Do Kyungsoo, lui, abita già da un anno insieme a Kim Jongin, eppure è come se dovesse ancora realizzarlo del tutto.
Non sa perché è così, forse è per via del loro lavoro, che li tiene lontani da casa per la maggior parte del tempo, anche durante il week-end, forse è perché quando si vedono o sono troppo stanchi o fanno l'amore, ma ha una sensazione strana, come se non fosse cambiato davvero nulla da quando si frequentavano solamente, senza convivere.
Lui e Jongin si sono conosciuti circa tre anni fa, in un modo piuttosto particolare.
Era stato trascinato in un locale da Chanyeol e se ne stava annoiato in un angolo, a bere tranquillamente, ripensando ai motivi per cui si era lasciato convincere da uno dei suoi migliori amici ad accompagnarlo in uno dei tipici luoghi che aveva sempre detestato.
Era lì, con un bicchiere mezzo pieno di vetro davanti, contenente del whisky e non si aspettava di certo di venir interrotto.
Un uomo gli si era avvicinato, doveva avere circa dieci anni più di lui, sulla trentina forse, e aveva iniziato a parlargli con una confidenza che lo aveva lasciato senza parole per qualche secondo.
Aveva attaccato bottone, iniziando a blaterare cose senza senso, dicendo a malapena il suo nome e chiedendo il suo con insistenza. A quel punto era davvero scocciato, indeciso se gettargli in faccia o meno il contenuto del suo bicchiere; ma allora era arrivato un altro ragazzo.
Era giovane, suo coetaneo di certo. I capelli castano chiaro gli ricadevano su metà del volto, coprendogli gli occhi scuri. La sua stessa pelle era scura, color del cappuccino, simile al miele.
Il volto era delicato e mascolino allo stesso tempo e le labbra piene e invitanti. Era un bel ragazzo, pure alto.
Per questo aveva provato subito irritazione verso di lui.
"Dovresti smetterla di importunare il mio amico" aveva detto il ragazzo, ignorandolo e concentrandosi sull'uomo. Aveva iniziato una discussione con lo sconosciuto trentenne dal nulla, ma era ovvio che volesse salvarlo.
Probabilmente aveva notato la sua espressione disgustata, ma sopratutto il suo volto infantile e aveva pensato di doverlo salvare. Magari aveva provato pena per lui.
Quel salvataggio indesiderato aveva solo che peggiorato il suo umore, già cupo. Aveva afferrato il bicchiere e lo aveva lanciato verso i due uomini.
"Tu, sparisci" aveva detto al primo con voce chiara. Quando aveva provato a ribattere, gli aveva indirizzato un'occhiataccia e parole davvero poco carine che, sapeva, contrastavano molto con il suo aspetto delicato e "morbido".
Poi si era voltato verso il giovane e, ancora con il cipiglio caratteristico, non aveva potuto far altro che sfogare la sua rabbia.
"Non ti ho chiesto nessun aiuto, non ti conosco e sopratutto, so cavarmela da solo, grazie.
Forse pensi di essere un cavaliere in armatura, ma io di certo non sono una principessa da salvare."
Erano state parole dure, aspre. Aveva visto le pupille dell'altro ingrandirsi per la sorpresa e la sua bocca allargarsi. Avrebbe giurato che se la sarebbe data a gambe, come tutti quelli prima di lui, invece lo aveva sorpreso.
Il giovane era scoppiato a ridere, di una risata gutturale, divertita.
"Ma sei cretino?" gli aveva chiesto sibilando.
Quelle parole avevano sortito l'effetto opposto a quello che aveva sperato: il ragazzo davanti a lui ormai tremava, da quanto stava ridendo.
"Cosa hai da ridere?" gli aveva chiesto con un tono di voce più alto del solito. Con la coda dell'occhio aveva visto Chanyeol avvicinarsi e guardarli con un'espressione scioccata. Gli occhi scuri del suo amico erano completamente spalancati così come la sua bocca, impiegata in una smorfia pressoché scioccata.
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Tell me what is love {KAISOO}
FanfictionKaisoo - accenni Chanbaek Do Kyungsoo, lui, abita già da un anno insieme a Kim Jongin, eppure è come se dovesse ancora realizzarlo del tutto. Non sa perché è così, forse è per via del loro lavoro, che li tiene lontani da casa per la maggior parte de...