Avere un padre sempre occupato dal lavoro non è facile, ma non sono un di quelle ragazze che si deprime per questo. La vita va avanti e così anche io.
Scendo dal taxi, l'edificio situato difronte a me è giallo, con i bordi marroni, ma non di quel marrone che riesci a sopportare, è quel marrone che guardi e dici:''ma esiste un marrone di quel colore?''"Perfetto appena arrivata in questo posto e già si presenta male" non mi accorgo che dico ad alta voce il mio pensiero che una ragazza mi risponde.
"Già, ma poi che accostamento è? Nemmeno io abbino così male"La ragazza che si presenta davanti a me, non è tanto alta, ha dei capelli neri e lisci, una figura snella e un sorriso molto carino.
"Oh che stupida, non mi sono presentata, io sono Lodovica, ma preferisco essere chiamata Lodo, perché il mio nome completo non mi piace, magari Annalucrezia sarebbe stato più particolare, certo tra migliaia di nomi proprio Lodovica"-poi fa una pausa"- ok sto parlando troppo, scusa ancora, e tu sei?""Io sono Martina, per gli amici Tini, ma puoi chiamarmi come vuoi"
"Anche tu sei appena arrivata qui?" Mi chiede lei
"Si, che dici ci incamminiamo?" E così iniziamo ad avviarci.
Durante il tragitto mi ha raccontato delle sue origini italiane, del perché è venuta qui in questo college e del suo prima amore, é molto simpatica.
Io le racconto di mio fratello, che non è venuto qui perché é maggiorenne e della mia infanzia.
Non abbiamo trovato la reception, certo i muri non saranno propio belli, ma questo posto è immenso, chiediamo aiuto a dei ragazzi e finalmente arriviamo, ci mettiamo in fila, ci sono 5 persone prima di noi, vuole dire che avremo tempo per parlare."Allora, non mi hai detto perché se qui" mi ricorda lei
"Beh, il motivo principale é perché quando è morta la mamma, papà si è molto distaccato da me e da Federico e non sapendo come farci crescere, diciamo, ha aspettato che entrambi diventassimo un po' più maturi per mandarci qui e poi io volevo allontanarmi un po' dalla mia città."
Non so perché io stia dicendo tutte queste cose ad una sconosciuta, che poi tanto sconosciuta non é.
"E come mai tuo fratello non é qui?"
mi chiede curiosa lei.
"Voleva che andassimo insieme, per non lasciarmi da sola, ma mio fratello è più grande di me di 2 anni e per entrare in questo college ce ne vogliono almeno 16."
"Quindi tuo fratello ha 18 anni?"
"Si, ma ne dimostra 2"
Anche se la mia battuta non faceva ridere, si è messa a ridere inaspettatamente e finalmente siamo arrivate al bancone."Salve, io sono Martina Stoessel e lei è Lodovica..." Mi sono dimenticata di chiederle il cognome.
"Comello, potrebbe metterci in stanza insieme per favore?"
le rivolge un grosso sorriso e così faccio anche io."Allora signorine Comello e Stoessel, la vostra richiesta è stata accettata, stanza 105a, il piano è il 2º, arrivederci"
Sembrava più scortese prima.
"Grazie e arrivederci" salutiamo io e Lodo.Arriviamo all'ascensore e entriamo nella stanza con un paio di ragazzi.
"Ma secondo te perché stanza 105a?"
Sembra stranita
"Boh magari le piaceva il numero"
Inaspettatamente si mette a ridere.
"Non quello, intendevo perché l'A nel numero" continua a ridere.
"Ah scusa, mi sa che tra poco lo scopriremo"Le porte si aprono e noi cerchiamo la stanza, è l'ultima nel corridoio, infiliamo le chiavi apriamo la porta e...
Sorpresa!