Mi sveglio di soprassalto con il cuore che batte a mille, mi passo una mano fra i capelli sudati. La sveglia sul comodino segna le 5.08.
Mi alzo e mi avvio verso il bagno, attraverso il lungo corridoio di casa mia e apro la porta di quest'ultimo.
Mi guardo allo specchio, fissando i miei grandi occhi marroni, quasi neri che in quel momento mi sembrano particolarmente inespressivi.
I miei capelli castani chiaro sono appiccicati alla fronte sudaticcia.
Regolo il getto della temperatura e mi immergo nella tiepida acqua della vasca. L'acqua trasporta via tutti i miei pensieri, e l'immagini dell'incubo si affievoliscono sino a sparire completamente dalla mia testa. Mi asciugò con estrema calma e mi rimetto il pigiama, per poi tornare in camera e infilarmi nuovamente nel letto.
~
Il fastidioso rumore del cellulare irrompe nella mia testa risvegliandomi dalla stato di dormiveglia in cui mi trovo. Sbadiglio e apro lentamente gli occhi a causa della forte luce proveniente dalla finestra aperta, eppure mi ricordavo di averla chiusa la sera prima.
L'insistente squillo del cellulare mi costringe a rispondere.
-Pronto?- rispondo con la voce ancora impastata dal sonno.
Un forte rumore proveniente dall'altro capo del telefono mi costringe ad allontanarlo dall'orecchio per non rimanere completamente sordo.
-Pronto?- ripeto nuovamente.
-Scusa Call- altro tonfo.
-Mi sono dimenticato di avvertirti che fra poco arrivo a casa tua- e riattacca.
Sbuffo, anche se in realtà sono felice di vederlo, non ci vediamo da quasi un mese.
Mi vesto rapidamente, infilandomi una canottiera e una tuta e mi fiondo in bagno a lavarmi i denti. Il campanello trilla tre o quattro volte. Con lo spazzolino ancora un bocca corro ad aprire, rischiando anche di scivolare dalle scale e rompermi la testa.
Apro la porta, un Alech abbronzato e sorridente entra velocemente.
- Allora...- mi chiede. - Come va?-
Scoppio a ridere. -Puoi anche risparmiati la parte del bravo migliore amico interessato al mio stato di salute- gli dico sorridendo.
-Perfetto, speravo me lo dicessi-
Scuoto la testa ridacchiando e mi lancio sul divano.
-Ah Call- mi chiama dalla cucina. Dopo qualche secondo mi raggiunge con una vaschetta di gelato al cioccolato in mano.
-Kira fra quanto ritorna?- chiede infilandosi una cucchiaiata di gelato in bocca.
-Fra due giorni- rispondo accendendo la TV.
Appoggia la vaschetta ormai vuota sul tavolo e dice -Su forza andiamo a mangiare una pizza, ho fame.-
Lo guarda storto -Mi chiedo come tu faccia a non ingrassare visto tutto quel che mangi-
-Ehi guarda che io mangio solo l'essenziale- mi risponde.
Mi infilo le scarpe e ci avviamo fuori dal cancello verde che circonda la mia casa.
Non c'è una nuvola in cielo e il sole come tutte le giornate estive é alto nel cielo, ma una cosa in particolare mi colpisce. Sembra freddo, vuoto e inespressivo, proprio come i miei occhi dopo lo strano incubo dell'altra notte.