Quella sera era tardi Elsa aveva appena salutato Sophia.
Quando stava per andare a letto vide Manuel che dormiva scoperto nella stanza che aveva di solito quando dormiva qui con il figlio Cristian.
Decise di andarlo a coprire.
Lentamente si avvio' a passi leggeri nella sua stanza.
Vide i lineamenti del suo viso fronte alta, mascelle quadrate, labbra superiori carnose. Capelli biondo cenere, addominali scolpiti. -Che sto pensando, svegliati Elsa, ti potrebbe venire figlio.
Dopo averlo coperto uscii lentamente dalla stanza.
Lui era mezzo sveglio e la vide decise di andare da lei.
Lei era nel corridoio quando lui posò una mano sulla sua spalla.
Si prese uno spavento.
- Ehi mi hai spaventata
Imbarazzata disse.
- Perdonami non volevo spaventarti.
Disse in tono dispiaciuto.
- Non fa niente Manuel, vai a dormire adesso, buonanotte.
Con un sorriso.
Stava per andare quando lui afferra la sua mano.
- Dobbiamo parlare.
Lo disse in tono deciso.
Che lei ansiosa disse.
- È tardi di cosa vuoi parlare? Parliamo domani.
Con un mezzo sorriso spaventata, imbarazzata, eccitata al pensiero che lui le ha afferrato la mano.
- Lo vedo che ti soffermi a guardarmi e lo faccio anch'io.
Perché ti desidero.
Sbattendola contro il muro.
Lei rimasta immobile.
- Dimmi che non senti quello che sento io adesso.
Aveva un erezione.
Lei lo sentiva grosso spingersi verso il suo ventre. Attraverso la sua vestaglia. Anche lei si sentiva persa, eccitata. Decise di fermare questo brivido che le percorreva la schiena.
- Smettila Manuel! Non sento nulla, lasciami andare per favore.
- Solo se mi guardi negli occhi.
Il suo fiato era corto.
È anche lei cominciava ad avere il fiato corto.
Così lui la tirò dai fianchi con le sue mani forti e la baciò con prepotenza, con passione. E lei non poté fare a meno di respingere il suo bacio. La sua lingua era morbida, le sue labbra carnose sulle mie. Un brivido più forte le percorse il basso ventre. Non avrebbe resistito a venirsene.
Era come se la toccasse dentro, senza averla toccata. Si staccò da lui e gli diede uno schiaffo.
- Non farlo mai più.
- Lo so che ti è piaciuto, come è piaciuto a me.
- Non deve più succedere Manuel.
- È inevitabile, io ti sento. È so che anche tu mi senti. Fai l'amore con me.
La prese per mano e la guidò nella sua stanza.
Lei non si era nemmeno resa conto di essere già nella sua stanza, aveva il corpo pieno si emozioni che non riusciva a fermare. Quello a cui pensava era che sarebbe stata sua e lui suo.
Iniziarono a spogliare entrambi l'altro.

Due anime risucchiate dall'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora