Capitolo 1 - L'invasione

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   U  S  S   E  N  T  E  R  P  R  I  S  E
   G  I  O  R  N  O : 3  6  5
   D  I  R  E  Z  I  O  N  E : I  G  N  O  T  A

[ GAMMA ]
«Capitano... abbiamo un problema serio
Allarmata, Uhura manteneva i suoi lucidi occhi sgranati su Kirk, comandante della nave.
Avevano perso ogni contatto con la Terra, gli screen non funzionavano più per un problema, e la nave non si muoveva, galleggiava letteralmente nello spazio.
Una volta esposto il problema, Kirk rimase con gli occhi fissi a terra, immobile, cercando di pensare alla cosa migliore da fare; ma venne bruscamente riportato alla realtà da una forte collisione della nave contro un oggetto ancora sconosciuto, azione che fece cadere a terra il capitano e ogni altro membro dell'equipaggio.
Il capitano rimase a terra, immobile e confuso per la velocità con cui erano accaduti quegli eventi, e alzò la testa mantenendo il corpo sul pavimento; ciò che vide poi fu una figura offuscata, proprio davanti a lui.
«Capitano... Si sente bene? ... Ci siamo appena scontrati contro un corpo sconosciuto, una navetta che vagava nello spazio, nessuno ai comandi fortunatamente
Il capitano poi si sforzò di alzarsi lievemente per poter riconoscere l'interlocutore: era Gamma, seconda missione per lei, che lo fissava con aria preoccupata.
«Sto bene, sto bene.» disse poi, alzandosi da terra, mentre Gamma continuava a fissarlo inquieta.
Appena si mise in piedi, iniziò a scattare l'allarme, illuminando a intervalli regolari la stanza di un rosso acceso.
«È l'allarme! È entrato qualcuno... Evidentemente non era proprio deserta quella nave.» gridò Gamma che, allarmata, continuava a fissare il capitano con aria interrogativa, sperando in una risposta sicura e decisa, in un piano che avrebbe potuto risolvere il problema, ma l'unica reazione che ricevette fu Kirk che con aria triste scuoteva il capo, fissando il basso.
«Capitano!» cercò di richiamarlo.
Improvvisamente la frase che stava per uscire dalla bocca di Gamma si bloccò, e quest'ultima si girò di scatto.
Quello che vide la fece gelare: il corpo di uno dei membri dell'Enterprise venne crudelmente trapassato da una zanna grande quanto lo stesso corpo, che iniziava a insanguinarsi pian piano, mentre si ritirava e il corpo veniva nascosto delle mura.
Non erano riusciti a vedere il colpevole per via delle pareti, ma era certo, era sicuramente qualcosa di disumano.
Gamma trattenne un urlo, interiorizzandolo, mentre iniziò a correre dalla direzione opposta.
Presa dal terrore, mentre fuggiva tra i corpi brutalmente squartati di alcuni membri, si ricordò dell'unico posto sicuro, posto su cui aveva riflettuto attentamente in caso di pericolo. Si diresse quindi verso una stanza in particolare, mentre la folla impazzita correva ovunque; in sottofondo si udivano rumori di spari, urla strazianti, urla di terrore, oggetti che cadevano, e un grande vocìo rumoroso, si avvertiva il panico più totale.
Gamma entrò correndo nella camera, dove vi erano due corpi defunti; uno aveva ciò che stava cercando. Sfilò così una tessera dalla tasca, dove vi era scritto un codice, e iniziò a dirigersi verso la seconda aula, quella in cui si sarebbe dovuta nascondere, posto a cui nessuno aveva pensato.
Inserì il codice, entrando nella stanza proibita, sbattendo la porta di ferro in faccia a altri soldati che chiedevano aiuto urlando.
Lei si mise a terra, iniziando a tremare e guardarsi intorno spaventata, cercando di elaborare ciò che stava veramente accadendo; ciò che interruppe i suoi numerosi pensieri furono le grida dei soldati, ma questa volta non per ricevere aiuto, erano urla soffocate, di dolore.
Gamma sgranò gli occhi, mentre le lacrime iniziavano a scendere dal suo viso, consapevole del fatto che per salvarsi era stata costretta a lasciar morire quelle persone.
Si riprese dopo diversi minuti, per poi alzarsi e dirigersi, ancora tremando, verso la cella desiderata.
La stanza era piena di capsule, contenenti persone dormienti, come ibernate, e la sua intenzione era quella di risvegliarne una, l'unica che avrebbe potuto salvare in qualche modo la situazione.
Khan era malvagio, era pronto ad uccidere l'intero equipaggio per ottenere ciò che voleva, e l'aveva dimostrato esattamente un anno prima, ma Gamma non aveva altra scelta, ormai inoltre l'intera nave era diventata una sorta di cimitero per soldati, Khan non avrebbe potuto danneggiare ulteriormente la situazione, e su questo punto ci aveva riflettuto a lungo.
Tutto quello che fece fu aprire la capsula e risvegliarlo.
Ancora spaventata dall'accaduto, continuava a fissare piangendo il corpo coricato, temendo in ogni caso una pessima reazione.

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