Capitolo 2

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"Che condanna" pensò Clay "Combattere tutta la vita e poi dover continuare a farlo anche da morti"

Cit. Città di Ossa

-Tu sei mia sorella- disse Jace alla fine -Mia sorella, il mio sangue, la mia famiglia. Dovrei sentire il desiderio di proteggerti- rise in silenzio e senza umorismo -Proteggerti da tutti i ragazzi che vorrebbero fare con te esattamente quello che vorrei fare io-

Cit. Città di vetro

-Penso che farò una chiacchierata con Clary, Da solo- disse Hodge.

Alec si alzò con disinvoltura dalla poltrona. -Va bene. Pensaci tu-

Jace, invece, non accennava nemmeno ad andarsene. Non voleva. -Non è giusto! Sono stato io a trovarla. Sono stato io a salvarle la vita!-

Hodge gli stava dicendo con gli occhi di sparire, così si rivolse a Clary -Tu preferisci che io resti qui, vero?-

Lei, per tutta risposta distolse lo sguardo. Diamine, non voleva ammetterlo e non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, Ma essere rifiutato in quella maniera da una ragazza faceva un male cane.

E Jace Wayland in tutta la sua vita non era mai stato rifiutato da una ragazza. Mai!-

-Non capisco perché non mi volesse lì- Jace stava scegliendo una spada angelica dalla parete, ma non riusciva a concentrarsi. -Le ho salvato la vita, l'ho portata qui, le ho provato che è Una Nephilim e poi sono anche bellissimo. Diavolo, quella ragazza mi farà uscire di testa-

Alec aprì la bocca per rispondere, ma lui fu più veloce. -E inoltre non fa mai quello che le viene detto. E' testarda e a volte un po' ingenua. Oooh e per non parlare dell'amichetto mondano che se cerchi 'Ridicolo' nel dizionario ti porta una sua foto accanto- si sedette di fronte ad Alec con 3 diverse spade angeliche. Nuovamente Alec fece per rispondere ma fu interrotto. -E andiamo Alec! Sei il mio Parabatai. Dì qualcosa!-

Cit. Città di Ossa

Jace allungò una mano per sorreggerla proprio mentre lei si voltava per scusarsi e in qualche modo Clary si ritrovò nel cerchio delle sue braccia e lui la baciò.
All'inizio fu quasi come se non avesse voluto farlo: la sua bocca era rigida contro quella di lei. Poi le mise tutte e due le braccia attorno e la tirò contro di sé. Le sue labbra si ammorbidirono. Clary sentì il battito rapido del suo cuore, assaggiò la dolcezza delle mele ancora nella sua bocca. Infilò le mani nei capelli di Jace come aveva desiderato fare dalla prima volta che lo aveva visto. Li arricciò attorno alle dita, serici e sottili. Il suo cuore martellava e si sentiva un rombo nelle orecchie, come un battito d'ali.

Cit. Città di Ossa

-Quando vidi Alec- disse -Avevo dieci anni ed è stata la prima volta che ho incontrato un altro bambino della mia età. La prima volta che ho avuto un amico-.

Cit. Città di Ossa

Magnus rispose, la voce che rimbombava nel piccolo ingresso: «CHI OSA DISTURBARE IL MIO RIPOSO?-
Jace sembrava quasi nervoso. -Jace Wayland. Ti ricordi? Sono del Conclave.-
-Oh, sì.- Magnus sembrava ringalluzzito. -Sei quello con gli occhi azzurri?-
-Parla di Alec- suggerì Clary.
-No. I miei occhi vengono solitamente definiti dorati» disse al citofono.
-E luminosi, tanto per la cronaca-
-Ah, sei quell'altro- Magnus sembrava deluso. Se non fosse stata tanto sconvolta, Clary sarebbe scoppiata a ridere.

Cit. Città di Ossa

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