capitolo 1

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Urla, questo è l'unico rumorne che le tue orecchie percepiscono, sei lì in piedi che guardi la scena di un uomo che uccide sua moglie mentre la loro bambina,uguale a te, si nasconde dietro al divano.
Vorresti consolare quella bambina che ha perso sua madre ma le tue gambe non si muovono, vorresti fermare suo padre mentre si avvicina a lei con una pistola in mano, urlargli di non avvicinarsi, ma la tua voce muore in gola quando l'uomo si avvicina la pistola alla tempia e preme il grilletto, e prima di morire rivolge alla figlia un'ultima frase che tu conosci molto bene "guarda cosa succede quando si ama".
*ASCHLY*
Mi sveglio di soprassalto, di nuovo quell'incubo che mi perseguita da quando i miei genitori sono morti.
Accendo la luce, erano le 5 di mattina, decido di farmi un bel bagno caldo, riempio la vasca di acqua calda con il bagnoschiuma alla fragola e mi immergo, metto le auricolari e ascolto la musica.
Dopo 20 minuti usco dall'acqua con calma mi asciugo i capelli rossi, torno in camera e mi vesto.
Verso le 6 ero pronta e scendo giù per fare colazione con una fetta di torta alla Nutella e un bicchiere di succo d'arancia.
Verso le 6:30 salgo a truccarmi mettendo come sempre un po di mascara e il burro cacao, non mi è mai piaciuto truccarmi molto.
Rimangoi in camera a finire i compiti di matematica e verso le 7:20 esco di casa, mia zia si è appena svegliata e fa colazione.
Mi dirigo in tutta calma verso la fermata dell'autobus ascoltando varie canzoni classiche.
Non mi sono ancora presentata, mi chiamo Ashley Seven, ho 17 anni e vivo (purtroppo) con mia zia Melany. Non c'è molto da dire su di me apparte il fatto che ho perso i miei genitori quando avevo 6 anni, mio padre uccise mia madre e dopo per raggiungerla si è sparato davanti a me, questo è uno dei tanti momenti del mio passato che la notte si trasformano in incubi.
Sono arrivata a scuola in anticipo e decido di recarmi in classe, la mia scuola è un normale edificio pieno di persone meravigliose e altruista....scherzo ovviamente, tutte le persone che vengono in questa scuola sono dei cretini che principalmente si dividono in "classi sociali". In alto alla piramide della popolarità, se così la possiamo chiamare, ci sono i giocatori di basket, le cheerleader e i figli di papà.
Poi ci sono gli spacciatori e i drogati che principalmente li possiamo trovare nel parcheggio.
quelli che partecipano ai club tipo teatro, matematica e robotica.
E poi ci sono i nerd i secchioni e David Miller, lui è il ragazzo più antipatico, senza spina dorsale e inutile dell'intero liceo, non puoi dirgli niente che se la prende subito insomma meno lo si vede e meglio stiamo tutti.
E tra tutte queste persone che non fanno altro che lamentarsi di quanto sia difficile la loro vita ci sono due persone che fanno la differenza nella mia vita. La prima è la mia migliore amica , che appartiene al club di teatro come me, si chiama Samantha Heart, lei è l'unica persona che apprezzo veramente.
E poi c'è lui, Jackson Martin,capitano della squadra di basket nonché mio vicino di casa. Lui è il ragazzo più odioso di tutto il mondo, è una persona sgradevole, ipocrita e presuntuosa e lo odio da morire tutto è iniziato da quando avevamo 7 anni, allora eravamo migliori amici, dopo la morte dei miei lui è stato l'unica persona che lasciavo avvicinare, fino a quando non cominciò a prendersi gioco di me.
-Ecco mutandine rosa!- parlando del diavolo ecco che spuntano le corna.
-Jackson.... che bello rivederti! Hai fatto colazione?-gli chiesi conoscendo già la risposta...
-no, ma se vuoi offrirmi la colazione son ben disposto ad accettare- lo guardai con sguardo angelico e rispondo con la mia "dolce" voce - allora ti ho portato un la colazione giusta...pane e veleno ne vuoi un po?- lui mi guardò un attimo sorpreso e poi sorrise -e tu? Hai fatto colazione con pane, marmellata e acidità anche oggi?- - come sempre orsacchiotto- rispondo usando il nomignolo con cui lo chiama la madre e come mi aspettavo diventa rosso e con fare minaccioso si avvicina al mio banco e mi solleva dal colletto - non chiamarmi mai più così! - mi urla in faccia, i miei piedi toccano terra segno che se mi lascia il colletto non cado, quindi prendo tutta la mia forza e gli tiro una ginochiata tra le palle.
Lui si acascia a terra, nel frattempo tutti i nostri compagni erano arrivati e ci circondavano guardando chi curiosi, chi divertiti e chi rassegnati quella scena. Ormai i nostri litigi erano all'ordine del giorno, quindi quando la professoressa entro e vide quel demente di Jackson a terra capi subito che ero stata io a ridurlo così, ma stranamente a come fa di solito non scrive niente sul registro e non ci manda dal preside.
Le lezioni passano in fretta ed è ora di tornare a casa, oggi Sam non c'è e la professoressa ha assegnato un compito di coppia e io sono finita in un bel casino, non solo sono costretta a vederlo 6 giorni su 7 di mattina, ora dovrò pure vederlo dopo le lezioni dato che la professoressa di filosofia mi ha messo in coppia con Jackson, come se non bastasse oggi torna anche mio zio....è proprio vero, la sfiga non arriva mai da sola.

Sono appena tornata a casa e mia zia è ancora a lavoro, sul frigo c'è un biglietto che ha la sua calligrafia in cui c'è scritto: Oggi torno a casa più tardi del solito, tuo zio arriverà verso le 4 del pomeriggio a casa, fai da brava.
Mio zio...lui è tutto tranne che mio zio, vi ricordate quando vi ho detto che Jackson è il ragazzo più odioso del mondo? Ecco mio zio invece è il più cattivo. So già cosa mi aspetterà quando tornerà a casa ma dato che mancano ancora 2 ore decido di passarle con tutta la calma del mondo, quindi mi cucino gli spaghetti e mentre mangio guardo un film sul computer.
Jackson verrà domani a casa, quindi devo cercare di non litigare con lui almeno la sera, mio zio non sopporta le urla.
Le ore passano in fretta e il suono della campanella mi riporta alla realtà, vado ad aprire è un uomo bellissimo mi appare davanti, è mio zio, lui è un bellissimo ragazzo e non dimostra affatto i suoi anni infatti sembra molto più giovane.
-Allora Ash, posso entrare o mi fai rimanere sulla porta per sempre? - il suo tono di voce è canzonario e i suoi occhi hanno una scintilla che conosco fin troppo bene, lo faccio passare e lui senza esitazione entra e appoggia la sua valigia per terra,
-allora piccola Ash, non abbracci il tuo zietto? - mi chiede facendo la faccia da cucciolo, anche se esitate lo abbraccio e subito lui mi stringe a se, mio zio si chiama Luke è il fratello di mio padre, ha un buon profumo e sarei contenta del suo ritorno se non fosse che lo odio e che non ha perso occasione per palpare il mio culo. Cerco di allontanarlo ma con scarsi risultati ovviamente , lui è sempre stato più forte di me.
-mi sei mancata piccola- mi sussurra nell'orecchio, quel suono mi fa salire il vomito, ogni volta che lui si avvicina a me mi sale il vomito, riesco ad allontanarlo e corro in camera mia chiudendo a chiave la porta, la sua risata arriva irritante alle orecchie, come se qualcuno avesse passato le unghie sulla lavagna.
Mi butto sul letto e finisco in un sonno profondo.

-Ashley, piccola vieni qua non ti faccio male...vieni tocca è grande vero? - lui è venuto in camera tua, è la quarta volta che viene e sempre verso le cinque del mattino, su siede ai piedi del letto e ti accarezza la gamba e passa un dito tra le tue gambe, in quel posto in cui la mamma ti diceva di non farla vedere a nessuno, hai già provato a ribellarti e ad urlare ma lui ti tappa sempre la bocca e ti intima di fare silenzio e poi è anche più forte di te e vince sempre lui, si toglie sempre i pantaloni e ti fa toccare quel coso che hanno tutti i ragazzi. La tortura dura sino alle sei, mezz'ora prima che la zia si svegli, ma tu dopo quell'ora non riesci a chiudere occhio, sai benissimo che continuerà e che tu non portai fare niente per fermarlo.

Mi sveglio di soprassalto ancora una volta e sorpresa la sveglia indica le 5 del mattino, allungo il braccio per accendere la luce e vedo mio zio che mi fissa vicino al letto, d'istinto chiudo gli occhi e quando li riapro lui non c'è più, la mia mente continua a farmi brutti scherzi.
Rimango a letto fino alle cinque e mezza e con tutta calma mi lavo e mi vesto, scendo giù già pronta con la borsa sulle spalle e vado in cucina per fare colazione, il mio posto e proprio vicino a mio zio, oggi zia ha cucinato uova strapazzate per mio zio e una crêpes a me e a lei. A colazione zia non smette di sorridere e di raccontare quanto siano alti i miei voti a scuola, mio zio sorride a sua moglie e le risponde con allegria, dove trovino tutta questa energia la mattina lo vorrei proprio sapere, sembriamo una normale famiglia, finché zio non rovina tutto accarezzandomi una coscia. Per poco non sputo il succo di frutta e mentre mia zia si precipita da me per aiutarmi mio zio toglie la mano e sorride beffardo senza farsi vedere da zia, con tutta fretta torno al piano di sopra e mi lavo i denti e corro subito verso la porta di casa dove ad attendermi c'è mio zio, li passo affianco tenendo lo sguardo basso, lui mi ferma il polso e si avvicina al mio orecchio - ci vediamo dopo...amore mio- mi lascia la mano e mi in cammino verso la fermata dell'autobus. Amore che sentimento inutile, mio padre ha sempre avuto ragione..l'amore porta solo dolore e se l'amore è quello che mio zio prova per me, se quello è amore non fa altro che confermare le parole di mio padre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2016 ⏰

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