Tempestando

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E il vento soffia,
butta giù le pareti
con il suo grido,
porta via ogni cosa
come granelli di polvere nell'aria.

E la pioggia cade,
incessante,
sgretola le rocce,
riempie i fiumi
e i mari infiniti,
ipnotizza coloro che ascoltano il suo canto.
Oh ticchettio, dolce ticchettio...

E l'acqua scorre e scroscia ovunque,
si insinua nelle crepe,
nelle fenditure,
nei meandri della terra
e raffredda il suo bollente cuore.

E il cielo ingrigisce,
si fa cinereo,
scuro,
mette paura,
ti piomba addosso con i suoi nembocumuli
e ti schiaccia,
ti soffoca,
crolla sulla tua testa
e scatena la sua ira.

E arriva la luce,
bianca,
accecante,
sembra la salvezza quello squarcio nel buio,
ma dietro si nasconde un'illusione,
la speranza vana,
l'ultimo bagliore.

E arriva il tuono,
assordante,
potente,
esplosivo,
ti perquote,
ti stordisce
e cadi a terra spaventato.

Cerchi la salvezza,
preghi la madre Terra di smettere.
Ti sdrai su di essa
e la accarezzi,
piano piano,
con dolcezza,
con amore.
Le sussurri:
"Oh mia Terra,
calma il tuo animo.
Oh bella Terra,
mostrami la tua bellezza
e non la tua potenza
e fai fiorire gli alberi,
volare gli uccelli,
crescere gli animali
e ossigenare l'aria...
Altrimenti, amata Terra,
sarai protagonista della tua morte."

E così il vento si lamenta,
mugula ed è inquietante
ma tranquillo,
fino a diventare leggero,
una brezza,
un sussurro nell'orecchio.

E così la pioggia precipita,
ma è stanca di cadere
e vorrebbe rialzarsi,
si assottiglia,
il ticchettio rallenta,
finché l'ultima goccia cade sul tuo viso
e ti accarezza,
rigandoti la guancia.

E così l'acqua corre,
non vuol fermarsi
ma ha il fiatone
e placa il suo percorso,
un fiume,
un ruscello,
un rigagnolo
e si dissolve.

E così il cielo è cupo,
vuole far del male
ma non riesce
e mostra la sua bellezza,
le nubi si aprono,
si spaccano,
si tingono di bianco
e spariscono
come cenere nel vento.

E così la luce brilla,
bianca da bruciare gli occhi,
si attenua,
si affievolisce,
riscalda il cuore
e invece di accecare
dona meraviglia.

E così il grande tuono,
smette di far tremare,
non vuole far paura,
piano piano si allontana,
consapevole di tutto,
fino a diventare un mormorio,
un eco lontano,
un ricordo.

Ora torni allegro
e ti guardi intorno,
estasiato,
meravigliato,
rincuorato,
felice di rivedere la speranza crescere
e diventare grande,
enorme,
smisurata...
Ringrazi la madre Terra di questo dono,
le lasci un bacio,
le dici addio
e te ne vai
come la tormenta è giunta:
tempestando.

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