Capitolo 1: Cosa cazzo ci faccio qui...

22 1 0
                                    

23:35, lunedì 23 febbraio, 2020.

La pioggia scroscia nella buia e fredda notte di febbraio, sono qui su un tetto di un palazzo di Chicago insieme a Rock e Vary.

Jay è di sotto nel furgone delle comunicazioni ad ascoltare il bersaglio.

"Eh già, un altra notte di lavoro per noi bastardi" esclama Vary in un farfuglio di parole poco chiare causate dal suo scalda-collo militare che gli copre la bocca, "Già" risponde Rock con indifferenza mentre controlla il suo orologio da polso.

E' un atmosfera poco piacevole in questo buio freddo e piovoso, siamo tutti coperti con vestiti e giacche pesanti appostati con ottiche, fucili di precisione e antenne di trasmissione su un palazzo che dista 800 metri circa da un grattacielo almeno tre volte più alto del nostro. Ed è lì che lavora il nostro bersaglio.

"Chi è il tizio" chiede Rock con un tono scazzato, "Per quanta documentazione ci abbiano fornito si tratta di un imprenditore di successo che vuole effettuare delle compravendite svantaggiose per il nostro datore di lavoro" risponde Jay.

Rock tace, di solito rispondiamo con un "Chiudo" o "Capito" ma quel silenzio faceva capire meglio di mille parole.

Rock è sempre stato così; ostile, indifferente, vuole sempre arrivare al punto senza troppa parlantina, colpisce, prende i soldi, e alla prossima.

Non è un tipo di molte parole e ha anche una ragione: ha perso il suo unico amore dopo che una granata da parte di un militare incompetente esplose nella sua cintura, uccidendo quattro altri militari alleati e tre civili in una sfilata militare cittadina. Tra quei civili c'era la sua Samantha.

Si diceva in accademia che quell'uomo non sapeva amare, ma solo odiare e uccidere. Strano o no quella descrizione mi fece incuriosire di quel ragazzo.

Jay è colui che ascolta, capisce, e rispiega a noi coglioni che cosa è stato appena detto. E' un ragazzo sveglio e di solito si trova meglio dietro un monitor a dare indicazioni, ma quando è sul campo capisci che non è il nerd della CIA che sta lì a masturbare un computer, no no, questo ragazzo ci sa fare.

E' abbastanza giovane ma è un portento, cresciuto nella campagna Texana si è trasferito a Boston a 17 anni per entrare a studiare nel MIT. Sinceramente non sappiamo come abbia fatto a finire in un'accademia militare durante gli studi. ogni volta che lo chiediamo cambia versione.

Aaah, il mio caro amico Vary, ne ho passate tante insieme a quel bastardo, l'ho conosciuto all'accademia militare locale, voleva fare il medico sul campo ma per vari problemi burocratici non ci è riuscito e si è iscritto con me al corso di unità speciale grazie ad un suo brillantissimo test d'ammissione.

Ed infine tocca a me... Ack.

Che posso dire di me, mi sono trovato in un periodo difficile della mia vita. Ho tentato il suicidio più volte, ho perso tutto, avrei potuto spararmi in testa dopo vari tentativi, ma alla fine ho deciso di andare a fare qualcosa di utile per la società. Magari fare da scudo umano a qualche povero disgraziato in prima linea sarebbe stato più utile.

Invece ero tra i migliori nelle operazioni militari speciali insieme a Vary,queste operazioni comportavano un' elevato controllo dell'ansia, così decisi che la carriera da pilota di caccia sarebbe stata la più adatta, e poi mi sono sempre piaciuti gli aerei.

Dopo un annetto mi vennero a prendere. Mi trasferirono in un altra accademia,"Tutta un altra storia" dicevano, non sapevo dove ero ne cosa ero lì a fare. Mi spiegarono che quell'accademia era un'accademia segreta, dove solo il meglio del meglio era lì.

Qui al "Camp Odin" conobbi tutti i futuri membri della squadra Loki. Erano tutti qui per delle loro qualità uniche,giovani molto giovani, ma alla fine sapevo che eravamo tutti qui per un solo motivo. Imparare a uccidere bene.

"Ack... Ack sei con noi?" chiama Vary, "Si... ci sono... credo",smetto di fissare il vuoto e ricompongo i pensieri. Mi giro e faccio un cenno di ok anche a Rock che mi restituisce un sorriso più amaro che sincero.

Lo scrosciare della pioggia fitta mi fa riflettere: penso a cosa sto facendo, a chi sono e a perché sono qui. Pensavo che dopo gli anni passati nel campo Odin saremmo stati chiamati per tipici affari militari nazionali ma ora sono qui a fare un lavoro da mercenario per una persona che non conosciamo.

Cosa cazzo è successo e cosa cazzo ci faccio qui...


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 28, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Team LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora