01-Sul prato a giocare

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Ero appena uscito di casa. Okay, non proprio. Usando un termine più appropriato...sono scappato per l'ennesiama volta. Ma giuro, non lo farei se vivessi eternamente in una punizione. Eppure l' ho detto a mia madre che è stato Raider a lanciare i pomodori sulla signora Rosenberg...ma ovviamente, ci vado io di mezzo!
Ecco, questa è la mia situazione e la mia giustifica.
Mi devo incontrare alle 18 in punto con David vicino al fiumiciattolo. Nn so perché ci vado, mi ha detto che mi doveva dire una cosa importante, che nn poteva aspettare...forse per questo, per la curiosità, ma ormai ho capito che è la voglia di trasgredire, di infrangere le regole, di essere liberi.
Arrivo lì con dieci minuti di anticipo, ma David già c'era. Seduto su un muretto quasi cadente, con un sassolino che lanciava sul ruscello. Deduco subito che mi stava aspettando già da tempo. È il mio migliore amico. Ci conosciamo dall'infanzia, ci chiamiamo "fratelli", ridiamo, scherziamo, ci proteggiamo a vicenda. Nn so se è questo quello che fanno i veri amici, ma per me questo vale.
《Ciao》dico con naturalezza avvicinandomi a lui. 《Ciao》risponde con esitazione. 《È da tempo che aspetti?》gli chiedo sapendo già la risposta. 《No, pochi minuti》la sua voce ora è più sicura. 《Come mai proprio in questo posto?》dico rompendo il ghiaccio.《Semplice, si raggiunge facilmente il prato, mica te lo sei dimenticato?》con voce provocante. 《Certo che lo ricordo》ed è vero. Era il nostro posto preferito quando eravamo piccoli, giocavamo sempre, ci divertivamo, ci piaceva. Ed eccoci qua, dinuovo insieme, nel nostro luogo preferito. Arriviamo lì dopo poco e solo a quel punto mi dice 《Scusami per averti fatto venire qui con la punizione...ma è una cosa seria》nn so cosa aspettarmi 《Vabbene, sentiamo》ormai con curiosità. 《Chiariamoci subito. Nn è una cretinata, ma la verità》dice serio. 《Okay》rispondo con la stessa tonalità. 《Ieri sono andato a lavoro con mio padre》 lavora alla Nato 《E ho frugato un po' nei loro computer》lui è un acher 《E ho scoperto che esiste un mondo parallelo al nostro, con le stesse Nazioni, con le stesse case, con le stesse persone. Ti rendi conto?!》dice con esaltazione 《È impossibile.》dico con fermezza. 《Ti ho detto che è la verità! Ci devi credere!》ora con rabbia. 《Ti rendi conto di quello che dici? Sono pazzie!》A quel punto vidi la faccia di David rossa di rabbia che mi tira un pugno. Cado a terra. A quel punto mi arrabbio anch'io e lo faccio cadere a terra con molta forza. Vedo che si sta preparando per colpirmi ancora, quando alla fine scoppia a ridere e si stende sul prato. In quel momento, caddi sul prato anch'io e mi misi a ridere insieme a lui. Nn so se è perché mi ha fatto uno scherzo o solo perché aveva bisogno di ridere, di stare sereno e nn preoccuparsi di quello che succedeva...ma a me, in quel preciso momento, nn m' importava. Eravamo di nuovo insieme, a giocare sul prato, come quando eravamo piccoli...felici.

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