<< quarantasei >>

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Michael entró finalmente nell'aeroporto.
Guardó il suo orologio per essere sicuro di non essere in ritardo, e fortunatamente grazie a Calum, era in orario.

Andó a fare il check-in per poi lasciare le sue valigie che sarebbero arrivate più tardi all'aeroporto di New York.

New York... perché così lontano era andato Luke?
Anzi, perché lo aveva abbandonato? Pensava stesse bene con lui, pensava avesse rallegrato il biondo e avesse ridato anche un tocco di felicità a quegli occhi azzurri tanto spenti e tristi.
E invece non era così.

I pensieri di Michael furono interrotti da una voce femminile. Comunicava che tutti i passeggeri per New York dovevano salire sull'aereo.
Così Michael si incamminò verso di esso.

Appena salito prese posto verso il finestrino.
Guardó il cielo che quel giorno era particolarmente azzurro. Azzurro come gli occhi di Luke, a cui aveva pensato poco prima.

Il volo sarebbe durato molto, percui il tinto prese dalla sua tasca il suo cellulare e le cuffiette, per poi addormentarsi ascoltando la sua playlist infinita.

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