Come abbiamo visto dopo il Congresso di Vienna i numerosi Stati e staterelli tedeschi avevano costituito la Confederazione germanica, presieduta dall'imperatore d'Austria. Essa avrebbe dovuto assicurare all'impero austriaco il controllo sugli Stati della Germania. Questa prospettiva non poteva soddisfare il regno di Prussia, il più potente e organizzato fra gli Stati tedeschi. Dotata, come sappiamo, del migliore esercito europeo, dal punto di vista economico e sociale la Prussia era un paese agricolo dominato da un' aristocrazia di grandi proprietari terrieri (gli junker). Bismarck condusse la Prussia a imporsi come Stato guida dell'unificazione tedesca .. A Parigi una rivoluzione popolare dette vita alla Comune, poi sconfitta dalla reazione dei moderati L'Inghilterra vittoriana fu, per tutto l'Ottocento, la maggiore potenza mondiale Declinava rapidamente, intanto, l'impero austro-ungarico Lo sviluppo della Germania
Lo sviluppo della rete ferroviaria fu uno dei più importanti fattori dell'industrializzazione tedesca e contribuì moltissimo alla crescita complessiva dell' economia.
Basterà qui solo ricordare alcuni dati: già nel 1846 ben 178.000 operai erano utilizzati in Germania nella costruzione delle ferrovie. Nel 1875 gli addetti erano saliti alla cifra record di 541.000, per scendere poi a 320.000 nel 1879.
Così la Germania, in soli trent' anni, fu in grado di costruire una rete ferroviaria di grande estensione: dai 4.822 km di ferrovie del 1850 si passò ai 33.866 km del 1880.
La regione della Ruhr, che nel 1870 già produceva II,6 milioni di tonnellate di carbone, arrivò a produrne oltre 60 milioni nel 1900. Vi sorsero grandiose fabbriche, come le celebri acciaierie Krupp, tanto che la regione arrivò a produrre più di 8 milioni di tonnella te di ghisa.
LA CRESCITA DELL'ECONOMIA TEDESCA
L'economia tedesca poté inoltre avvantaggiarsi di un articolato sistema di trasporti: alla rete ferroviaria si aggiungeva infatti la navigazione sui grandi fiumi Reno ed Elba. Messi in collegamento da una fitta rete di canali, essi consentivano di effettuare trasporti a basso costo fino ai grandi porti del Nord.
Nel 1862 divenne cancelliere (cioè primo ministro) prussiano Otto von Bismarck, un uomo politico di notevoli capacità.
Bismarck non credeva nello Stato liberale: sosteneva invece la necessità di un governo forte e autoritario. Solo così si sarebbe potuta realizzare una politica di potenza che avrebbe permesso alla Prussia di eliminare l'influenza dell' Austria sul territorio tedesco. A tal fine il cancelliere favorì l'ulteriore rafforzamento e ammodernamento dell' esercito prussiano.
Un passo importante verso l'unificazione tedesca, che la Prussia intendeva realizzare, fu la costituzione dell'unione doganale (Zo[[verein), con la quale vennero eliminati i dazi doganali fra gli stati e resi più facili i commerci e gli scambi all'interno della Confederazione.
LA GUERRA FRA PRUSSIA E AUSTRIA
Potenziato l'esercito, Bismarck giudicò che ormai i tempi fossero maturi per il definitivo scontro con l'Austria. Se fosse riuscito a estrometterla dalla Germania, nessuno più avrebbe impedito alla Prussia di diventare lo Stato guida della nazione tedesca.
Assicuratosi che Napoleone III sarebbe rimasto neutrale, Bismarck concluse un'alleanza con l'Italia, in modo da impegnare le truppe austriache su due fronti diversi.
Nel 1866 la Prussia dichiarò guerra all' Austria e la sconfisse duramente a Sadowa. A nulla servirono le vittorie austriache contro gli Italiani a Custoza e Lissa: l'Austria fu costretta a chiedere la pace e venne esclusa dalla Confederazione tedesca.
LA GUERRA CON LA FRANCIA
La rapida espansione della Prussia aveva però turbato l'equilibrio fra le potenze europee; anche Napoleone III cominciò a temere un vicino rivelatosi troppo ambizioso e potente.