Capitolo primo

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No, non è possibile, non anche lei.. oh, scusate, voi vi starete forse chiedendo chi sia io e di cosa stia parlando. Bene, andiamo con calma. Mi chiamo Sophie, Sophie Chapme, ho ventidue anni e sono una prostituta. Adesso non pensate male, sono una brava ragazza, ma purtroppo si sa come vanno queste cose, siamo in quel periodo di carenza di denaro.. avevo bisogno di soldi, così ho iniziato e come un circolo vizioso ho continuato. La prima volta che mi prostitui fu all'età di tredici anni, i miei genitori erano morti da qualche mese, non avevo nessuno, né parenti né fratelli, nulla, ero totalmente sola. Così inziai, andando con il primo uomo, che poi mi ha fatto conoscere ad un suo amico, finché non sono passata da amico ad amico, fino ad adesso, schiava di un imprenditore, costretta a sanare un debito con il mio 'pappone' andando a letto con uomini. Beh, ma basta parlare della mia vita, parliamo di quello che è successo e che tanto mi ha turbato. La mia carissima amica, Mary Ann Nichols, quarantaquattro anni è morta, o per meglio dire uccisa. Proprio ieri, 31 agosto 1888. Uno dei giorni più brutti della mia vita, io come ogni sera mi trovavo con un uomo, lei con un'altro. Ci saremmo poi dovute incontrare in Buck's Row, ma ovviamente non ci incontrammo, cioè, trovai soltanto il suo cadavere. Erano le 3:45 del mattino quando la trovai, li che giaceva sull'asfalto. Mary presentava la gola tagliata, come se fosse stata decapitata, aveva tagli sul ventre ed il suo intestino giaceva vicino a lei. Gli organi genitali presentavano gravi ferite da taglio. Fu una scena orribile, la mia carissima amica, la mia.. scusate, riprendiamo. Dopo che vidi il cadavere inziai a correre ed urlare, chiedendo aiuto, fin quando, una persona si decise a seguirmi, vedendo il cadavere e chiamando i medici. Quando arrivarono, io fuggi, perché con loro c'erano anche i poliziotti, non potevo farmi arrestare né altro, altrimenti non avrei più potuto lavorare. Scappai e tornai nella mia casetta che avevo comperato e che condividevo con altre ragazze, sì, ragazze come me. Il giorno dopo, con un po' di riluttanza andai nuovamente nel luogo del delitto, qui c'erano ancora dei poliziotti che pattugliavano e così, facendomi coraggio chiesi delle spiegazioni. Mi dissero che avevano portato già via il cadavere, che adesso si trovava su un tavolo autoptico, per subire proprio un'autopsia. Con le lacrime agli occhi, tornai nuovamente nella mia casetta. Appena entrai le altre mi domandarono cosa fosse successo ed io dissi loro tutto, non potendo e non volendo mentire.




*Angolo autrice*

Spero che come primo capitolo sia piaciuto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2016 ⏰

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