Capitolo 1: 100 giorni alla maturitá

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Ok. Partiamo dal presupposto che tutti, ma tutti, nella mia classe sanno già che fare dopo la maturità. Chi il medico, chi l'avvocato, chi l'ingeniere o chissà cos'altro. Io sò a mala pena di che colore ho gli occhi. Tutta la scuola si vestirà con lo Smoking e con i vestiti da cerimonia, quelli che compri per il matrimonio della cugina di terzo grado, che manco conosci, ma con cui la famiglia vuole fare bella figura, allora ti costringe a vestirti come una barbie. Ma a quanto pare è un rito, una tradizione che tutti devono rispettare. Tacchi neri, vestito a tubino con tulle nero, cappelli piastrati, ombretto chiaro e labbra nude. Il minimo indispensabile per non sembrare una povera cretina, anche se lo sembro lo stesso. Il bello di questa giornata è che non si farà lezione. I professori ci hanno concesso una piccola giornata di pausa, quindi niente zaino da povera idiota. Se non lo si era capito, io sono una perdente al cento per cento! E' stata dura arrivare fino alla fine delle superiori, ma a quanto pare sono riuscita. Diciamo che io non sono il prototipo di bellezza, sono, come si potrebbe dire, alternativa! Sì, proprio così! Sotto tutti gli aspetti. Vivo con una mamma single, Lauren, mio papà ci ha lasciate quattro anni fà, ma siamo riuscite a superarla. Ma andiamo avanti con la storia. Prendo la macchina e vado a scuola. Sono una persona molto timida, non amo mettermi in mostra. Quelli della mia classe, a parte quelle tre persone, nessuno sa che esisto. Ma a proposito di quelle tre persone: Emma, Nicole e Kate. Poi c'è lui, Tayler Peterson, 5E. Il mio ragazzo dei sogni, peccato che lui non sappia neanche che esisto. <<Sofì vestita elegante?!>> lo stupore negli occhi di Kate è stupendo, magari oggi si accorgeranno di me. <<Ragazze, stasera super festa a casa di Tayler Peterson. E ci andremo tutte!>> questa era Emma, una delle ragazze più carine della scuola, invitata da tutti per tutte le occasioni. Sembra strano che una come lei sia amica mia. Tutte le mie amiche, come posso dire, hanno avuto Esperienze, mentre io... <<Su entriamo>>. Entriamo e c'erano tutti con gli champagne, pronti a brindare. Mi salutano tutti. Stavamo chiaccherando quando, eccole arrivare, come delle top-model: Cristina Ferrari, Lise Monchester e Castity Evans. Se ve lo steste chiedendo, sì, Cristina Ferrari è la figlia del capo dell'azienda di macchine Ferrari. Cosa non manca a quella ragazza? Ha i soldi, la fama, la bellezza e provate ad indovinare? Sì, anche Tayler. Ucciderei pur di essere lei. La giornata a scuola è stata molto divertente, ricca di foto, chiacchere e cazzate varie. Ma il bello deve ancora arrivare. Sono quasi le 5, devo prepararmi per andare alla festa di Tayler. <<Sofì, c'è Emma, vieni giù?!>> <<Arrivo subito mamma>>. <<Emma, andiamo!>>. La casa di Tayler è a 3km da qui, sulla Martin Luter King. Passiamo a prendere Kate e Nicole e poi filiamo alla festa. Emma indossa un vestito di Abercombrie, Kate un vestito di Pimkie e Nicole un top con una gonna. Si sono delle fighe. Io indosso dei banalissimi jeans a vita alta con un top, preso in una bancarella. La casa di Tayler è magnifica! Villa in campagna, piscina e pista da ballo. Saluto gli altri. Ballo. <<Sofì io ti amo>> Kate è ubriaca. Cerco un posto dove metterla per farla riposare, ma non trovo posto. Vedo Tayler <<Ehi, scusa, sono Sofì della 5B, volevo chiederti se mi potevi dire dove posso mettere la mia amica, è ubriaca e ha bisogno di un pò di tranquillità>> <<Ehi, sì certo, seguimi>>. Per prima cosa Tayler mi ha parlato, woo! E poi mi sta aiutando con la mia amica ed è così sexy! Entriamo in casa, saliamo le scale. <<Questa stanza, è camera mia>> <<Bella! E grazie davvero per l'aiuto>> <<Prima sbronza è?