Capitolo primo

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Salve. Sono Jacqueline Hyde, e so cosa sta pensando. Due cose. Uno: che Jacqueline è troppo lungo; scommetto che è meglio Jackie. Due: che quel nome ha un che di familiare. Jacqueline Hyde: mi ricorda qualcosa. Sulla seconda questione la lascio riflettere, ma sulla prima sta sbagliando di grosso. Non mi farei mai chiamare Jackie. Jackie è un nome da maschiaccio, e non corrisponde alla mia immagine. Una immagine di brava ragazza, della serie: sempre educata; mai in ritardo: vestiti e scarpe puliti; a scuola, sempre pronta a prestar libri e a darsi da fare negli incontri scuola-famiglia. Giusto il tipo che fa dire: ma e proprio una ragazza deliziosa! Tutta zucchero e miele e tante cose belle. Insomma, una disgustosa perfettina, per gli altri ragazzi. Forse dovrei dire che ero così. Ero quel tipo di ragazza fino a che... Be, ora le racconterò un fatto strano che mi è capitato quando, nella soffitta di nonna, ho trovato quella bottiglia vecchia e sospetta. Già immagino che non mi crederà, e sinceramente non ne faccio una tragedia. La vecchia Jacqueline l'avrebbe fatta. Sicuro. Lei scoppiava a piangere se un adulto osava dubitare che lei non stesse dicendo la verità. Comunque, le racconterò esattamente come sono andate le cose e poi lei deciderà. Mi trovavo dalla nonna perché era fine ottobre e in quel periodo la scuola è chiusa. Se le scuole stessero aperte tutto l'anno, mamma e papà mi ci farebbero andare sempre, anche a Natale. Fosse per loro dovrei appenderci anche la calza della Befana, a scuola. Sono tutti presi dal negozio, capisce? Hanno un negozio di macchine da ufficio. Non voglio farla tanto lunga con questa faccenda, perché è di una noia mortale, ma è che passano tutto il tempo la, e quando non sono al negozio non fanno altro che parlarne. Di me non parlano mai e quando parlo io , non mi ascoltano. Non ho fratelli ne sorelle- credo che non troverebbero neanche il tempo per farli- ma quel negozio e il loro figlio prediletto: tutte le attenzioni sono rivolte a lui. È come avere un fratello più grande, in realtà. Comunque, è per questo che mi trovavo da nonna, e un giorno lei mi aveva spedito in soffitta a cercare un vestito vecchio che teneva in un baule. Doveva darlo per beneficenza o roba del genere, glie l'aveva chiesto una sua amica. Così mi infilai in quella soffitta buia, dove erano accatastati mobili, bauli, ciarpame di ogni genere, ma io non avevo fretta, perciò mi misi a frugare; e fu così che trovai la bottiglia di cui le voglio parlare: la bottiglia con dentro quella roba. Non stia ad ascoltare, se non ne ha voglia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 26, 2016 ⏰

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