call.

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Ventidue gennaio duemilaequindici.
Un altro giorno di merda, da passare con persone di merda. Tranne Marge, ovviamente.

La sveglia suona dal mio patetico cellulare e lancio un sospiro. Il telefono suona ancora, poi mi accorgo che è una chiamata. Maledetta me quando ho messo le chiamate con lo stesso suono della sveglia. Quando leggo il nome di Michael nel display, mi metto le mani in testa e sbuffo. Bene, questa volta risponderò.

"Ciao, puttana." Dice con divertimento.

Stronzo.

"Ciao, tesoro. Cosa vuoi, alle otto e un quarto di mattina?" Dico con un velo di sarcasmo.

"Voglio sbatterti a letto, perché?" Ride.

"La tua nuova ragazza non ti soddisfa abbastanza, a quanto pare." Dico alzandomi dal letto e prendendo una sigaretta dal pacchetto. L'accendo con l'accendino e inizio a fumare. Fumare, fumare, fumare.

"Hmmm, può essere. Cosa fai con la sigaretta in mano?" Dice.

Come diavolo fa a sapere che sono con la sigaretta in mano? Improvvisamente mi sento osservata.

"Cosa diavolo vuoi da me!" Urlo.

"Tesoro, non agitarti. Rischi di perdere la voce gridando, e come faccio a non sentire la tua bella voce che mi insulta?" Ride ancora.

"Senti, Michael, vai a farti fottere." Dico sedendomi sul letto. Chiudo la chiamata e poggio le mani in testa, rischiando di bruciare i miei capelli.

Ecco, avevo detto dall'inizio che oggi è una giornata di merda.

"Buongiorno cretinaa!" Ride Marge entrando in camera mia.

Sbuffo e la guardo in modo buffo. "Mi ha chiamata" Mi alzo dal letto.

"Ancora? Che vuole quello stronzo?" Si mette una mano in fronte. "okay, se ti ha minacciata di morte, se ha messo in mezzo la tua famiglia giuro che io lo faccio fuori, prima vado a casa sua, poi lo prendo per i capelli e infin-" Balbetta.

"Calmati, Marge! Vuole solo "sbattermi a letto"." Dico, facendo virgolette.

"Io sbatto la sua testa a letto mille volte fino a quando non gli viene un'emorragia." Dice, mettendo una mano sul fianco.

Rido mettendomi una mano sulla pancia. Ecco, a cosa servono le migliori amiche. Puoi pianificare come uccidere il tuo ex ragazzo o qualcuno che odi a morte. Continuo a fumare la mia sigaretta che avevo poggiato nel portacenere. 

"Ancora con queste sigarette?" Si lamenta Marge, ancora.

Espiro il fumo e le faccio il dito medio. Lei alza gli occhi al cielo, viene vicino a me e strappa via la sigaretta dalla mia mano. Si mette a correre ed io la rincorro. Cazzo, non mi piace correre la mattina.

"Vieni qui, stronza! Ridammi la sigaretta!" Urlo mentre corro.

"Vieni a prenderla se la vuoi." Ride.

Corriamo per le scale fino a quando io non cado sopra di lei. Scoppiamo a ridere insieme e per una volta mi sento veramente felice. "Mi fa male la schiena per colpa tua!" Mi lamento dolorante. Marge continua a ridere e le do uno schiaffo sul braccio, per poi prendere la sigaretta.

"Ohw, mi sei mancata tanto." Dico piena di sarcasmo verso la sigaretta. 

"Okay, allenamento mattutino fatto." Dice con un'aria da saputella. "È questo che si fa a casa di Marge, la mattina." 

"Sfortunatamente." Aggiungo.

Saliamo entrambe nella "mia" camera e  ci vestiamo. Il mio outfit? Maglia verde fluorescente, leggins neri e vans nere. Il solito.  "Andiamo a fare una passeggiata?" Dice Marge.

"Non ti è bastata la corsa mattutina?" Dico. "Ma dai, a che ci siamo, facciamoci questa passeggiata." 

Prendiamo i nostri cellulari e andiamo fuori.

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 Durante il percorso ho fumato circa tre sigarette, se non di più. Penso di avere un'ossessione dal fumo. Siamo andate a fare shopping, al supermercato, al mercato, al tabacchino, al bar, insomma, ovunque. "Sono stanchissima." Ammette Marge.

"Davvero? Io ho un cancro dentro i miei polmoni, eppure sto una favola!" Faccio un sorriso malizioso.

Oggi c'è un traffico pazzesco in centro. Stiamo camminando nel marciapiede e sto vedendo una marea di persone. Mi fissano tutti, cosa ho che non va? Strapperei gli occhi alla gente che mi fissa senza un apparente motivo. Mi hanno presa per una star di Hollywood, e devo firmare un autografo? Perché non guardano altro.

Alle mie spalle sento una frenata fortissima e poi un forte rumore, come uno schianto. Mi giro e vedo una macchina familiare, sopra un'altra macchina. 

  È la macchina di Michael. 

Faccio girare Marge e indico la macchina di Michael, senza parole. Sono sbigottita, senza fiato, e sto tremando. E sia chiaro, non sono preoccupata, anzi. Sarò crudele, ma aspettavo questo momento da tutta la vita. Lui che si scontra contro un'altra macchina, per poi rimanere senza vita. Beccati questo, stronzo. 

"Che dici, chiamiamo un'ambulanza?" Dice Marge guardandomi.

"Ma no." Dico per poi incamminarci nuovamente verso casa. Marge fa spallucce e ridacchia, anche se, in fondo so che voleva chiamare l'ambulanza.



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⏰ Ultimo aggiornamento: May 01, 2016 ⏰

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