Appena oltre le ciglia , dietro il fitto velo del sonno, esiste un luogo che di giorno è solo un pallido e lattiginoso riflesso. Sono terre desolate, brulle e butterate da cicatrici profonde e irregolari. Ci si cade dentro, come morti; perché il sonno è una fossa profonda, che brulica di vermi. Il cuore rallenta e la mente veleggia, le pupille ballano dietro la carne tiepida. Pensaci un attimo, fallo addesso, mentre barcolli sull'orlo dell'abisso! Non hai paura di lasciarti andare? Cosa c'è nel fondo della notte che ingoia la tua mente? Quanto è profondo il pozzo della coscienza che mastica la luce del ragionamento?
Credi davvero che sia come infilare una mano in una vecchia tasca?
Nel buio dell'incoscienza si modellano realtà spaventose... o semplici verità?
