- Hai un fazzoletto?
Lei si volta come se provasse a nascondersi, infila una mano nella borsa e ne estrae subito uno. Mentre me lo passa noto le sue dita tremare, una di esse ha un'unghia rotta, sta sanguinando e le sporca parte della mano, ma lei non sembra preoccuparsene.
- Guardami un attimo
È in quel momento, è lì che sentii tanta incoerenza dentro me come non mai. Quando seguendo la mia moralità, o quel che si può definire tale, avrei solo dovuto tirarle uno schiaffo e lasciarla seduta per terra dove già si trovava senza nemmeno degnarla di una parola. La mia mano invece non faceva altro che pulirle le guance rigate da quelle lacrime nere che sembravano non cessare di scendere.
- Però ora smettila
- Non ce la faccio
Ad ogni parola l'odore dell'alcol risaltava, ma non faceva abbastanza schifo da distrarmi da quel volto e quei due grandi occhi marroni leggermente a mandorla che provavano inutilmente a non ricambiare lo sguardo.
È rimasta circa mezz'ora seduta per terra, non curante del bellissimo vestito che si era messa in occasione del suo compleanno, il quale le stava benissimo è da ammettere. Mi ha raccontato la sua intera vita, qualsiasi cosa ed ero stupefatto da come la situazione della quale mi raccontava non faceva altro che peggiorare man mano che lei aggiungeva dettagli confusi dalla voce strascicata e ebbra, e nonostante tutto questo non smettevo di stringerla a me.
- Perché continui?
- Me lo chiedi anche? Sto piangendo davanti al ragazzo che mi piace
Odiavo e amavo contemporaneamente quell'istante. Quanto mi piaceva quella ragazza, così tanto da passare sopra la chiazza nera lasciata dal suo volto sulla spalla della mia camicia nuova. Così tanto da non fare caso alle persone che la guardavano disgustate, ma soprattutto così tanto da non poter fare a meno di sporgermi sotto i suoi lucidi capelli mori e baciarla accarezzandole il viso sporco dalla sua tristezza. Non so perché accadde, so solo che accadde, ma non fu quello a cambiare tutto, perché era già cambiato tutto, fin dal primo istante in cui non ho seguito la mia moralità della quale vado molto fiero, ma non ho mai davvero avuto il coraggio di dare retta.
La stessa moralità ignorata che ti richiama durante una notte nella quale senti male dentro da quanto hai bevuto, e ti dice di tornare a casa e farti una dormita. Ero troppo impegnato a pensare ad un pomeriggio di mesi prima, tanto tragico quanto meraviglioso, anche se ho sempre e solo raccontato del disgusto che ho provato per lei, al quale sinceramente sarei passato sopra senza nemmeno pensarci. È incredibile come il bere possa guarirti dal dolore che provi per qualcuno, renderti una persona migliore e persino farti sorridere e allo stesso tempo la stessa sostanza può renderti un mostro, schiacciarti e soprattutto riportare alla mente ciò che avevi eliminato tanto duramente nel raggio di due mesi, e rendendo ogni sforzo inutile.
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