Capitolo 1

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Marzo. Uno dei mesi più instabili dell'anno. Pioggia, nuvole, sole.. non si sa mai cosa avrà la meglio. È marzo, ma ad averla vinta questa volta è stata la neve. Scendono lentamente i fiocchi, e coprono tutto di bianco. Fiocchi bianchi che scendono e rendono il paesaggio bello, vuoto, silenzioso.
Eppure, tra tutta quella neve, si iniziava a sentire una leggera aria primaverile, quell'aria che, solo respirando, metteva allegria, quell'aria che riusciva a colorare il bianco ed a spezzare il silenzio : ogni tanto, guardando il cielo, si intravedeva qualche stormo di uccelli che stava tornando dai paesi freddi. Si muovevano in gruppo, in modo da aiutarsi l'uno con l'altro, e nessuno se ne andava per la propria strada, nessuno abbandonava gli altri. " Un mese che assomiglia ad alcune persone" pensò Layla mentre passeggiava con la piccola Lucy. La bimba correva davanti a lei e spesso si fermava ad osservare incuriosita qualche insetto o gli oggetti per terra, che sbucavano dalla strada innevata. " Non toccarli! " le diceva la madre,e lei subito si rimetteva alla ricerca di altro. Erano passati anni, eppure quella storia le era rimasta dentro. Si ricordava bene quel che aveva provocato in lei, in quegli anni, l'accaduto, ma poi aveva incontrato Fred, e, dopo il matrimonio e la nascita di Lucy, quella storia era riuscita ad accantonarla, in chissà quale parte nascosta di se stessa. Si fermò a guardare la bambina,e sorrise. Era così buffa nei movimenti, e tanto curiosa , come se avesse voluto scoprire ogni piccolo dettaglio del mondo in cui viveva... Ad un certo punto il telefonò squillò, interrompendo il flusso di pensieri in cui era immersa. Layla lo prese e rispose. " Ehi,dove siete finite? Tra qualche ora arriveranno gli altri e qui c'è da sistemare ancora tutto! " . Era Fred, era un po' agitato per via della cena con dei vecchi amici: purtroppo lui ai fornelli non era mai stato un campione ed il compito di preparare i pasti era sempre stato dato a lei. Sorpresa, guardò l'orologio: erano passate due ore da quando era uscita con Lucy ,e si era dimenticata della cena. "Scusa - disse- arriviamo subito" . Chiuse la telefonata, fece un grande sospiro e cercò di riprendere la bambina. La vide poco più avanti a terra che piangeva, mentre del sangue le usciva dal ginocchio destro. Prese un fazzoletto, lo bagnò con dell'acqua e lo passò lentamente sulla ferita " Fa tanto male, mammina! " urlò con le lacrime agli occhi la bambina. " Sai che diceva un mio vecchio amico? Bisogna cadere e farsi male delle volte, per potersi rialzare e correre più veloce. " rispose la madre, sorridendole e asciugando le lacrimucce che scendevano dai piccoli occhi azzurri della figlia. " Allora adesso diventerò veloce come un fulmine " disse Lucy rialzandosi. " Si fulmine, adesso però dobbiamo correre a casa che dobbiamo prepararci per la cena. "
" Ci sarà Tommy? " chiese imbarazzata la piccola. " Anche lui " le disse, facendole l'occhiolino . Scoppiarono in una buffa risata , poi la prese in braccio e di corsa tornarono a casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 19, 2016 ⏰

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