Capitolo 2

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Il ragazzo continua a bussare in modo violento alla porta, prima di aprire prendo un pezzo di carta igienica e lo passo sopra le ferite. Apro la porta e lo vedo entrare in modo preoccupato, subito penso chi sia e mi viene in mente il ragazzo nuovo nel gruppo dei maschi nel cortile. I suoi occhi verdi continuano a fissare i miei occhi mentre le sue labbra stanno dicendo qualcosa che io non riesco a sentire.

"eiii, mi senti, ti ho chiesto se è tutto apposto!" mi dice il ragazzo. "si è tutto apposto, ora devo andare in classe" cammino in modo veloce verso la porta del bagno ma prima di aprirla passo accanto allo specchio. Ovviamente tutte le lacrime mi hanno sciolto il trucco, prendo una salvietta mi pulisco gli occhi e esco fuori per andare in classe evitando le sue numerose domande.

Busso timidamente alla porta e sento un avanti del prof. Non rimane sorpreso vedendomi in questo stato, con gli occhi gonfi e i capelli scompigliati e senza farmi domande mi dice di andare a posto.
Mi siedo al mio posto e sento la mia compagna di banco sbuffare. La lezione passa velocemente anche perchè sono entrata 20 minuti più tardi e durante la ricreazione prendo il cellulare dal giubotto e inizio a chattare con Ashley.
Ashley è l'unica amica che ho mai avuto. Si è dovuta trasferire 2 anni fa ma siamo ancora migliori amiche nonostante la distanza. Ciò che ci lega è la vita di merda che abbiamo ma grazie a lei di un minimo era migliorata, con lei ridevo e mi sentivo protetta ma da quando se ne è andata è tutto peggiorato. Lei mi difendeva sempre dai bulli mentre ora non c'è nessuno che lo fa. Mentre messaggio noto Harry passare con il gruppo degli stronzi, i nostri sguardi si incrociano e subito abbasso la testa per riprendere a messaggiare.

"Domani vieni alla festa?" sento borbottare ad alta voce Heather a Camila, ovviamente senza farsi sentire. "Ovvio, a casa di Harry vero?" quasi urlano.
"si, lo sai che viene tutta la scuola?" "In verità, non proprio tutta" noto con la coda dell'occhio che mi stanno guardando, poi se ne vanno via ridendo.
Io mi chiedo quali sono i loro problemi, a me non interessano le loro feste e possono prendermi per il culo quanto vogliono per il mio comportamento, che a loro può sembrare strano ma a me no.

Risuona la campanella e tutti rientrano in classe, metto il cellulare nella cartella e preparo il banco per arte. Io amo disegnare, il problema è che si formano sempre dei gruppi tra di loro nei quali mi tagliano fuori, e mi tocca disegnare da sola.

Entra la prof. e inizia a spiegare il nuovo argomento sulla tecnica del disegno o cose simili. Mentre sfoglio il libro noto un quadro che mi lascia stupita: esso e diviso in quattro quadrati ed ognuno di esso è colorato di un colore. Io mi chiedo che cosa vuole significare una merda del genere. Un quadro così non dovrebbe neanche essere fatto vedere. I quadri devono raccontare o comunque esprimere sentimenti, non devono essere disegnati così, tanto per fare. Io ho sempre tante cose da raccontare e visto che nessuno mi ascolta, cerco di parlarne attraverso il disegno, anche se le emozioni sono le stesse: tristezza, solitudine e rabbia. Quando li faccio vedere a mia madre, lei neanche li guarda, dice che ha troppo da fare.

***

Il suono dell' ultima ora mi "sveglia" e mi incammino verso casa. "ciao, sono Harry" mi dice il ragazzo di prima spuntando dal nulla. Faccio un leggero sobbalzo dallo spavento. "ma che problemi hai?!" gli dico infastidita. "comunque sono Amy". Continua a camminare nella mia stessa direzione e sembra che pensi a cosa domandarmi.
"mi stai seguendo?" gli chiedo.
"nono abito qui" mi dice tranquillo e girandosi per suonare ad un campanello, vicino ad un cancello di un enorme villa.
Mi giro e faccio per andarmene, quando mi ferma "Aspetta! Domani sera alle nove c'è una festa qui a casa mia, puoi portare chi ti pare, vuoi venire?" "ci penserò" gli dico e me ne vado. Non so perchè gli ho fatto credere che c'è una possibilità che io venga, ma prima che potessi dire di no, la mia bocca ha sputato quel ci penserò.

Mentre cammino verso casa, sento il mio cellulare squillare e leggo sullo schermo il nome: ASHLEY, subito rispondo. "Pronto Ashley" "Amy sto venendo a casa tua" mi dice urlando. "Davvero?!" le chiedo sorpresa. "siiiiii!" mi urla. La vedo passare con la sua auto e la saluto felicemente. Appena entro mi butto tra le sue braccia e quasi piango. "Grazie per essere venuta" le dico.   

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 28, 2016 ⏰

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