Ora mi ripeterete che un uomo illuminato ed evoluto, in una sola parola l'uomo così come sarà in futuro, non potrà volere scientemente qualcosa che sia per lui svantaggioso, e che questa è matematica. Ma vi ripeto per la centesima volta che c'è solo un caso in cui l'uomo possa, a bella posta e consapevolmente, desiderare per sé qualcosa che gli sia perfino dannoso, qualcosa di stupido, anzi persino di stupidissimo, ed è appunto quando vuole avere il diritto di desiderare per sé foss'anche la più stupida delle cose, e non esser vincolato dall'obbligo di desiderare solamente le cose intelligenti. Giacché quella cosa stupidissima, quel suo capriccio può davvero essere, signori miei, la cosa più vantaggiosa per il nostro fratello uomo, tra quante ne esistono sulla terra, e specialmente in alcuni casi. Anzi, in particolare, essa può rivelarsi più vantaggiosa di qualsiasi vantaggio persino nel caso che ci provochi un danno nel modo più palese, e contraddica a tutte le più sane conclusioni del nostro raziocinio in materia di vantaggi, giacché comunque vada essa ci conserverà pur sempre quel che abbiamo di più importante e di più caro, ovverosia la nostra personalità e la nostra individualità.