An emotional thether.

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"Ricordi come ci si sente? Tutte quelle volte in cui sei a scuola, lui è fermo all'entrata e la tua unica certezza è che non riuscirai a respirare finché non sarai con lui?
O quelle volte in classe, in cui non smetti di fissare l'orologio perché sai che lui è lì fuori ad aspettarti?
Non ricordi come ci si sente?"
Si dice che coloro che amiamo non se ne vadano via davvero, si dice che camminino accanto a noi ogni giorno. Non li sentiamo, non li vediamo, ma loro sono e saranno sempre vicino a noi. Saranno sempre amati e mancheranno sempre a coloro che hanno lasciato.
Eppure è difficile dimenticare una persona che ti ha dato così tanto da ricordare, e io lo so, lo so, ed è per questo che la faccio vivere in me: nei ricordi, nei sorrisi. Ma è difficile. A volte la cerchi tra le persone anche se sai che non la troverai mai, e continui, continui fino a quando arrivano le lacrime. Sembra che tu ti arrenda, ma non è così. La parte peggiore del perdere qualcuno non è il dire "addio", ma l'imparare a convivere con la sua assenza, cercando di riempire un vuoto che non potrà mai essere riempito. Alla fine le lacrime sono parte essenziale di questa amara convivenza con il dolore, e mi va bene. È ok. A volte spero di vederla, guardando le nuvole o le stelle, spero di vederla che mi sorride e mi dice che andrà tutto bene, spero in un abbraccio che non riceverò mai. Spero di rivedere il suo dolce viso, i suoi occhi scuri o i suoi capelli color pece. Spero talmente tanto che la parola speranza perde sempre più di significato ogni volta che viene pronunciata. Eppure io spero ancora in Allison.
Guardo la nostra foto. È sempre lì, in quel cestino. Lei sta sorridendo e io contraccambio. Non so cosa darei per riavere quel sorriso almeno una volta, per guardarla negli occhi e vederla ricambiare il mio sguardo. Lei saprebbe cosa dire, saprebbe cosa fare.
Le risposi di "no". Le risposi di "no" quando lei mi chiese se ricordavo quelle sensazioni, le dissi di avere avuto molti ragazzi, ma nessuno mi aveva mai fatta sentire così. In un certo senso ero gelosa di lei, amava Scott e lui ricambiava.
Io non ho mai amato.
Non ho mai amato Jackson.
Non ho mai amato Aiden.
Non ho mai amato Jordan.
Io credevo e speravo di amarli, ma non l'ho mai fatto davvero. Non ho una vera e proprio spiegazione, ero attratta da loro. Dai ragazzi cattivi, da quelli sbagliati.
Quando li vedevo non mi paralizzavo, non mi si bloccava il respiro. Quando li vedevo mi si accendeva una passione incontenibile. Un istinto animale, niente di più. Mai quella sensazione.
Ma per lui, per lui è stato come quando ci si addormenta. È accaduto piano e senza che io me ne accorgessi.
Nel mondo ci sono persone che tirano fuori il meglio di te, altre che tirano fuori il peggio. Poi ci sono quelle persone così rare che tirano fuori "il più" di ogni cosa che hai, quelle persone che ti fanno sentire talmente viva che le seguireste anche all'inferno se te lo chiedessero. Lui è una di queste, ma forse, ci ho messo troppo per accorgermene.

"Ascoltami, Lydia. Hai sempre avuto ragione ogni volta che è successa una cosa del genere. Capito? Quindi non iniziare a dubitare di te stessa." Si china verso di me, mentre mi guarda negli occhi.
"Nessun odore. Nessuna bomba. E ti ho messo nei casini" dico arrotolandomi il filo rosso sul dito. Non riesco a guardarlo negli occhi, mi sento così in colpa per averlo messo nei guai.
"Barrow era lì, giusto? Lo sapevi, l'hai sentito." prende il filo e me lo tira via dal dito con una dolcezza estrema. Non posso fare a meno di guardarlo, ne abbiamo passate tante eppure lui sembra così tranquillo.
"E guarda, se tu lo volessi, tornerei a scuola in questo istante e cercherei tutta notte solo per provarlo." Si porta la penna alla bocca e mi guarda. Non posso fare a meno di sorridere. Lui ricambia il sorriso e io abbasso lo sguardo. Mi guarda così intensamente. Come fa? Come fa a farmi sentire così bene con così poco?

Quel giorno il mio cuore fece un balzo al quale io non diedi importanza. Ed ora non faccio altro che pensare a come sarebbe potuta andare se solo avessi dato retta al mio cuore.
Ho passato anni ad ignorarlo, pensavo solo ad eccellere, ad avere il meglio di tutto eppure non mi accorgevo che il meglio era lui. Il meglio era Stiles.
Non gli diedi molta retta quando mi confessò di avere una cotta per me sin dalle elementari. In molti si dichiaravano a me e dicevano di volermi vicino, eppure lui è l'unico ad essere rimasto davvero. Stiles è l'unico a cui importa, o almeno importava.
Perdere una persona fa male.
Quando Allison è morta il mio mondo è andato in frantumi, era come la sorella che non ho mai avuto e l'ho persa. Ma sapete cosa fa ancora più male? Perdere qualcuno avendo la consapevolezza che questa persona è qui, vive, sorride, scherza e qualche volta ti guarda, ma non è più come prima. Questo fa male da morire.
E io Stiles l'ho perso. Lui ora ha Malia.
Lui ama lei e lei ama lui.
Sono arrabbiata con me stessa per come l'ho trattato e ancora più arrabbiata per non essermi accorta di provare qualcosa per lui quando lui provava ancora qualcosa per me. Vorrei tornare indietro. Vorrei averlo abbracciato ogni volta che mi consolava, vorrei avergli preso la mano ogni volta che stava male e vorrei averlo baciato ogni volta che litigavamo per cavolate.
L'importante è che Malia lo renda felice, voglio che lui sia felice. Se lo merita. È una persona così buona e così pura.
Mi sento egoista e cattiva perché so di averlo ignorato per troppo tempo, eppure non posso fare a meno di pensare ad una speranza. Prego con tutto il mio cuore che ci sia una seconda opportunità per me. Per noi.
So che la ama, ma il modo in cui mi ha stretto la mano quel giorno. Il modo in cui mi ha guardata. Mi ha salvato la vita e mi ha regalato speranza.

