Capitolo 2 - parte 2

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P.O.V. Jack
So che la mia scelta potrebbe sembrarvi strana, ma decisi di tornare a frequentare le lezioni come se nulla fosse successo.
Il giorno dopo, tuttavia, decisi di darmi malato, per recuperare qualche ora di sonno.
Naturalmente non mi sarei mostrato in faccia:avrei indossato un paio di occhiali da sole a specchio e mi sarei coprito il viso per dargli un colore "umano" al fine di non destare sospetti.
Mentre dormivo fui svegliato dalla sveglia di Greg, lo sentii alzarsi pigramente, vestirsi ed infine uscire chiudendosi la porta alle spalle.
Mi svegliai verso le due del pomeriggio e mi alzai dal letto.
Di solito il mio amico tornava verso le 16, ma probabilmente avrebbe ritardato per comprarmi la crema di cui avevo bisogno per colprirmi il viso.
Decisi di cercare i miei occhiali da sole, che trovai dopo pochi minuti e di farmi una doccia.
Quando fui nuovamente vestito e asciutto erano le 15, quindi presi il mio cellulare e iniziai a chattare e giocare per ingannare il tempo.
Dopo tre quarti d'ora circa decisi di ripassare un po' per prepararmi alla pesante giornata di scuola che mi avrebbe atteso il mattino seguente.
Dopo diversi minuti una strana sensazione stava assalendomi.
Era come se fossi voracemente affamato, iniziai a tremare violentemente e della bava cominciò a scendere ai lati della mia bocca:stavo perdendo il controllo del mio corpo, come la scorsa notte!
A quel punto sentii la porta aprirsi e chiudersi alle mie spalle:era Greg.
-Yo Jack! Sono andato a prendere quella crema di cui avevi bisogno per... - Non riuscì a finire la frase che mi girai per poi aggredirlo e sbatterlo violentemente contro il muro
- J-Jack ti prego non... - gli strinsi la mano attorno alla gola.
Volevo stritolarlo fino a spezzargli l'osso del collo ma cercai con tutte le mie forze di evitarlo: lui era l'unico ragazzo ad avermi accettato per quel che ero veramente, lui era il mio migliore amico!
Dopo numerosi sforzi mi allontanai da Greg, che mi guardava terrorizzato.
Il demone dentro me si stava contorcendo facendomi provare un forte dolore fisico
-Scappa... -riuscii a mormorare
-Ma io... -
-SCAPPA!!! -gli urlai con tutta la forza che avevo in corpo.
Lui mi ubbidì mettendosi le scarpe e aprendo frettolosamente la porta.
Ero diventato pericoloso e non potevo restare al college.
Uscii dalla finestra e mi allontanai nel bosco vicino.
Durante la notte dovevo andare a "caccia".

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Vi sta piacendo la storia? :-)

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