2. Partenza

12 3 3
                                    

Luke non perse tempo. Il giorno successivo alle cinque della mattina usciva di casa, con una minuscola valigia. Non aveva mai visto la città a quelľora, mentre tutti gli altri stavano ancora dormendo. Camminò fino alla periferia, dove cominciavano ad esserci gli alberi e ľerba. La strada asfaltata terminò bruscamente e cominciò lo sterrato. Vedeva per la prima volta i carri dei contadini che andavano in città carichi di frutti della terra e tornavano in campagna vuoti. Tutto attorno, campi e campi, di cui non si vedeva la fine, un piano sconfinato da cui crescevano i prodigi che nutrivano la città. Meravigliato da quel nuovo paesaggio, non guarava dove camminava e a un certo punto si sentì scivolare: si guardò i piedi e si accorse che la strada era ricoperta da una patina viscida, simile a gelatina, che rendeva difficile proseguire. Si accorse anche che le ruote dei carri erano chiodate, motivo per cui non scivolavano. E un piccolo carro che lo precedeva, che aveva ruote normali, perse aderenza sul terreno, gli si staccò una ruota e sbandò dalla strada sfasciandosi. Luke inorridito si concentrò per rimanere in equilibrio e cominciò a pattinare sulla melma. Dopo un pò che procedeva così, vide che quel fango gelatinoso diminuiva finchè si poteva camminare normalmente. Sollevato, Luke cercò di capire perchè c'era quella melma appiccicosa sulla strada che usciva dalla città. Si mise a riflettere e gli venne un'idea in mente: se quel fango aveva il compito di rendere difficile il passaggio, significava che qualcuno non voleva che chiunque potesse andare e venire dalla città liberamente, e quel qualcuno era di sicuro il governo. Il governo non voleva che i suoi abitanti conoscessero il mondo: sarebbero dovuti rimanere sempre nella città, per lavorare.

Nel piccolo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora