Capitolo 1

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CAPITOLO 1

una ragazza selvaggia

[ POV esterno ]

Nessuno aveva mai visto quella strana ragazza che viveva su un'isola poco distante da Berk prima d'ora. Tutti l'avevano sempre ignorata, o a volte non l'avevano neppure notata.

I cavalieri di Berk però erano riusciti ad osservare ogni minimo dettaglio dell'isola e Sdentato aveva scoperto quella strana persona così solitaria.

–Eccola!– esclamò Hiccup, atterrando con Sdentato sull'isola. Ben poche persone l'avevano esplorata, non si capiva bene il motivo.

Una macchia marrone si distingueva appena sul suolo ricoperto di erba verde scura e alta.Era un essere umano, una ragazza, la quale era avvolta da una coperta. Giaceva a terra, ma molto probabilmente non era morta.Infatti poco dopo balzò indietro, prendendo in mano un pugnale fino a quel momento nascosto accanto a lei, sempre sotto la coperta. Forse era l'ultima cosa che le rimaneva.

–Non vogliamo farti del male.– disse Hiccup, cercando di tranquillizzarla. Evidentemente ciò non funzionava con la ragazza, poiché rimaneva all'erta, con gli occhi spalancati e la presa forte sulla sua arma di difesa. Aveva dei lunghi capelli castani e mossi, sporchi di fango. Gli occhi erano dello stesso medesimo colore.

–Chi siete, da dove venite e cosa volete?– chiese rapida e fredda.

–Io sono Hiccup.–disse egli posandosi una mano sul petto, poi presentandole tutti i suoi compagni : –Loro sono Astrid, Gambedipesce, Moccicoso, TestaBruta e Testa di Tufo. Ti abbiamo vista e pensavamo stessi male.

La ragazza fece una breve risatina soffocata. Li guardò uno per uno, voleva conoscere ogni loro dettaglio. –Davvero vi chiamate così? Sono dei nomi così patetici! E cosa sono quegli elmi che avete in testa? Siete davvero strani.

–Perché non ci dici il tuo nome, se pensi sia tanto migliore dei nostri?– la provocò Astrid, come sempre molto difensiva non solo nei confronti di sé stessa.

–Stephenie, mi chiamo Stephenie. Perché non ve ne andate e non mi lasciate in pace?

–Che ci facevi in questo bosco, se è lecito sapere?

–Semplicemente ci vivo!

Stephenie voltò le spalle ai cavalieri, camminando via. Dopo pochi passi prese a correre, come se fosse spaventata. Come se temesse il destino della sua libertà.

–Aspetta!– le gridò Hiccup, rincorrendola con Sdentato. Non riusciva a credere a ciò chela ragazza aveva detto. Era parecchio strano. Aveva all'incirca la loro stessa età, ed era sola...sporca, con vestiti vecchi e strappati probabilmente, anche se erano nascosti dalla coperta che si portava dietro ovunque.

–Lasciatemi in pace!–gli gridò Stephenie, non fermandosi un attimo dal correre.

–Perché vivi da sola in un bosco? –chiese Hiccup con un'espressione triste sul volto. Non era per niente bello.

Stephenie si fermò,sospirando. Si girò verso i cavalieri e socchiuse le labbra di poco,appena sussurrando. –Quando ero piccola vivevo in una casa enorme e stupenda, con i miei genitori e mia sorella, ma poi...– la voce prese a incrinarsi, raggiungendo toni bassissimi. Era appena udibile,certe parole addirittura non si sentivano. –A sette anni mi abbandonarono. Ho iniziato a vivere in questo bosco perché non avevo scelta, cosa avrei potuto fare? Avevo sette anni. Per un po' mia sorella visse con me, mi insegnò a sopravvivere, ma..ora non so dov'è. È sparita un giorno senza dirmi nulla. Però non sono davvero sola, c'è mia cugina con me..

Solo un secondo dopo si udì una voce acuta, provenire da una zona poco lontana nel bosco.–Stepphi, sono tornata!

Una ragazza spuntò subito all'improvviso, correndo verso Stephenie. Aveva dei lunghi capelli neri come la pece, liscissimi. Le cadevano dolcemente sulle spalle arrivando fino ai fianchi. Una strana frangia alquanto frastagliata le nascondeva le sopracciglia. I suoi occhi erano strani, ma sorprendenti : erano di un verde scurissimo, all'ombra sembrava nero, al sole invece si rischiaravano rendendoli simili a delle pietre preziose. Erano quegli occhi che tante persone sognerebbero di avere. –Vichinghi!– esclamò, aprendo la bocca in un grande sorriso. I suoi occhi si illuminarono.

–Ah, sì, ecco come si chiamavano. Vichinghi.– borbottò Stephenie. –Lei è Elizabeth,mia cugina.

–Wow.– disse la ragazza dai capelli neri guardandoli sognante. –Io ho sempre voluto essere come voi! Che ne dite se mi portate a Berk con voi?

Stephenie scattò,guardandola interdetta. –Cosa? Assolutamente no! Io non ci vado a Berk.– disse, stringendosi ulteriormente nella sua coperta.

–Ma perché?– chiese Elizabeth, lasciando spazio alla tristezza improvvisa. –Bene, ci vado da sola allora!

–Va bene, vattene!–le urlò contro l'altra.

Elizabeth non la prese troppo male, le rivolse solo una serie di domande : –Ma perché non vuoi andartene da quest'isola? Cosa ci trovi di bello nel vivere in un umido e lurido bosco in cui non filtra neanche la  luce del sole? Cosa ci trovi a passare il tempo suonando quella vecchia e stupida chitarra?

Lo sguardo dei cavalieri corse verso una coperta puntata dal dito di Elizabeth, posata vicino ad un albero. C'era qualcosa sotto,probabilmente la chitarra appena citata.

Non è una vecchia e stupida chitarra, è la chitarra di mia madre!–le urlò Stephenie, alzandosi e correndo via in lacrime. Forse la reazione di Stephenie era stata eccessiva, però non sapevano cos'era effettivamente successo a sua madre. Non potevano giudicarla senza conoscere bene la sua storia.

Elizabeth la raggiunse. Aveva un espressione dispiaciuta. Quelle due ragazze erano così diverse l'una dall'altra.. Scusa. L'hai suonata così tante volte che ormai mi viene il mal di testa ogni volta che  la sento...

Stepheniealzòla testa verso la cugina. Andiamo a Berk?–le chiese con un sorriso.


Sì!Sì! Sì! Alla fine sono sempre io quella che vince.–esclamò la ragazza vivace. 

NOTA AUTRICE : 

Pazienza dove seiii?? LOL

Dominatori degli elementi-HTTYDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora