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BEATRIS

Guardo l'orologio: le 6.57. Tra tre minuti dovrebbe suonare la sveglia. Non ho chiuso occhio per tutta la notte, sono distrutta.
6.58.
Le vacanze estive sono andate merdosamente male, così come l'anno a scuola.

Spero solo che questo sia meglio.
6.59

Chiudo gli occhi imbronciata e butto tra testa nel cuscino.

Sento il fastidiosissimo suono della sveglia che mi brucia i timpani.

"BEA! ALZATI!" Sento la voce di papà dalla cucina e un odore di punkake mi invade le narici. Papà ti amo.

"NON CHIAMARMI BEA! COMUNQUE ARRIVO." Mi alzo velocemente dal letto ed entro in bagno.
Mi studio per un attimo allora specchio. Ho delle enorme pozze azzurre al posto degli occhi, dei capelli dolcemente mossi, di un colore marrone chiaro che scendendo verso le punte diventa biondo.
Porto una terza più che abbondante di seno, ma non mi piace evidenziarlo.
Sono una ragazza carina si, ma non bella. Né una strafiga. E ovviamente nessuno mi ha mai notata. Almeno non a scuola.
Mi lavo i denti e passo la spazzola sui capelli, anche se non serve; sono morbidissimi e in ordine già da se.

Prendo velocemente qualcosa a caso dall'armadio, passo un pochino di matita e afferro la cartella.

Scendo le scale che portando al salotto e alla cucina.

"Papàààààà" Gli lascio un bacio tra i capelli (che intendiamoci, ha quattro peli in testa) e afferro un punkake.

"Ciao Bea." Mi offre del succo d'arancia ma rifiuto. Odio il succo. E odio il nomignolo "Bea".

" Papà, lo sai che non devi chiamarmi Bea." Sbuffo rumorosamente.

"E come?"

Alzo un sopracciglio "Tris?!"

"Ma come adesso è alla moda la fine del nome?" Borbotta. Quasi scoppio a ridere.

"No papà! Solo che mi piace più Tris. Devo andare ciao." Gli lascio un altro bacio tra i suoi peletti nella zucca ed esco di casa.
Riesco a prendere l'autobus per poco, e una volta salita cerco frettolosamente un viso familiare.

Una ciocca di capelli rossi mi finisce davanti e io non posso fare a meno di sorridere.

"Ciao Hezel." Saluto la mia migliore amica. Ci conosciamo da quando andiamo all'asilo, e ormai è una sorella per me. Non so come farei senza di lei.

"Ciao Tris." Mi sorride affettuosamente e si sistema gli occhiali da vista. È una ragazza molto carina anche lei (nonostante molti credano che sia bruttina per gli occhiali); ha dei capelli rosso accesso, con dei boccoli sulle punte. Occhi verde smeraldo, qualche lentiggine sul viso, seno porperoso e un fisico da paura. Qualche volte sono invidiosa di lei, è uno schianto.

"Che facciamo dopo scuola?" Chiedo incuriosita. Scrolla le spalle.

"Cinema?"

"Mhh non ne ho tanta voglia." So già che vorrà portare tutto il 'gruppetto' di amici. E sfortunatamente questo, comprende anche Caleb. Ci odiamo dalla prima liceo e non facciamo a meno di litigare.

Sbuffo rumorosamente ma annuisco. Quando Hezel vuole fare una cosa, meglio stare zitti e lasciarla fare.

Arrivati davanti all'edificio scolastico mi butto tra le braccia di Fred. È il mio migliore amico, gay, purtroppo migliore amico anche di Caleb e del suo gruppo.

"Ciao Bea..." Sussurra con le labbra poggiate sul mio orecchio.

Lui è l'unico in assoluto che può chiamarmi Bea.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07, 2016 ⏰

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