Muovendomi a tempo di musica, sciogliendo la criniera dalla trappola che mi creava l'elastico, ero con le spalle appoggiate al muro e i fianchi che ondeggiavano al ritmo di "lean on". Sorrisi vedendomi sfilare davanti molte coppie, e mi misi a pensare che bello sarebbe avere qualcuno, finché non mi ritrovai davanti un ragazzo bello in modo assurdo ed estremamente interessante: un cappello a cilindro copriva la chioma di lunghi capelli rossi divisi in trecce che sembravano lingue di fuoco, un sorriso scarlatto, la pelle pallida e gli occhi di colore diverso, uno arancione e l'altro verde come il mare; i suoi abiti sembravano cambiare colore a seconda di come muovesse, come se fossero fatti di specchi e riflettessero le luci che viaggiavano nel locale, era agghindato con un sacco di gioielli... Gli sorrisi e lui mi accarezzò la guancia, posò il suo drink sul davanzale della finestra alla mia sinistra e io ribaltai la situazione facendo appoggiare lui al muro e gli diedi le spalle, lui mi strinse un braccio attorno alla vita mentre io dimenavo il bacino e i capelli, preso da un senso di euforia feci aderire la mia schiena al suo petto caldo e carico di battiti forti che sentivo contro le scapole. Ballammo per tutta la discoteca senza parlarci ancora per ore, fin quando non ci trovammo in bagno e lui sfoggiò una voce veramente affascinante e suadente, mi domandò 《come ti chiami fiorellino?》 E io arrossii balbettando 《A-Adam》e poi arrossii vedendo il suo sorriso bianchissimo 《che nome adorabile, io sono Hansel, e ti trovo assolutamente incantevole!》 Io diventai ancora più rosso, così rosso che con la mia maglietta verde sembravo un cartellone di auguri di buon natale! Io sono sono mai stato molto chiacchierone, ma ero bravo a ballare, e quindi finché non si veniva alle parole mi andava bene, purché io potessi ballare. Quando alzai lo sguardo vedendo i suoi occhi puntati sui miei e i nostri nasi che si sfioravano, appoggiai il dorso della mano sulla sua guancia barbuta e dischiusi le labbra. Quando pensai che volesse baciarmi lui mi mise una mano sulla bocca e morse la mia gola, io estrassi gli artigli e gli graffiai la schiena, poi gli tirai una ginocchiata tra le costole con un urto tale da spingerlo via e sentire un sonoro "Crack" lui mi guardò con occhi languidi. 《Che razza di creatura sei?!》 Lui rise 《che domande. Sono un...》 "DRIIIIIIIIIIIIIIIIN" la sveglia strillò puntuale e io caddi dal letto sul tappeto di fiori che mi faceva da pavimento e mi guardai attorno mentre vedevo la mia fenice planarmi sulla spalla, raccolsi dal cassetto di quercia una ranocchia stecchita e gliela diedi per colazione e lei mi ringraziò con un canto incantevole; così mi lavai e misi i miei abiti umani sapendo che oggi sarei dovuto andare in città per visitare Elisabeth, la mia migliore amica, e l'unica fata al mondo che vive nel centro di Londra e che fa la giardiniera per Buckingham palace. L'unica che non ha paura dei cacciatori di miti. mi gettai addosso la polvere che gli nascondeva le ali e le orecchie appuntite, poi mi misi il cappuccio e aprii il forziere che mi conduceva al mondo dei mortali. Atterrai dietro a un abete in un parchetto accanto a una grande stazione dei pullman. presi una manciata di aghi dall'albero e li trasfigurai in banconote da £10 e pagai un biglietto, poi salii su uno dei bizzarri bus scarlatti tipici della città... Dopo una breve corsa scesi e vidi in lontananza un cappello a cilindro spuntare dalla folla, mi avvicinai e davanti ai miei occhi si presentò il ragazzo che avevo sognato quella notte. Hansel!