro ad abbracciarlo di nuovo.
"Ti sei innamorata?" Mi chiede ridendo.
"Molto". Rido anch'io.
"Ci vediamo presto. Ci sarai ad Agrigento?"
"Certo. Ci vediamo lì". Gli do un bacio e scendo.Ancora ora, dopo due giorni non realizzo. Ma una cosa è certa. Non mi farò più del male. Per lui, per noi.
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Meet Albericoyes
Short StoryGiorno dodici Febbraio ho abbracciato la mia salvezza. E volevo condividere la mia esperienza con voi.