"Driiin,driiin,driiin..." erano le 6:00 del mattino e la sveglia risuonò insistentemente due o tre volte. Mi alzai dal letto con i capelli arruffati, il trucco ormai sciolto e due occhiaie che sembrava che l'avessero scavate.
Mi tolsi la coperta e misi i piedi sul pavimento, ignorando il gelo del mattino. Appena mi alzai andai in cucina e trovai mia mamma che stava preparando i pancake. "Sally, ti ho preparato i pancake, i tuoi preferiti!" disse mia mamma sorridendo, "grazie mamma" risposi assonnata tra uno sbadiglio e un altro.
Mangiai in fretta e furia perché non mi accorsi che erano quasi le 8:15, andai in camera, mi misi un jeans nero strappato sulle ginocchia, le mie nike un pò sporche e vecchie e la mia felpa dell'Obey tre volte più grande di me.
A scuola mi accompagnò mio fratello Josh con il suo jeep, un pò sgangherato. Mentre eravamo sulla statale 18 per andare a scuola, decisi di dire qualcosa per rompere quel profondo e noiosissimo silenzio. "Io proprio non capisco il motivo per cui la mattina bisogna svegliarsi così presto, cioè voglio dire, per me è inutile. Dobbiamo andare a scuola e romperci i coglioni con quelle noiosissime spiegazioni dei prof e per non parlare delle ore di matematica, Dio, quelle le odio e odio anche quelle vipere che credono di averla solo loro in tutta la scuola e per lo più ti trattano da schifo." Dissi io. Mio fratello si limitò a fare un piccolo sorriso e poi nessuno dei due parlò fino all'arrivo a scuola.
Scendemmo dalla macchina e ognuno andò dai propri amici. Io a differenza di Josh non ero molto socievole e quindi di conseguenza non avevo molti amici, sia perché avevo un carattere chiuso sia perché mi stavano tutti sul cazzo.
L'unico 'vero' amico che avevo era Maximus ( lo chiamavano tutti Max) ed era il mio migliore amico. Prima delle lezioni, tutte le mattine,ci sedevamo sopra una panchina nel cortile delle scuola e fumavamo le nostre Winston rosse da 4.50€ dividendo i nostri soldi per comprarle.
Quando entrai in classe rimasi tutta la giornata sul banco a dormire perché quel giorno, non avevo voglia di rimanere a scuola, come del resto tutti i giorni.
Ritornai a casa a piedi, così, perché avevo voglia di passeggiare e appena rientrai a casa, pranzai velocemente, anche perché ero molto stanca, mi misi il mio pigiama rosa confetto e mi catapultai sotto le coperte del mio letto e caddi in un sonno così profondo che durò fino al giorno successivo.