Esco di casa, il freddo inizia a farsi sentire la stagione invernale sta prendendo il sopravvento sulla natura.

Gli alberi spogli sembrano morti, il prato ricoperto da foglie secche, la poca erba rimasta, mentre tutto il resto é terra secca e arida.
Gli animali si vedono difficilmente, a volte stormi di uccelli passano sopra il tetto della mia monotona villa bianca.

Per alcuni, io solo la classica riccona figlia di papà ma non è affatto così. Certo é il sogno di tutti avere una scuderia con dei cavalli, tanti soldi, un insegnante privato di piano e cameriere a volontà, per poi non parlare degli amici, sono la più popolare della mia scuola naturalmente ciò è dovuto ai miei soldi.

Ma io sono spesso stufa di questa vita, mi ritrovo spesso a pensare che essere una ragazza qualunque non mi dispiacerebbe, non ricevere moltissime attenzioni dalla gente, in mezzo alla strada a scuola, al parco, attenzioni che durante la mia assenza lasciano posto agli sgradevoli commenti sulla mia famiglia o magari i soliti pettegolezzi falsi messi in giro da compagni di classe, cameriere o spesso le mie stesse "amiche".

Così, oggi, per precisione alle 5 del mattino ho preso una decisione che di certo lascerà un segno nella mia adolescenza: cambierò scuola

Ho deciso di andare in un college, ho scelto praticamente il più lontano possibile da qui.

Però ne devo ancora parlare con i miei genitori, ed è quello che sto per fare.

Mi avvicino al gazebo di mio padre, lui é lì per forza, ama le piante, l'orto e tutto c'ho che ha che fare con la natura, é sempre stato così ed è una cosa che inizialmente ha contagiato anche me e mia sorella.

Busso alla porta trasparente da dove si vede la sua sagoma leggermente sfogata che si avvicina velocemente per poi aprire con un colpo secco-oh...sei tu Cristal...pensavo fosse la cameriera...doveva portarmi del concime per i Ringospermum...però entra ti faccio vedere i pinetti!-la sua voce sembra dispiaciuta ma poi si riprende subito e con un sorriso raggiante mi prende la mano e mi trascina dentro.

Ma prima che possa iniziare il suo "giro turistico" lo interrompo assumendo un'espressione rigida e seria per fargli capire che non scherzo-va bene parla ma per favore non mantenere quella postura...sembri un soldato-dice mio padre mettendosi a sedere su un grosso vaso di marmo mentre io mi accomodo su una sedia di ferro, pitturata di bianco.

Mi do un'occhiata intorno, mio padre ha fatto proprio un bel lavoro, le piante sistemate nei minimi dettagli, su una parete ci sono scritti per sino gli orari di quando bevono, e quanta acqua devono bere, é tutto potato e sistemato alla perfezione.

Le piante che hanno bisogno di sole si trovano più vicine alla finestra mentre le piante notturne stanno sotto un grosso telo verde.

Mi riprendo dal mio stato di trance e scuoto la testa-ehm...allora tu sai che non sono brava a scuola e rischio la bocciatura...-inizio a torturare le mie povere mani quando lo sento dire-certo che lo so. Non studi noi Pillot di solito siamo bravi in quasi tutte le materie! Questa è una cosa risaputa ma tu facendo così faresti cambiare in poco tempo le idee che la gente in tanti anni si è fatta su di noi...il rispetto che ci siamo guadagnati...come devo fare per farti andare meglio a scuola?-chiede in tono sconsolato ed è lì che io finalmente decido di spostare le mie iridi verdi su i suoi neri pece


-vorrei frequentare un college...si trova a North Berwick...-praticamente a kilometri da dove ci troviamo noi...ovvero Lancaster

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