>> <<No, no, almeno, è una sorta di prima sbronza per me>>. Non so se ho fatto bene a dire queste cose a Tayler, ma ormai era fatta, non si poteva più tornare indietro. <<Sofì giusto?>> annuisco <<E' stato un piacere conoscerti, se ti serve qualcos'altro chiamami, ok?!>> annuisco ancora, diventando un pò rossa. Esce dalla stanza e io mi siedo accanto a Kate. Passa tempo, canzoni e risate. Bussano. <<Posso?>> è Tayler. <<Certo certo>> <<Allora come sta Kate?>> <<Meglio>>. Mi porge un bicchiere di Coca-Cola <<Grazie Tayler>> <<Di niente. Allora, tu sei in 5B, non sei una che gira molto vero?>> <<Si infatti, sono una più da casa>> ridiamo. <<Che ci fai a questa festa?>> <<Le mie amiche...Ma tu, non dovresti tornare da Cristina...?>> <<Dovrei, ma tanto non si accorgerà mai che non sono di sotto>> ridiamo ancora. Sono in una situazione imbarazzante, lui si avvicina sempre di più. Siamo seduti a bordo letto. <<Senti, te hai il professore Zoffoli?>> <<Sì, perchè?>> <<Non capisco niente, ho bisogno di ripetizioni...e volevo chiederti se eri disposta?>> <<Sì, perchè no?!>>. Mi alzo. Prendo il mio giacchino e me lo metto. <<Senti, questo è il numero dei genitori di Kate, sono molto comprensivi, chiamali e digli di vernirla a prendere, io devo andare a casa>> gli lascio il numero in un piccolo foglietto di carta, vado alla porta. <<Sofì, aspetta>> mi fermo, mi si avvicina, prende il mio telefono <<Così ci mettiamo d'accordo per le ripetizioni, ok?! Mandami un messaggio così ho il tuo>>. Esco. Prendo la macchina e vado a casa, questa serata è stata abbastanza sconvolgente. Sono in camera, sdraiata nel mio letto, a ricordare la serata passata in compagnia con Tayler. Non ci posso ancora credere. Ma se gli mando il messaggio ora? Sembrerò una povera sfigata? Sì, meglio aspettare domani. Oppure dopodomani. O quello dopo ancora. Mi suona il telefono, è Emma. <<Sofì, un problema, Nicole...>> Cade la linea. Richiamo, nessuno risponde. Richiamo. Richiamo. Richiamo. Corro di sotto, prendo le chiavi e accendo la macchina. Sono sulla Eyston, una macchina grigia capovolta. Mi fermo. E' la macchina di Emma, sono paralizzata. Mi avvicino, vedo Emma a terra, con Nicole sdraiata accanto, immobile. Chiamo l'ambulanza. In un attimo mi si ferma il mondo, non capisco più niente. Polizia, carabinieri, infermieri e medici che parlano, parlano sulla mia amica. Non capisco niente. Emma sta bene, la stanno curando, si è rotta un braccio ma dicono che tornerà come nuova. Nicole è stata portata subito in pronto soccorso. Sto pensando al peggio. Ci dicono che si riprenderà, ma nessuno sa concretamente se sia vero. Raggiungiamo l'ospedale, ma di Nicole non ci sono informazioni. Vedo i Signori Gonzales, i genitori di Nicole, e i Signori Nicolson, i genitori di Emma. Mi siedo e attendo. Mi siedo e attendo che la mia amica varchi quella porta, con il sorriso stampato sulle labbra, come è suo solito fare in ogni circostanza. Mi addormento.

Dimmi perché è così difficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora