If I leave here tomorrow

Will you still remember me?

Ammazza però. Certo che la Metro B davvero non passa mai. O meglio, passa ma a quest'ora è talmente piena che non ce la faccio neanche a metterci un piede dentro.

For I must be travelin' on now

There's too many places I've got to see

Mi dovevo proprio trovare l'amica all'università che abita laggiù. Però che cacchio signò, non è che se potrebbe fa 'n po' più in là? Dicevo, insomma. Da casa di zia sulla Tuscolana non siamo troppo lontani. Del tipo che se avessi la macchina in mezz'ora sarei lì. Però purtroppo niente macchina, che il patrigno lassù a casa ha detto che gli costerebbe troppo mantenermi pure la macchina. Come se me l'avesse mai pagata lui l'università.

'cause I'm as free as a bird now

and this bird you cannot ch-

Schiacciò il tasto pausa sul lettore: la metro B era arrivata al capolinea. Aprì la tasca frontale dello zaino per rimettere le cuffie a posto, sospirando all'idea di dover abbandonare la sua musica southern rock per una serata punk oi. Però Flaminia era sempre stata gentile con lei, dal momento in cui l'aveva conosciuta un mese prima a Tor Vergata, - che stavolta non avrebbe potuto dirle di no. Si era addirittura offerta di farla dormire a casa sua, visto che per quella sera purtroppo non avrebbe avuto la macchina per riportarla a casa.

Uscì dalla stazione della metropolitana, mentre la notte calava sul paesaggio di Rebibbia. Un'enorme macchia bianca sul muro catturò la sua attenzione: era il murales che il fumettista più conosciuto del quartiere aveva realizzato, come tributo al posto dov'era cresciuto.

- A Martì! Dai che ce l'hai fatta, pe esse una de Firenze a orientamento te la cavi! - la voce squillante di Flaminia catturò la sua attenzione; l'amica le venne incontro, abbracciandola. Marta non era abituata a troppe manifestazioni spontanee di affetto.

- Ma che te sei scordata? Io Roma ce l'ho ner core e nel sangue - rispose, spostandosi i capelli, lunghi da una parte e rasati dall'altra, dietro l'orecchio. Flaminia sorrise, il caschetto di capelli neri che incorniciava il suo volto fresco si mosse con il vento dei primi giorni di novembre.

- Però il dialetto lo devi ancora rinfrescare eh - ridacchiò l'amica, cominciando a incamminarsi verso la macchina a luci accese che le stava aspettando.

Insieme a Marta e Flaminia c'erano due amici del centro sociale dove le due si stavano avviando. Erano simpatici, a dirla tutta non erano nemmeno così brutti o così trasandati; loro ci provavano, da bravi romani, ad essere più gentili possibili. Peccato che Marta non avesse voglia di stare dietro a nessuno.

- A Firenze ce so stato pure 'n gita! C'ho tipo 'na zia là, però tipo ce vado na volta all'anno quando fa gli anni perché è vecchia insomma non è che pure i mia se divertono a annalla a trovà cioè uno lo fa pe affetto. Vivi da sola a Roma? -

- No, c'ho na parente. -

- Davero? Pare fatto apposta oh! Te che c'hai 'na parente qui, io lì no poi secondo me 'ste cose capitano tipo 'na volta ogni tanto io non è che-

Sì vabbè però mo poi pure staccarti dallo scoglio. Oddio meno male siamo arrivati.

Una strada in salita portava al centro sociale, che era immerso nel verde di un grande giardino recintato. La musica già pompava da dentro il locale; era un palazzo a due piani, ricoperto di murales variopinti, molti dei quali a tema anti-fascista e no global. A giudicare dalla folla, gli headliner della serata dovevano essere piuttosto conosciuti: per entrare, Marta e Flaminia dovettero tenersi la mano per non perdersi, nel tragitto dalla porta al bancone del bar.

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⏰ Last updated: Feb 15, 2016 ⏰

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A.L.A.B. All lovers are bastardsWhere stories live. Discover now