Untitled Part 2

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Questa è la storia di quattro ragazzi: Chanel, Marco, Chiara, Davide.

Era il 12 maggio 2014 e nella loro classe, anzi in tutta la scuola, non si parlava d'altro che la sfida della casa abbandonata: la sfida consisteva nell'entrare nella casa dalla porta principale e poi uscire dalla porta sul retro. Se vi state chiedendo che cosa c'era di difficile, non avete presente essa. Era una super villa, grandissima e per raggiungere la meta, c'era una sola strada, niente scorciatoie!

In giro si diceva che questa sfida era già stata lanciata, più o meno nel 2000 e su venti partecipanti nessuno ce l'aveva fatta. Dicevano che tutti e venti erano morti nel punto fatidico. Ma qual è questo punto fatidico?

Anche i quattro ragazzi se lo chiesero e la loro cuoriosità li stava quasi spingendo ad affrontare la sfida, subito dopo pensarono alle venti persone e quella voglia scompari'; decisero allora di fare solo gli spettatori. Quando arrivarono là c'era un cartellone con su scritto: "Chi riuscirà a raggiungere la fine si aggiudicherà il montepremi di un 1.000.000 euro". I ragazzi si guardarono e decisero di partecipare. Forse se avessero vinto oltre a diventare ricchi si sarebbero guadagnati un po' di popolarità a scuola e nessuno avrebbe più usato il soprannome dei "Quattro secchioncelli".

Questa volta però c'erano solo loro come partecipanti; arrivati davanti al sentiero che portava all'abitazione; lessero la storia di essa: "Questa casa era appartenuta ad una ricchissima famiglia composta da: madre, padre e due figli, una femmina e un maschio. Il padre era un importante manager e per questo era sempre in giro per il mondo. Il resto della famiglia viveva alla villa, i due bambini non erano mai andati a scuola, veniva il maestro privato a casa, invece la mamma era una casalinga. I primi tre mesi di vita alla villa era filato tutto liscio, ma dopo iniziò una vera odissea, ogni settimana succedeva qualcosa di strano: cadeva un armadio, si rompevano le gambe delle sedie, si aprivano le porte e si rompevano i vetri delle finestre da soli. I tre spaventati di questa situazione, decisero di abbandonare la dimora e portarsi con sè solo una valigia con i vestiti. Poco dopo si scopri' che la casa era infestata dai fantasmi."

I ragazzi anche se parecchio spaventati, decretarono di percorrere il sentiero. Percorrendolo incontrarono già il primo ostacolo, cioè un fiume. Non era molto largo tanto che i due maschi riuscirono a oltrepassarlo con un lungo balzo, ma le due ragazze invece no. Davide si era portato con sè un coltellino e con questo iniziò a tagliare un tronco di modesta grandezza, tagliato, lo fece cadere in modo che si potesse attraversare il fiume. Attraversato anche dalle ragazze si poterono avviare finalmente verso la casa. Giunti davanti alla porta, nessuno ebbe il coraggio di entrare, alla fine Marco entrò, poi entro Chiara, Davide e Chanel. Tutti quando entrarono percepirono un brivido che li percorse da capo a piedi e in contemporaneo esclamarono: "wow" . Era immensa non avevano mai visto qualcosa del genere. Ma era sporchissima, ragnatele da tutte le parti, polvere che fungeva da mochet, una cosa davvero disgustosa!

Nessuno parlava, nessuno osava aprir bocca, non sapevano che faccia fare, disgustata o meravigliata.

Sentirono un rumore provenire da una stanza che in passato doveva esser stata la cucina, un suono che assomigliava a quando la mamma affetta la verdura, rabbrividiti entrarono nella cucina, la prima fu Chanel e lanciò un urlo spaventoso. A catena entrarono gli altri. C'era un coltello che si muoveva da solo. Davide allora prese il suo coltellino, ma una forza sconosciuta glielo fece volare dalle mani e fini' in quelle di Chiara che per istinto lo lanciò a caso e per fortuna, anzi super fortuna, beccò il manico dell'altro coltello e lo fece cadere. Svelti corsero dall'altra parte dove c'era un'altra porta. Erano stati i ventri metri più lunghi della loro vita. Quando la aprirono una luce proiettava su un muro la scritta: " Bravi avete superato il punto fatidico, ma non siete ancora salvi" .A questa scritta proseguì una risata maligna.

La scritta scomparì e il muro su cui era proiettata si ruppe e apparve una scala. La salirono e arrivarono in un enorme stanza , tutta grezza , pezzi di legno che si staccavano e il pavimento scricchiolava. Si sentivano tanti suoni: bambini che giocavano, urlavano, correvano, la mamma che raccontava una storia...ed è proprio lì che Chanel pensò che poteva non ritornare a casa e ripensò al giorno prima: era la festa della mamma e le aveva scritto una poesia:

Chi sei?

Un robot con l'energia inesauribile?

Chi sei?

Un automobile con la benzina infinita?

Chi sei?

Un eroina travestita come noi, noi comuni mortali?

Come fai?

Dimmi i tuoi segreti

non li dirò a nessuno

voglio imitarti

fammi imparare, insegnami.

Adesso rispondo alla domanda "Chi sei?" o

almeno ci provo

sei la MAMMA migliore del MONDO.

Dopo un attimo di commozione mormorò che quella deve essere stata la stanza dei giochi, ma la cosa inquietante e che non c'era un'altra porta per uscire e la porta da cui erano entrati era scomparsa. I muri si restringevano sempre più. I quattro convinti ormai che non ce l'avrebbero fatta, si abbracciarono più forte che poterono, aspettando la loro ora in silenzio. Quel gesto li salvò la vita perchè visto che il pavimento era usurato, l'eccessivo peso concentrato in un sol punto, lo fece sprofondare e loro caderono di sotto.

La stanza in cui erano caduti doveva essere stata la cantina, era lunga una trentina di metri e al fondo c'era un'altra porta.

I ragazzi iniziarono a correre, ma arrivati a metà, spuntò una botola trasparente dove dentro era situata una chiave, che in poco tempo si ricoprì di topi. Marco senza nessuna esitazione si offrì di prenderla , mise il braccio dentro e la lanciò fuori. Davide lo aiutò a togliere i topi dal braccio che si erano attaccati, intanto la chiave l'aveva presa al volo Chanel, che subito aprì la porta. Uscirono e chiusero di nuovo la porta, per timore che i topi potessero scappare, e salirono le scale.

Erano giunti nell'ultima stanza, tenuta benissimo, era la camera da letto. La porta finale era a una ventina di metri ma loro non corsero e non festeggiarono. Dopo due minuti di puro silenzio, apparvero i fantasmi che infestavano la casa: erano la ricchissima famiglia. La chiave per aprire l'ultima porta si trovava al di là dei fantasmi su un comodino. Dopo vari tentativi di prenderla, a Chiara venne l'idea di chiudere essi dentro un vaso; questo stratagemma fu efficiente e loro riuscirono a uscire.

Usciti festeggiarono a più non posso, tutti quelli che erano fuori ad aspettarli erano increduli, convinti ormai che non ce l'avrebbero fatta. I quattro raccontarono tutta la loro esperienza. quella casa venne messa a nuovo e servì come rifugio a molti sfollati. Il montepremi lo divisero in cinque e la quinta parte la donarono in beneficenza. A scuola, anzi in tutto il quartiere, erano diventati i più popolari.

Il vaso contenente i fantasmi fu gettato in un fiume lì vicino, chissà se riusciranno mai a liberarsi...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 12, 2016 ⏰

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La casa abbandonataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora