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Mi alzai dal letto esaltatissima per il mio secondo giorno alle superiori, mi diedi una sciacquata, mi vestii e infine mi truccai.
Una volta davanti scuola mi ricordai che avrei dovuto leggere, davanti a tutta la classe, la mia descrizione, un testo che parlava di me, per conoscerci meglio l'un l'altro, l'ansia cominciò a salire, perché per quanto potessi sembrare sicura di me, ero molto timida. Vidi che erano le 7.50 quindi per tranquillizzarmi accesi una sigaretta.
*drrrrrriiiiiinnnnnn*
Suonó la campanella.
L'ansia si faceva sentire sempre di più, entrai in classe e mi misi al posto del giorno prima con le cuffiette.
Entró una ragazza giovane, ci alzammo tutti in piedi, "seduti" disse lei con un sorriso gentile e rassicurante "mi chiamo Angela Gordon, saró la vostra insegnante di inglese, mi hanno detto che avete fatto dei testi per presentarvi alla classe, mi piacerebbe sentirne qualcuno per conoscerci un po' meglio" continuò "c'è qualcuno che vuole cominciare?"
"Io" si sentì dai banchi centrali della classe, un ragazzo carino, sembrava simpatico, "mi chiamo Jake Jonson, abito qui a Chicago, ho due sorelle, un cane e due genitori stupendi, pratico calcio e mi diletto nel tiro con l'arco, la scuola non mi è mai piaciuta tanto, ma per via dei compagni, le materie che preferisco sono inglese e matematica" si presentó lui, "grazie mille Jake, qualcun altro?" Chiese la signorina Gordon. Nessuno alzò la mano né disse nulla, quindi scelse lei. "Tu, con i capelli corti rossi".
•Chi non meglio di me?!• pensai.
Mi alzai e cominciai "mi chiamo Rose Kennedy, abito nella periferia di Chicago, in una villa bifamiliare con mia sorella, i miei due stupendi cani, mamma e papà. Non ho abilità o hobby particolari, mi piace un sacco lo sport, ma ho il brutto vizio di fumare. Le materie che preferisco sono educazione fisica e inglese." Conclusi, volevo aggiungere molte cose, ma pensai che a nessuno sarebbe interessata la mia vita nel dettaglio.
*drrrrrrriiiiiiinnnnnnn*
Si concluse l'ora. Vidi la signorina Gordon avvicinarsi a me, si abbassò al mio orecchio e mi sussurrò "vieni in biblioteca alla fine delle lezioni".
Passarono altre tre ore prima che potessi liberarmi dalle quattro mura di quell'aula.
Una volta finite tutte e quattro le ore (passate interamente a sentir ripetere le stesse cose ai miei compagni) andai in biblioteca come mi chiese la professoressa, tra scale e corridoi cercai di perdermi due o tre volte, ma una volta arrivata in biblioteca la vidi seduta intenta a leggere un libro, si girò e accennando un sorrisetto disse "vieni pure, non ti mangio"

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EIIIIII,
Ciao volevo solo chiedere se la storia per ora ha un senso per te/voi, se vi piace o se c'è qualcosa di sbagliato scrivetelo nei commenti, se vi piace come inizio votate la storia,
GRAZIE MILLEEEEEE,
Un bacio😘

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