Apriì gli occhi. Ero ancora lì, distesa su quelle sudice lenzuola rattoppate che mi regalò lei, la mia mamma.Oh! lo ricordo ancora! Come era bella la mia mamma in quel giorno lì! Nel suo abitino azzurro, che si muoveva leggera, come se i suoi piedi sfiorassero appena il suolo e salutava gli ospiti con quel suo fare principesco che solo lei era in grado di mostrare.
" Queste sono per te mio tesoro. Conservale, ti serviranno"
Molti penseranno a questa come una frase strana o addirittura sospetta, ed ora lo penso anche io.. ma quel giorno no, nulla poteva essere così sospetto, nulla poteva esser celato nell'animo di quella dolce donna che sedici anni prima mi aveva messa al mondo e mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciata sola! Ricordo ancora i suoi abbracci caldi, i suoi baci, le sue carezze, le sue parole.Ma più gli anni passavano, più i suoi abbracci diventavano freddi, i suoi baci viscidi, le carezze pesanti e le sue parole... no! non esistevano più parole tra di noi.
Ed ora sono ancora qui distesa in questa stanza. Inizio a sentire le carni ribollire! L'aria diventa sempre più putrida e malsana. Le braccia e le mani, le gambe e i piedi mi provocano un dolore atroce. E queste catene mi consumano la pelle e l'anima: il sangue sgorga fuori dalle mie profonde e numerose ferite tanto che non riesco più a distinguerne il colore della pelle. La mia anima soffoca e affonda pian piano in un buio sempre più totale, sempre più cupo, doloroso dal quale non troverò mai più neanche un piccolo sentiero di ritorno.
La stanza è anch'essa buia, riesco a percepire appena le singole parti del mio corpo che ormai hanno perso vitalità. Ed ora un urlo: il mio solito urlo mattutino, o forse è sera?! Non so, non riesco più a distinguere i colori del giorno e della notte chiusa qui dentro. E' il mio urlo di liberazione e di esasperazione,un urlo che mi illude sul futuro, mi illude sul fatto che qualcuno entrerà in questa maledettissima cantina, aprirà questa gabbia e spezzerà queste catene, ed io sarò libera. E' l'urlo che mi fa sperare che quella donna così dolce e premurosa che mi ha messa al mondo, sciolga quel cuore di pietra che ormai non prova più nulla per me, e mi liberi da queste sofferenze che ella stessa mi sta causando.
Il mio corpo è ormai un insieme di lividi, il mio viso di graffi. Le mie mani e i miei denti tremano ogni volta che odo quella porta scricchiolare. La sento avanzare verso di me, ogni singolo passo mi fa sobbalzare il petto, e la sua voce mi provoca rigetti e coniati di vomito.
"è l'ora della punizione"
Non ho ancora capito perchè devo esser punita. Non ho ancora capito quale sia il motivo per cui sono costretta a patire tutto ciò. Non resisterò a lungo. Sento il mio corpo cedere ad ogni percossa: mi abbandona sempre più. Non resisterò a lungo così.
YOU ARE READING
Come una farfalla nera
Mystery / ThrillerSarà difficile spezzare le catene. Sarà difficile evadere. Evadere da tutto ciò. Chi si sarebbe mai aspettato che le persone più care della vita possano col tempo trasformarsi in bestie. E' un mostro ormai, un mostro senza anima. Sono bloccata qui...