Capitolo 1

20 3 0
                                    

La vita di una persona può cambiare da un giorno all'altro, è proprio vero. Credo che cambiare, mi sarà difficile. Proprio io, che non voglio cambiare niente della mia vita, mi ritrovo qui, su questo volo, che mi porterà dritta all'inferno.

Londra è la città in cui sono nata e vissuta, almeno fino a due ore fa. Fa male pensare che ho vissuto li per diciassette anni e poi, senza preavviso, trasferirsi in un altra città. Scoprire di non appartenere alla famiglia, quella famiglia che consideri tua. Scoprire di aver vissuto in una città che non è la tua, fa male.

Kate, quella che dovrebbe essere mia madre è qui accanto a me che mi sorride. Ho scoperto che lei è sposata con un uomo che non è mio padre. Infatti dovrei avere due fratellastri, o almeno credo. Non ne sono ancora sicura.

È mattina a Miami Beach e devo dire di essere molto entusiasta. Arriviamo nella mia nuova casa e ad aspettarci c'è un uomo. Dovrebbe essere il marito di Kate.
"Piacere di conoscerti" dice l'uomo stringendomi la mano. Ha una stretta molto forte, ma non mi dispiace affatto.
"Mi chiamo Simon, tu sei Ellen giusto?" Mi domanda.
"Estatto" abbozzo un sorriso.

"Entriamo in casa" ordina Kate. Entriamo in un soggiorno ultramoderno. E sul grande divano alla mia destra, vedo due ragazzi che giocano alla Play.
"Ciao ragazzi!" Urla Kate.

Uno dei due si volta sorridendomi, invece l'altro non mi calcola minimamente.
Il ragazzo che mi ha sorriso si avvicina a me.
"Ellen?" Mi domanda.
"Già"

"Piacere di conoscerti, io sono Cameron, il migliore amico di quello lì" mi indica l'altro ragazzo.
"Vi lascio soli" ci avverte Kate.
"Nash?" Dice "Terra chiama Nash" ripete urlando.

Il ragazzo si volta fulminandolo con lo sguardo. Poi mi guarda.
"Sei Ellen?" Dal suo tono della voce sembra infastidito.
"Si! Tu dovresti essere Nash?" Domando. Lui sbuffa e continua a giocare alla Play.
"Mi sa che tocca a me farti fare il giro turistico, vieni!"

"Quello è il bagno e questa la tua stanza" dice aprendo la porta della mia futura stanza.
"Ecco! Lì sono i tuoi bagagli, ora ti lascio sistemare la tua roba" dice e annuisco.
Mi siedo sul grande letto guardandomi attorno. La stanza è molto grande, forse un po' esageramente grande per me.

Credo che questa nuova vita mi cambierà completamente. Non hanno più senso quei diciassette anni a Londra. Però sono felice, la scuola non mi piaceva per niente e gli amici, anche se molti, non mi sono mai veramente piaciuti. Molta gente dice che sono falsa, hanno pienamente ragione. Ammetto di essere stata etichettata come un'ochetta che viveva solo per divertirsi. Non mi è mai importato di quello che pensava la gente.

Nella mia vecchia scuola godevo di molta popolarità, potevo avere ogni ragazzo ai miei piedi. Ma questo non mi piaceva. Anche se sembravo cattiva con gli altri, mi è sempre dispiaciuto. Tanti di quelli che credevo amici mi hanno tradita, allora ho pensato di lasciarli perdere tutti e continuare con la mia vita da sola. Ora che sono qui, posso crearmi una reputazione nuova, diventare un'altra ragazza, diversa dalla Ellen di qualche ora fa.

Sarà difficile me lo sento, quindi la prima cosa che devo fare è cercare di non attirare troppa attenzione su di me, evitando pettegolezzi e cazzate varie.
Senza accorgermene mi addormento. Mi sveglia il rumore assordante di alcuni piatti lanciati per terra.

Prendo il mio cellulare che segna le 22:46. Quanto ho dormito. Sento delle urla. Non riconosco la voce. Mi affaccio fuori dalla porta. Vado verso le scale e vedo il ragazzo con gli occhi azzurri che giocava alla Play, sta urlando frasi che non capisco.
"Mamma io non voglio quella tipa in casa nostra, è nata solo per errore. Lei non è e non sarà mai mia sorella"

Non voglio sentire altro, corro verso la mia camera e mi butto sul letto. Afferro il cuscino e lo stringo forte, gli occhi bruciano e le lacrime scendono.
"Ellen, Kate ha detto che domani verrai a scuola, i libri li troverai domani mattina in cucina." Quella voce che fino a poco fa urlava, ora è solo una voce fredda.

Non voglio andare a scuola, sono appena arrivata! Non mi va di iniziare la mia nuova vita già da domani.
"Ehi Ellen, scusa per le urla di prima, mi dispiace ma mio marito ha detto che è meglio che tu non perda giorni di scuola, così sarai al passo col programma" Sussurra Kate.
"Buona notte, metti la sveglia alle 6:50. A domani" Sussurra ancora.

Non dico altro, le lacrime non smettono fi scendere mentre io imposto la sveglia alle 6, voglio svegliarmi prima così farò tutto con calma. Non voglio arrivare in ritardo.
Fisso il soffitto di quella che è e sarà la mia stanza.

Certe volte penso che non ho mai veramente avuto l'affetto che meritavo. Cioè ho avuto tanti amici, ma hanno preferito andarsene senza preavviso. Avevo un migliore amico, si chiamava Luke. Eravamo molto uniti. Eravamo amici da quando eravamo piccoli. Lui però, un giorno dovette scegliere tra me e un'altra ragazza, e lui ha preferito mandare a farsi fottere anni di amicizia per quella tipa.

È uno dei motivi per cui sono diventata fredda e antipatica con tutti quelli che mi stavano attorno. Da quel giorno non mi è mai importato di niente e di nessuno. È stato solo tempo sprecato.

🐧🐧

Ciao! Ecco il primo capitolo di questa storia! Spero vi piaccia.
Lasciate una stellina e commentate se vi va. Un bacio.

- Elle🐧

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

AlwaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora