Subconscio

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Non mi ci soffermavo più, il tempo scorreva inesorabile ed io non facevo nulla per viverlo. Non mi perdevo più nell'intensità di un'emozione da troppo tempo.

Come fai a capire se c'è ancora vita in te?

Poggiai la mano destra sul petto, coprendo la parte che celava il mio cuore. Continuava a battere.

Mi guardai allo specchio. Le mie guance erano rosee, i miei occhi verdi ed i miei pensieri ancora pronti a risuonare nel vuoto della mia stanza.

Cerca di vivere, ma vivere davvero.

Ecco, come si puo' vivere?
Ovviamente la mia non era vita. Non completamente.

Dentro di me risiedeva il bisogno di guardare il mondo circostante con la bellezza dei colori.

Ma cosa ne sai tu della vita?

Effettivamente poco, non tutto quello che dovrei sapere. Di esperienze non ne possiedo.

Conoscevo la bellezza di un sorriso dopo un pianto. Ero consapevole della fresca sensazione data da un bagno al mare dopo aver preso il sole. Amavo respirare profondamente, una cosa un po' banale sì, mi infondeva coraggio.

Sapevo che mi riempiva di speranza la vista di un fiore in un prato desolato perché mi sono sempre sentito come quel fiore.

La terra incolta non permette alla vita di porre radici nel concime del mondo.
Il sole, la pioggia, l'aria. Le cose semplici, l'essenza della natura.

Guardati, sorridi ma non hai un motivo per farlo.

Eppure di motivi per sorridere non ne ho mai avuti. Forse è per questo che i miei sorrisi non hanno più bisogno di essere scaturiti da una bella emozione.

Sai cos'è l'amore?

No, non lo so. Non ho mai amato nemmeno me stesso, come potrei amare con questo abisso represso nel petto?

Si parla tanto di voragini, si cerca la soluzione ma vi assicuro che non esistono cure, nemmeno quelle temporanee.

Perché illudersi è ciò che ci permette di andare avanti.

Pensi che, alla fine, la tua vita abbia un senso? Che valga qualcosa? Perché esisti?

Di certo non per mia scelta.
Non ho mai chiesto nulla, a nessuno.
Non ho mai preteso amore o avvenuta.
Soltanto nei pensieri più incontrollabili, quelli che non sembrano nemmeno i tuoi, ho cercato qulcosa di più soddisfacente.
Lo confesso, desidero che tutto questo sia inghiottito lasciando il vuoto. Vorrei poter annullare tutto.

Non parli sul serio. Nessuno vorrebbe ridurre tutto al vuoto, al nulla.
Non bleffare che vivere con quel vuoto nel petto non è piacevole.

Pensi che non lo sappia? È qualcosa che ti consuma.

Non riesco proprio a capire come corpo e mente si fondano scatenando tale reazioni nel mio petto. I sentimenti sono immateriali ma fanno più male di mille coltellate.

Non puoi saperlo, una coltellata potrebbe fare più male.

Forse hai ragione perché in realtà i veri mostri, nella mia vita, sono sempre state le persone. Coloro che reputavo indispensabili. Credi che la lealtà sia una dote di molti ma non è così. Te lo assicuro.

Ho voluto bene fino allo stremo, ho sofferto per gente che, oggi, guardo come si guarda un estraneo. Eppure quegli occhi li conosci bene e loro conoscono te. Distogli lo sguardo perché, colui che ti ha abbandonato, non ha nessun diritto di affondare ancora, i suoi occhi, nei tuoi.

Esiste la felicità?

Se esiste mi ha sempre ingannato. Io mi sono sempre fatto abbindolare dalla sensazione di pace provata dopo un momento reputato 'soddisfacente'.
Perché pensi che quella sensazione non potrai mai più dimenticarla. Anche se la realtà è che qualche minuto non riesce a sanare ciò che anni ed anni hanno lasciato dentro di te.

Un giorno andremo tutti nello stesso posto. Nessuno risulterà migliore o peggiore lì.
Nessuno potrà vantare di possedere di più.
Non importerà a nessuno se hai realmente vissuto o se hai continuato ad osservare la tua vita scorrere davanti alla finestra di camera tua.

È questo ciò che hai fatto? Hai osservato tutto attraverso un vetro?

Sì, è proprio ciò che ho fatto. Non me ne vergogno. Quel vetro celava il mistero della vita. Vedevo tutto in modo limpido ma non lo vivevo.

I bambini scorrazzavano in giro, sorridendo, ed io? Io cercavo di capire quand'è che perdi la voglia di vivere.

Anch'io ero stato bambino ma era un ricordo troppo lontano, troppo sfocato.
Proprio come le pagine si sgretolano e si ingialliscono per via del tempo.
I miei pensieri si erano impregnati di solitudine. Eppure prima avevo paura di perdere quei ricordi che alimentavano vita in me. Avevo paura di non poterli più rivivere ma la paura andò via, con i ricordi.
Forse è stato meglio così. Probabilmente desideravo che finisse così.

Quindi hai '"vissuto" privo di vita? Senza linfa vitale dentro di te?!

Non sempre. C'è stato un tempo in cui riuscivo a sperare ma la morte non è soltanto quella che fa cessare il tuo cuore di battere. C'è anche la morte interiore, quella del tuo essere. Quando ciò accade sei veramente morto, nonostante il cuore continui a pompare sangue nelle vene.

Cosa hai intenzione di fare adesso? Sei già morto? Intendo, il tuo cuore ha cessato di battere?

Credo che questo debba dedurlo. Non te lo rivelerò mai. Forse sono un semplice ragazzino che si finge ciò che non è. Posso anche essere un anziano che dalla vita non ha ricevuto nulla. Che poi non è del tutto vero. Ho potuto osservare che la vita esiste, dentro a certa gente. C'è chi ha, davvero, il sole dentro al cuore.

È tutta una questione di scelte. Ti consiglio di fare le tue con lucidità perché non potrai più tornare indietro e, come ti ho già detto, i ricordi svaniscono e quando succede muori.





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Eccomi qui con la mia prima oneshot.
Non so cosa sia venuto fuori.
Vi lascio estrapolare da queste mie parole ciò che vi pare e piace.
Prendetelo come una sorta di dialogo, forse con se stessi, forse con il proprio subconscio.
Fatemi sapere cosa vi ha trasmesso e se vi è piaciuta, mi farebbe molto piacere. Spero che vi abbia, davvero, lasciato qualcosa di buono.

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