Confusione

658 60 11
                                    

-Ciao Scott-
-ehi ciao Stiles- mi tolgo il casco e scendo dalla moto appena parcheggiata nel parcheggio della scuola.
-tutto bene amico? Hai una faccia-
-Mm si tutto okay- devo avere un aspetto davvero orribile perché dalla sua faccia so che ha capito che c'é qualcosa che non va ma decide lo stesso di non insistere.
alla fine sono riuscito ad addormentarmi ma non che sia servito granché... é stata una nottata da incubo e anche la mattina non si preannuncia delle migliori.
eccoli là,agli armadietti. Uno accanto all'altro,vicini. Troppo vicini.
Calmati Scott,non puoi di certo trasformarti qui a scuola e rompere una dozzina di armadietti
Mi sento meglio al solo pensiero e per fortuna riesco a calmarmi. Devo smetterla di guardarli. Io e stiles ci incamminiamo verso la nostra classe.
-Ehi ciao ragazzi- ci saluta Allison quando le passiamo davanti
-Ciao- il mio é quasi un ringhio,detto a testa bassa e a denti stretti. Tiro dritto e mi siedo al mio banco prima ancora che suoni la campanella.
Aguzzo l'udito e li sento
-ma che gli é preso? Allison
-Non lo so ma é un po strano da stamattina
-Scommetto che é per me ed Isaac. Non fare quella faccia! Stiles lo vedo mentre ci osserva con quello sguardo... e mi dispiace per lui,davvero,ma non stiamo più insieme.
suona la campanella e non sento la risposta del mio migliore amico. Isaac non ha detto nulla per tutta la conversazione.
entrano in classe e si siedono facendo finta di niente. Meglio. Non voglio parlare. Non posso.
non di quello che voglio io almeno... deve rimanere una cosa segreta. Nessuno deve scoprirlo. Sarebbe davvero troppo imbarazzante e non voglio arrivare a perdere definitivamente Isaac.
Meglio come amico che come sconosciuto.
Finalmente le lezioni finiscono. Voglio sfogarmi un pó così decido di fare una corsa nel bosco.
mi ritrovo davanti alla vecchia casa di derek e,senza un motivo preciso,mi siedo sui gradini del portico per riprendere fiato.
Dopo qualche minuto sento un rumore improvviso,come di foglie calpestate e,voltandomi,noto infatti una figura farsi avanti dagli alberi.

-Derek-

-Scott,non mi aspettavo di trovarti qui. Che stai facendo?-

-Niente,una corsetta nei boschi- rispondo con una scrollata di spalle -tu?-

-avevo bisogno di tranquillità per pensare-

-Ah okay,allora levo il disturbo- faccio per alzarmi quando mi viene incontro

-No,non ce n'é bisogno. Rimani.- si siede di fianco a me.
Che ansia.
É strano,e alquanto inquietante,stare seduto su questi gradini accanto a Derek,fissando solo la fitta vegetazione.
Dopo un po' la situazione diventa davvero troppo snervante e decido di tornarmene a casa.

-Beh,meglio che vada... -

-Scott aspetta- Mi giro verso di lui,ancora seduto,aspettando che continui.

-Cos'hai che non va?- lo guardo stranito e confuso.
Che razza di domanda é?!

-come?-

-Scott,ti conosco abbastanza ormai da capire che c'é qualcosa che ti preoccupa,che ti angoscia. Che succede?-
alzo un sopracciglio.

Derek hale che mi chiede come sto? Devo essere messo davvero male...

forse lo guardo storto,e sorpreso,per troppo tempo perché prima che abbia il tempo di rispondergli continua a parlare.

-Senti,so che é strano detto da me. Ma st... cioé i tuoi amici sono preoccupati per te. dicono che negli ultimi giorni sei giù di morale per qualche motivo che non riesce a capire e ci sta male. Quindi si,insomma,mi hanno chiesto di parlarti. Anche se non so come tu possa confidarti con me e non con lui- mi rivela tutto in una volta,in un misto di sussurri e borbottii,soprattutto verso la fine del suo discorso.
Lo guardo sorridendo.

-sono preoccupati o non riesce a capire?- gli dico facendogli notare i suoi errori.
Stiles
Impiccione,é andato addirittura a chiedere a derek di venirmi a parlare. Sorrido al pensiero del bene che mi dimostra ogni volta.

-Ehi fa niente Derek. So che te ne ha parlato Stiles. Comunque digli pure di non preoccuparsi. É solo un periodo,mi passerà-

Annuisce e io mi dirigo verso casa,dopo averlo salutato.
mi ha fatto bene questo giro,mi sono calmato e ho deciso che una volta arrivato chiameró Stiles,almeno per evitare che chieda a chicchessia di parlarmi.
Mi dirigo subito in camera dopo aver recuperato il telefono di casa.
Rimango a parlare col mio migliore amico,dopo averlo tranquillizzato più volte sul mio stato d'animo,finché non sento mia madre di ritorno dal lavoro.

-é tornata mia madre,ci vediamo domani Stiles-

-A domani amico,stammi bene-

Scendo le scale per salutarla e mi accorgo che é entrata insieme a Isaac. Mi blocco un attimo.

-Ciao tesoro. Il tempo di preparare la cena e mangiamo-

-Emh... si certo mamma,come é andata a lavoro?- mi sblocco distogliendo finalmente lo sguardo che fino a quel momento avevo tenuto fisso su Isaac.
Mentre mia madre mi risponde che tutto sommato non é successo niente di grave in ospedale,Isaac mi saluta con un cenno della testa prima di salire diretto in camera sua.

Di sicuro starà pensando al mio comportamento di questa mattina... che idiota. Non ne faccio mai una giusta.

Scott&isaacDove le storie prendono vita. Scoprilo ora