1.UN RAPPORTO D'AMORE

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"Cos'è successo?" le chiesi,"dopo tanto tempo insieme?"

"Non sò" rispose. "Veramente non lo so."

Questo dialogo pure inconcepibile. Tutti noi siamo parti attive di rapporti d'amore,eppure dedichiamo troppo poco tempo a scoprire le dinamiche attraverso le quali funzionano. Ogni giorno abbiamo a che fare con persone significative per i nostri affetti e il nostro benessere,mogli e mariti,figli e figlie,e trattiamo i nostri incontri con spensierata disinvoltura. Spesso ignoriamo che abbiano un peso sulla nostra vita; non pensiamo al fatto che possono farci ridere o piangere,renderci felici o disperati. Lo stesso atteggiamento troppo noncurante mina dall'interno i rapporti con colleghi,vicini e amici:siamo sicuri che i nostri rapporti umani si risolveranno sa soli.

Molti di noi non si sono mai sentiti in dovere di esaminare i propri contatti con gli altri e rendersi conto che ciò che sentiamo,diciamo o facciamo li influenza. Bisogna prendere in mano la situazione. Il modo in cui ci mettiamo in relazione con gli altri influenza la nostra salute mentale,il nostro ruolo familiare e sociale,le nostre amicizie,gli amori e i gruppi a cui apparteniamo.

Anche se per tutta la vita ho considerato i rapporti d'amore di importanza fondamentale,ho cominciato a studiarli solo da dodici anni. Non sembra molto tempo,ma dopo aver passato in rivista il deludente e scarso materiale sull'argomento ed essermi informato da altri sulla quantità di energia impiegata in questo compito,anche dodici anni paiono un lasso di tempo considerevole.

Il mio interesse per i rapporti amorosi mi ha portato a impegnarmi in ricerche sia formali che determinate dalle circostanze e dal caso; quando mi capita di trovare qualcuno che,come me,cerca il contatto con gli altri a diversi livelli,mi dedico volentieri a una ricerca informale. Oltretutto,è anche un buon sistema per intraprendere una conversazione stimolante. Quando m'informo se si sentono felici e appagati dalle loro attuali relazioni,ottengo di solito risposte sorprendenti. Le più comuni sono:"Credo di sì","Ogni tanto","Non ci ho mai pensato","Tiro avanti","Alti e bassi:d'altronde,cosa posso aspettarmi di più?".

Non molto stimolanti o ispirate. E' deprimente accorgersi che pochissimi rispondono "sì" senza tentennamenti.

Continuo chiedendo se abbiano mai ricercato una preparazione formale sull'argomento,o se ci abbiano pensato seriamente. Le reazioni a questa domanda variano da "Conoscenza dei rapporti umani?Come ci si arriva?" e "Beh,ci ho pensato,e immagino di cavarmela più o meno come gli altri" a "Studiare i rapporti d'amore? Si formano e poi se ne soffrono le conseguenze".

Mi viene spontaneo domandarmi se a questi stessi individui parrebbe sensato buttarsi a mare volontariamente senza saper nuotare. Mi chiedo perchè sopportino di continuare anno dopo anno con relazioni infelici e frustranti quanto il loro orizzonte potrebbe essere diverso. Forse non li sfiora il sospetto che i rapporti siano suscettibili di cambiamento e di crescita,e possano generare grandi quantità di calore,affetto e sicurezza.

Ovviamente essi non si rendono conto del fatto che un rapporto d'amore ci nutre come nessun'altra forma di interazione umana,e dà alla nostra vita il suo significato fondamentale.

Per elaborare queste domande in modo più accademico,mi son servito del questionario di cui ho detto prima. Ho chiesto agli interpellati di fornire una definizione di rapporto d'amore. Le reazioni sono state spesso eccellenti,sensibili e coscienziose. Alcuni si sono rifiutati di rispondere; molti altri si sono complimentati per il valore educativo di una simile domanda e sono stati felici di raccogliere la sfida. Per esempio,uno ha detto:"Mi avete dato la possibilità di esprimere in concreto tutto quello che avevo dato per scontato durante lunghi anni di infelicità". Un altro ha commentato:"Non posso credere quanto sia stato difficile definire in pensieri e parole azioni ripetute cinquantadue anni".

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