"Lydia?" Tutto è buio.
"Lydia! Lydia!" Non riesco a muovermi.
"Lydia, andiamo!" È arrivato il mio momento? Sto morendo?
"Nonono, andiamo Lydia. Svegliati. Andiamo svegliati" Stiles?
"Lydia, apri gli occhi!" Non ci riesco, Stiles, non riesco.
"Andiamo, andiamo! Lydia, apri gli occhi Lydia!" Non può finire così, no.
"Lydia, apri gli occhi...Lydia..." Devo tornare da mia mamma, dal branco, devo tornare da lui. Mi sta chiamando.
Apro gli occhi e lo vedo. Stiles.
Tutta la sua preoccupazione svanisce e quasi mi viene da piangere.
Mi fa male la testa, ma le voci si sono placate. Stiles mi accarezza il viso e mi toglie dei pezzi di vetro che avevo sui capelli. Mi sento mancare il respiro quando lo fa. Sono viva. Grazie a lui.
"Stai bene" dice più a se stesso che a me, ma mi sento comunque di confermarglielo, quindi annuisco.
"Stai bene." sorride sollevato e io istintivamente prendo la sua mano nella mia. Il mio cuore batte così forte alla vista delle nostre mani intrecciate. Riesco solo a sorridere.
"Vuoi alzarti?" Mi dice Stiles. Annuisco ancora e lui mi aiuta a sedermi.
Mi guardo intorno e vedo Deaton, Scott e, mia madre.
"Mamma?" È stata lì per tutto il tempo?
"Tesoro" mi abbraccia e tutto il dolore sembra sparire. La mia mamma. Mi sento amata, amata per davvero. Da mia madre e dai miei amici.
Sono viva. Sono viva grazie a Stiles.
"Mi hanno salvato, mamma." Mi giro verso Stiles e lo guardo negli occhi. Sentivo di doverglielo dire, non solo per questa volta, ma per tutte quelle volte in cui ha rischiato la sua vita per me. E quindi lo dissi, lo dissi con tutto l'amore che avevo nel cuore.
"Stiles mi ha salvata."

Lui ci tiene a me, io lo so. Ho visto il suo viso, la sua espressione. Era spaventato, aveva paura. Paura di perdermi. Quel giorno mi ha dato speranza e in un certo senso mi ha riportato a pensare al passato.
A quando ero sicura provasse qualcosa per me.
Lui me lo disse. Mi disse che se mi fosse capitato qualcosa sarebbe impazzito. In un certo senso, mi confessò il suo amore, ma io non capivo, non lo volevo capire.

"Posso aiutarlo" ho paura, ma so di poterlo fare.
"Vedi, questo è il problema. A te non interessa di essere ferita." Alza la voce.
"Ma lo sai come mi sentirei io? Ne sarei devastato. E se tu morissi, io diventerei letteralmente pazzo!" Stiles è arrabbiato e io non riesco a reggere il suo sguardo. Ma lui non capisce, potrei essere d'aiuto.
"Vedi, la morte non colpisce te, Lydia. La morte colpisce tutti quelli intorno a te. Colpisce tutte quelle persone in piedi al tuo funerale che si domandano come faranno a vivere il resto della loro vita senza di te!" Le sue parole mi feriscono. Lo guardo e mi viene da piangere. Ma perché sono qui? Troverò da sola un modo.

Ora capisco ciò che voleva dire. Lo capisco perché provo qualcosa per lui. Sono innamorata di lui. E se gli accadesse qualcosa impazzirei, non riuscirei a vivere.
Quando il Nogitsune aveva preso Stiles era come se una parte di me fosse morta. Lui soffriva e io non potevo farci niente. E nel momento in cui Deaton ci disse che lui stava morendo e che ci rimaneva poco tempo il mio cuore andò in frantumi e, in un certo senso, sentivo che non avrei mai potuto andare avanti senza Stiles. Per questo lo proteggerò a costo della mia vita, se necessario.
È strano ammetterlo, ma lui si è preso una parte di me. E ora sto male perché Stiles ha Malia, ma io non niente qui senza di lui. Spero mi possa perdonare, un giorno.
Ora, però, nonostante tutte le mie incertezze, c'è una cosa che so.

Prendo la foto con Allison e la porto al cuore.
"Sai, amica mia?" Mi scappa una lacrima e non posso fare a meno di sorridere.
"Ora lo so. Lo so come ci si sente."

he saved me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora