Prologo

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É cosí che ci si sente quando si perde tutto?
Come se ogni certezza fosse crollata? Come se parte del cuore fosse rimasta ancorata a quello che ora non si ha piú? Come se il mondo avesse perso i suoi colori? Probabilmente si, dato che é quello che vivo da una settimana, quando, per motivi di lavoro, io e la mia famiglia siamo stati costretti ad un trasferimento a Londra. Mio padre é un dipendente di un'importante agenzia di viaggi; la sede di quest'ultima é a Londra e, secondo lui, "I dipendenti vengono pagati di piú" e cose che non sto a dire. Probabilmente preferisce i soldi all'incolumità della sua stupida figlia quasi cieca, che in una città come Londra non potrebbe circolare tranquillamente, bastone o cane-guida che ci sia. Odio cosí tanto dipendere da qualcuno a diciotto fottuti anni. Come se non bastasse, mia mamma vuole che io frequenti una scuola pubblica: secondo lei dovrei farmi nuovi amici, ma so bene che il vero motivo é che non vuole lasciarmi a casa con i miei pensieri suicidi. Avrei tutto il tempo per tentare di nuovo di togliermi la vita.
Mi sento cosí sola, cosí persa. Quello di cui ho bisogno é la mia vecchia vita, fatta di sicurezze e certezze.

Ho paura di star affondando troppo in profondità nel vuoto del mio petto. Ma questa volta non ci sarà nessuno a salvarmi.

***

Ciao a tutti!
Ho tentato di nuovo di creare una storia con Dylan protagonista, e spero di aver fatto un buon lavoro, anche se questo é solo il prologo.
Un bacione,
Fra.

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