Capitolo 4

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Erano giorni ormai che Kylo restava in camera sua a rimuginare sul suo stupido padre e su quello che gli aveva fatto: gli aveva negato la libertà e le bistecchine di soia bio vegan, gli aveva negato quel poco che i Tokio Hotel gli avevano insegnato.
Guardò sul comodino la foto del nonno a Gardaland insieme a lui. La prese e sospirò: "Oh nonno...pensavo che quei giorni sarebbero durati per sempre. Ti ricordi quando mi alzavi con la Forza e mi facevi girare? E quella volta in cui hai usato gli stormtrooper come birilli da bowling, te lo ricordi nonno? Mi manchi così tanto." Kylo sentì qualcosa scorrere sulla sua guancia. Una lacrima. Oh si. Soffetenza. Vero emo. Mica sti poser.
Si alzò dal letto e andò in bagno a cercare le sue lamette laser, ma si rese conto di averle messe nel suo piccolo trolley ancora chiuso ai piedi del lettino.
Ora basta.
Prese il trolley al collo (cosa?) rimise il mantello e la maschera e si dirise sulla porta come per uscire. Diede un'ultima occhiata alla sua stanza arredata da Ikea-Trooper e vide la foto del nonno come avvolta da una luce divina. Capì che la sua nuova vita non poteva cominciare senza di lui. Tornò indietro la prese e se ne andò. Ripercorse lo stesso tragitto dell'altro giorno ma questa volta c'era più rumore del soltito alla base, gente che moriva, laser qua e là e assaltatori che assaltavano, ma a Kylo fottevailcazzo. Era sulla passerella ad un passo dalla libertà. Poi un urlo. Di nuovo.
"BEN"
Eccolo lì Indiana Jones.
Kylo fece cadere il trolley facendosi male al collo e strinse la foto del nonno. Si girò. Il paparino lo aveva già raggiunto sulla passerella.
"Dobbiamo andarcene Ben, ti riporto da tua madre!"
L'emo ebbe un'attimo di spossatezza. Poi pensò: che schifo le madri io ho già quello che mi serve.
"PAPÀ IO NON CI VENGO CON TE. HO GIÀ QUEL CHE MI SERVE. CE L'HO SEMPRE AVUTO!"
Han Solo era già ad un palmo dal volto del figlio.
"Che cos'hai Ben? Chi hai dalla tua parte?" Disse accarezzandogli la gota.
Kylo prese la foto del nonno da sotto al mantello e gliela sbattè forte in faccia.
Letteralmente. Forte.
"LUI C'È SEMPRE STATO PER ME! ERA EMO PRIMA CHE ANDASSE DI MODA, PRIMA DEI POSER, PRIMA DEL NUOVO ALBUM DI AVRIL LAVIGNE, PRIMA DI ME PAPÀ!"
Ma stava come parlando al vuoto. Sentì un urlo di ragazzina in fase ormonale e Chewbe cominciò a sparare qui e la come un pazzo.
Kylo Ren guardò davanti a lui. Non c'era nessuno. Guardò giù e vide l'ombra di suo padre precipitare nel vuoto. Era successo. Aveva ucciso suo padre e neanche se ne era accorto. Lo aveva colpito forte con la foto del nonno facendolo cadere dalla passerella. Era fatta.
Kylo era libero.
Poi sentì un dolore lancinante alla spalla.
Fico, dolore. #TrueEmo
Poi la vista si fece offuscata e l'ultima cosa che vide fu il volto di una ragazza.
Dioboia
Poi svenne.



*carissime assaltatrici di fanfiction brutte spaziali. Sono già stata frustata dal Primo Ordine per l'enorme ritardo col quale compongo questa opera neoclassica. Ma sono ancora qua! (come Vasco Rossi, bleah)
Amate il Kylo più di prima che le sorprese sono Solo cominciate.
Grazie alla mia compagna di vita qui con me che mi ha assistita e aiutata in questo arduo ma meraviglioso compito.
Immenso affetto alla prossima
Stay tuned
Mavy

Kylo Ren Che Si Fa CoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora