"Mia, svegliati, ti aspetto in macchina, sbrigati."
Una voce mi risveglia dal mondo dei sogni.
Mio fratello.
Mugolo prima di alzarmi controvoglia e dirigermi in bagno con tutti i vestiti.
"Buon giorno" dico mentre esco dalla camera per entrare in bagno.
"Buon giorno tesoro" dico all'unisono mia madre e mio padre.
Penso sia arrivato il momento di presentarmi, sono Mia Stevenson, ho diciasette anni e vivo a New York e sono sveglia per andare all'inferno, cioè la scuola.
Mi vesto e scendo di sotto. Afferro al volo una mela, bacio i miei genitori, prendo lo zaino, giubotto e esco.
Entro in auto di mio fratello.
"Ciao" dico sorridente.
"Giorno" risponde Tyler e accende l'auto. "Che orario hai oggi?"
"Non mi ricordo.. ma sento che sarà una giornata noiosissima" rispondo. Lui si limita ad una risatina.
Il viaggio da casa mia a scuola non è cosi lungo, ma con il traffico devo partire sempre venti minuti prima.
Frequento la New York High School, insieme ai miei due migliori amici, Anne e Mattew, che vedo subito poco dopo essere scesa dalla macchina e aver salutato mio fratello.
Anne mi abbraccia e Mattew mi da un leggero bacio sulla guancia.
"Come stai?" Chiede Mattew
"Ho sonno. Voi come state?"
"Bene, a parte il fatto che sta arrivando Blue" dice Anne guardando alle mie spalle.
Ci voltiamo e noto con mio gran "piacere" che l'oca nonché capo della cheerleader, si sta dirigendo nella mia direzione e mi urta una spalla a posta, guadagnandosi una mia occhiataccia.
"Che stupida" commentano i miei amici.
"Non mi interessa così tanto." Rispondo.
Non so cosa abbia contro di me quella ragazza, anche perché non ci siamo mai rivolte la parola.
Suona la Campanella ed entriamo sbuffando, dirigendoci verso gli armadietti.
"Io devo andare per di quà, ci vediamo a pranzo" ci saluta Matt."Cosa ne pensi del capitano di basket?" Dice Anne appoggiandosi all'armadietto accanto al mio.
"Chi?" Chiedo esterefatta "O signore Gesù, Anne, non dirmi che il tuo "ammiratore segreto" è lui!" Dico spalancando gli occhi.
Già la mia amica ha un ammiratore segreto. È stata circa una settimana ad indagare su chi fosse il ragazzo che le lasciava tutti i giorni sul banco una rosa e uno cioccolatino, che devo dire, schifosissimo. A quanto pare è arrivata ad una conclusione.
"Non fare quella faccia.. Te lo aspettavi anche te" dice
In realtà no. "Non me lo aspettavo.. io mi aspettavo più il tuo compagno di banco"
"Chi? Il secchione? Hai una fantasia fuori dal comune" commenta ridendo. "Ma rispondimi, come ti sembra?"
"Il tuo compagno di banco?" Domando ridendo.
"No scema, il capitano di basket, Aaron"
"Ah quindi ha un nome.." dico, ma nel frattempo mi voltò per vederlo meglio in faccia "non è così male" rispondo infine.
"Vero?!" Dice entusiasta.
"Tanto per la cronaca, lui usa le ragazze, per poi portarsele a letto e gettarle" dico
"Cosa ne sai? Lo conosci?" Mi chiede
"No, Anne, ma le voci girano" rispondo.
"Va bene" rotea gli occhi.
Il suo atteggiamento mi scoccia, pensa davvero che sia una cosa seria?
La Campanella suona dinuovo e non ho preso nemmeno i libri. Farò tardi alla lezione di psicologia.
"Devo andare, ci vediamo dopo" dico correndo al piano superiore, salutando persone che conosco e cercando di non sbattere a dosso a qualche oca.Arrivo davanti alla porta. Chiusa. Ovviamente.
Busso piano e metto la testa dentro.
"Signorina Stevenson, stavolta la scampa, alla prossima sono costretto a lasciarla fuori" dice il prof aprendo il registro per segnare il mio ritardo.
"Scusi, non succederà più" dico e mi siedo accanto ad una ragazza carina con gli occhiali.
Già iniziamo male.Clifford
Ciao a tutte/i, come potete vedere ho deciso di scrivere la mia prima storia su wattpad, non sarà di sicuro un granché come inizio, ma prometto che andrà meglio nei prossimi capitoli.
Se volete un secondo capitolo votate.
Continuo a 50⭐ e 10 commenti.
Ce la facciamo dai😊
A presto. 🎸
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Sea||mgc
FanfictionMia Stevenson è una ragazza newyorkese, piena di amici, altruista, positiva, coraggiosa, con una famiglia fantastica, un fratello maggiore fastidioso ma sempre pronto ad aiutarla, una madre un padre sempre pronti a sostenerla, qualunque scelta facci...