Il verso sbagliato

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Sin da piccola, la mia famiglia ha trasmesso a me e mia sorella degli ideali, senza i quali la vita non avrebbe senso, senza la quale il Mondo intero non avrebbe senso.     

A volte penso solamente che le persone ruotino dalla parte sbagliata, o forse sono io ad aver sbagliato verso.            

Tutte le persone che incontro, tutti gli esseri viventi e anche non viventi, fanno ormai parte di questo Mondo, ma non sono legati all'aria che li tiene in vita, hanno anche loro degli ideali. Ideali a mio parere sbagliati. Per questo la vita di ciascun individuo non può mai essere interamente felice, certo sì, ci sono quei momenti in cui ci si sente padroni del Mondo, ma quegli stessi momenti, passano insieme a tutti gli altri, così come le persone scompaiono da questo pianeta, senza neanche un preavviso.      

 Col tempo si impara a sopravvivere a qualunque costo, che ci sia freddo, o fame, o miseria, o egoismo, il Mondo ruota comunque.


Oggi, seduta tra i banchi di scuola, riuscii a notare quel piccolo particolare che rendeva l'aria pesante. Osservai la mia professoressa di matematica. Non ci volle molto per capire che la sua era un'espressione alquanto triste, eppure fui l'unica a notarlo. Ecco qual è il motivo del mio disagio quando comincio ad osservarla, lei è semplicemente incompleta, e la cosa triste è che non se ne rende conto, e neanche io, fino a quel preciso istante, me ne ero mai accorta: sono io a completare la sua incompletezza, perché anche io, Alessia, sono una persona incompleta. Incompleta e troppo connotativa, così connotativa da essere anche incompleta, un eterno cerchio senza fine, un ciclo che fino a quel momento era a me oscuro, ma che all'improvviso divenne tanto chiaro.     


Quella professoressa insegnava ormai da due anni nella mia classe. Durante le sue ore non c'era mai silenzio, nonostante lei volesse spiegare i miei compagni non glie lo permettevano, e lei non poteva fare altro che chinare il capo e tenerlo così per tutto il tempo. Subito dopo aver chinato il capo, i tanti rumori ritornavano, e andavano sempre ad intensificarsi, senza che quella povera donna potesse fare nulla. Ma voglio correggermi, lei in realtà avrebbe potuto fare qualcosa, solo che lei stessa non lo permetteva, ostacolava tutto ciò che l'avrebbe resa più forte di quel branco di alunni. Quella donna era piena di buone qualità, era ingenua e anche troppo paziente, ma nessuno le apprezzava, al contrario tutti ne abusavano.

Ma capì che non avrebbe potuto continuare in quel modo, decise di rispettare se stessa. Fu l'ultima volta che la vidi, scoprii che si era dimessa. Ma come avrei fatto io nella mia vita, senza l'unica metà che mi completava?




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