★Lui☆

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Guardo fuori dalla finestra del pub e quasi mi sembra inverosimile ciò che vedono I miei occhi, la pioggia scende giù senza freno, va a sbattere sul primo ostacolo che incontra, il cielo è così tenebroso, mette soggezione, sembra quasi la fine del mondo la fuori.

Ma non qui dentro, uno dei tanti pub di Vigo. La luce così tenue e calda rende l'atmosfera così confortevole.

Resto lì, aspettando che la pioggia finisca, mentre sorseggio la mia fumante cioccolata calda, mi diverto a girarci il cucchiaino dentro, sono così pensierosa.

Resto lì, aspettando che la pioggia finisca, mentre sorseggio la mia fumante cioccolata calda, mi diverto a girarci il cucchiaino dentro,  sono così pensierosa

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"Cosa ne farò mai della mia vita?"

Il mio sguardo guarda il nulla, il vuoto assoluto, ad un tratto la mia mente inganna la mia vista facendomi vedere, lui, la sua immagine mi perseguita.

Lo vedo ovunque, lo penso ad ogni ora del giorno.

Lui, Dominic!

Era un mio compagno di classe, fin quando non si trasferì in un altro liceo.

Rimasi devastata dalla notizia del suo trasferimento... eppure c'ero quasi! Sembrava che gli piacessi anche io.

Ma non abbastanza a quanto pare...

Basta!!! Me lo devo dimenticare, non ha senso pensare al passato è dimenticarsi di vivere.

Un pensiero mi passò per la testa, e mi fece sorridere. Ricordai che all'epoca tormentavo le mie amiche, parlando in continuazione di lui, mi dispiace per loro, mi sento così stupida.

Ho passato tre anni della mia vita a parlare e a pensare a lui.

Che sciocca...

Ed ora? Tutto è finito, tempo sprecato. Quanto invidio quella gente che non si innamora mai, sono loro che si fanno amare ed io sono una di quelle che danno tutto l'amore che hanno in corpo ad una persona che nemmeno ti pensa.

Mi sfioro il labbro per poi torturarmelo mordendomelo dal nervosismo.

Presi a sorseggiare la mia cioccolata ma non stetti attenta e mi scottai, così la mia cioccolata si rovescio tutta per terra andando a finire sul mio bel vestitino a fiori.

Mi partì una bestemmia: <Ma porcoodueee, cazzo è bollente!!! Dopo questa rimarrò sterile a vita>

Mi accorsi di aver esagerato, notandolo dagli sguardi non indiscreti della poca gente lì presente.

Nonostante il mio disagio immenso non me ne importai più di tanto, dopo tutto non li avrei mai più rivisti.

Andai in bagno, quasi di corsa... ma scivolai sul quel poco di cioccolata versata per terra, così feci ancora in tempo ad accorgermi di quello che stava per succedermi, che caddi all'indietro peggio di una scena di Matrix, la mia testa sbattete sullo spigolo del tavolo.

Persi I sensi, il mio corpo era lì, disteso sul freddo e gelido pavimento del pub.

Ma ora, mentre sono a terra priva di sensi vi parlo un po' di me.

Mi chiamo Lucia, sono una studentessa che frequenta il terzo anno di liceo, I miei voti? Meglio non parlarne, vagano tra alti e bassi...

Sono una ragazza abbastanza bassa, tante che vengo definita una nana o piccola donna ma questo non mi disturba dato che vado fiera della mia bassezza, sono bionda cenere, occhi color nocciola, non ho un fisico perfetto insomma sono una ragazza abbastanza normale.

Come avete appena visto una totale imbranata. Il resto di me lo scoprirete più in là... riserverò delle sorprese. Niente storie drammatiche, genitori morti o ragazzi stronzi. Per la parte drammatica forse...

Ora mi dovrei svegliare? O resto ancora un po' a godermi il pavimento aspettando che qualche insetto mi faccia visita? No, grazie.

Mi alzai, portandomi subito per istinto la mia mano dietro la nuca, guardai la mia mano e rimasi innoridita da quello che vissi. "Sangue! Del cazzo di sangue stava uscendo dalla mia testa, io odio la vista del sangue ma nonostante tutto mi affascina ma più che altro mi fa orrore pensare che dal mio corpo esca del sangue, ora voi penserete, ma come faccio con il ciclo? Ecco un bel problema per una persona come me"

La cameriera mi porse un panno e del ghiaccio, la ringraziai e rimasi lì seduta su una poltroncina mentre cercavo di fermare il sangue con quel panno.

Quando la porta si spalanco, e fece entrare una presenza maschile coperta da un cappuccio, era fradicio d'acqua, la perdeva dappertutto, andandosi a riversare sul pavimento. Era molto alto ma normale alla mia vista visto che in classe da me c'erano molti ragazzi alti...

Si tolse il cappuccio lasciando intravedere I suoi lineamenti del viso, era molto interessante. Occhi azzurri, capelli lunghi e biondi. Dove si vedeva in giro al giorno d'oggi ragazzi con I capelli lunghi?! Si rivolse alla cameriera con un sorriso smagliante, cazzo che sorriso, uno di quelli contagiosi, che ti illuminano la giornata. Non mi notò nemmeno per un istante, dopo tutto io chi ero per lui, non avevo nemmeno un briciolo di bellezza, ho l'autostima a terra, alle medie non mi piacevo nemmeno un po' solo in questi anni mi sto rendendo conto di quanto io sia bella, non che mia madre non mi avesse aiutata ma lei non si rendeva e non si rende conto che lei è stata la causa principale delle mie insicurezze, dei miei complessi. Ma solo grazie a me sto iniziando a credere a me stessa. Ma ogni tanto cado nelle mie insicurezze.

Lui ordinò una birra bevendola in un sol sorso, ordinò anche una pizzetta fritta che divorò fogacemente, una ragazza normale si sarebbe inorridita da questa insolita visuale ma non io, che al contrario ne rimasi affascinata.

Mi alzai per chiedere altro ghiaccio, ma appena lo feci persi I sensi, assicurandomi un'altra figura di merda...

Ma finalmente avevo attirato l'attenzione di quel ragazzo, anche se non come volevo e in un modo totalmente inusuale.

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