Nuova Casa

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Anna scese dalla macchina, la casa che aveva davanti la elettrizzava anche se non aveva un bel aspetto. Il davanti mostrava uno spettacolo orrendo: i vetri delle finestre erano rotti, la porta era aperta e cigolava fastidiosamente e un paio di ratti morti emanavano un odore tremendo.
-Siamo sicuri sia qui?- chiese, osservando una piccola formica intenta a trasportare una briciola di pane verso il formicaio.
-Sì signorina. Non va bene?- l'autista osservò la ragazza davanti a sé. Aveva capelli lunghi, di un biondo che gli ricordavano le spighe di grano, il viso angelico segnato da profonde occhiaie, occhi azzurri come il mare ed un fisico da modella. Quella ragazza avrebbe potuto far invidia a chiunque.
-No, è perfetta.- rispose, guardando la casa, ormai, distrutta dal tempo.
L'autista scese dall'auto dirigendosi verso il bagagliaio. Prese le varie borse e le porse alla ragazza, che con un sorriso le appoggio a terra. L'autista rientrò in auto, mise in moto e partì tornando al suo noiosissimo lavoro.
Anna avanzò verso la casa con aria decisa. Entrò e con orrore si accorse del lavoro che ci sarebbe stato da fare: I mobili erano pieni zeppi di polvere, a terra la merda di qualche animale riempiva le varie stanze, i graffiti erano stati fatti su tutti i corridoi e le scritte erano abbastanza volgari.
-"Fuck you", creativi i ragazzi.- disse tra se e se osservando la scritta azzurra.
Entrò in uno sgabuzzino, e per poco non svenne. Un ragno gigantesco camminava per la ragnatela in cerca di qualcosa da mangiare. Anna si sposto velocemente, non sopportava i ragni dopo "l'incidente" accaduto quand'era bambina.
FLASHBACK
-Anna, scommetto che non riesci ad arrampicarti su quell'albero.- gridava un ragazzino sorridendo.
-Invece c'è la faccio!- rispose Anna facendogli la linguaccia mentre si avvicinava al gigantesco albero.
Anna mise il primo piede sul tronco e a stento trattene un urlo. Sulla sua mano un piccolo ragnetto camminava avanti e indietro spaventato. Cadde a terra e urlo muovendo la mano su e giù per scacciare quel orrenda creatura.
-

Che succede Anna?- il piccolo bimbo ora la osservava spaventato.
FINE FLASHBACK
Rabbrividì.
-Ehm ciao bel ragnetto ti va di ehm uscire?- gli chiese. Il ragno si mosse velocemente e spaventata balzò indietro. -Stammi lontano brutto mostro a otto zampe!- gridò coprendosi il volto con le mani. Si allontanò in cerca di qualcosa con cui colpire il "mostro".
-Che ci fai tu qui?- una figura nera la osservava in cerca di una spiegazione.
-Ehm. Prima di tutto chi sei tu e cosa fai qui? Secondo questa è casa mia!- disse Anna spaventata, la figura non si mosse.
-Bhe questa è anche casa mia.- rispose, Anna si sentì svenire pensava che nessuno abitasse lì dentro e invece.
-Tua??- chiese sconcertata.
-Insomma non vivo qui ma è un posto dove stare. Non ho una casa e neanche un lavoro.- rispose grattandosi la testa.'-Comunque io sono Nick- disse togliendo il cappuccio.
Anna guardò il ragazzo davanti a sé. Nick....
-Nick Bellof?- chiese con eccitazione nella voce.
-Esattamente aspetta come fai a sapere il mio nome?- il ragazzo sembrava sorpreso.
-Oh Nick, sono Anna!- disse Anna abbracciandolo.
-Anna? Quella Anna? Quella dolce, spensierata, e bellissima Anna?- chiese mentre sulle sue guance spuntava un rossore.
Anna annui felice. Entrarono nel soggiorno iniziarono a parlare, ridere e chiacchierare allegramente.
-Senti ti devo chiedere una cosa. Sai che odio i ragni. Eh ehm di là c'è ne uno grosso come l'intera casa- disse alzando la braccia e indicando la casa- Potresti, sbarazzartene?- continuo con un fil di voce.
-Rubino? Ma è innocuo non ti farà nulla vedrai.- sorrise.
Nick Bellof era il ragazzo più carino della scuola, alto e magro, i capelli neri sempre scompigliati e gli occhiali sul naso. Bellissimo e super attraente.
-Rubino? HAI DATO UN NOME A QUEL FOTTUTO RAGNO!?- urlò scandalizzata, guardandolo.
-Sì, è il mio ragno e non me ne sbarazzerò!- gridò - Solo perché una piccola bambinetta ha paura di un cosino più piccolo di lei!- continuò guardandola con occhi fiammeggianti.
-Bene!-
-Bene!-
Anna si alzò e cercando di scavalcare la merda uscì dalla casa. Si sedette sugli scalini e una lacrima le rigò il volto. Il caldo pomeriggio aveva lasciato il posto ad una splendida e freddissima notte. Le stelle illuminavano il cielo scuro e la luna risplendeva di un grigio - chiaro, i ricordi si fecero più vividi nella sua mente ed esplose, le lacrime cominciarono a fluire sempre più numerose.
-Che succede- un brivido le percorse la schiena.
-N....N..Niente.- balbetta confusa.
-Anna ti conosco da una vita. So che qualcosa non va? Ti va di parlarne?- le chiede sedendosi e guardandola negli occhi.
-M...Mi...Dispiace.-si alzò e torno dentro lasciando Nick solo.
Entrò nel salotto e si sdraio sul divano ripensando a Mike, il suo ex fidanzato, dopo poco si addormentò e Morfeo la accolse tra le sue braccia.

Love Story - L'inizio Di Una StoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora