CAPITOLO 2

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È mattina, la sveglia suona e segna le 7:05 ma io non voglio alzarmi, ma devo andare ad iscrivermi a scuola.
Piano piano mi alzo dal mio letto king size, il contatto dei miei piedi freddi con il pavimento freddo mi fa rabbrividire.
A piccoli passi mi dirigo verso la cucina e mi preparo velocemente la colazione.
Quando metto le mani sui cereali, ripenso al ragazzo di ieri Luke, spero di rivederlo presto, mi sembra un tipo molto simpatico, e devo ammetterlo è moltoooo carino.
Dio! Si sono fatte le 7:20 e io non mi sono ancora fatta una doccia.
Vado velocemente nel mio bagno, mi spoglio ed entro nella doccia.
L'acqua calda mi fa rilassare, ma non ho tempo per una doccia più lunga,quindi insapono i miei lunghi capelli con lo shampoo alle rose e alla lavanda e anche il mio corpo con il bagnoschiuma ala lavanda.
Bene ora sono pulita e profumata, mi devo solo vestire truccare e .... lavare i denti quasi dimenticavo! Ops.
Me li lavo in fretta, e passo ai vestiti, per il primo giorno opto per un crop top nero dei Nirvana e un paio di jeans strappati sulle ginocchia, invece ai piedi metto le mie bellissime Nike Air Max nere e bianche .
Mi vado a truccare e metto un chilo di fondotinta e correttore per nascondere le imperfezioni e le arossature causate dal sole, una riga di eyeliner molto elaborata, matita sotto all'occhio,mascara e a completare il tutto il mio amatissimo rossetto color vino scuro.
Prendo il mio zaino nero, un paio di occhiali tondi sempre neri, le chiavi di casa, le chiavi della macchina, le cuffie, il mio telefono e vado.
Faccio partire la macchina e prendo la prima strada a destra, da lí mi ci vogliono 40 minuti per arrivare a scuola .
Appena arrivo mi guardo intorno, madri che piangendo salutano i figli, altri ragazzi con delle valigie più grandi di loro che cercano di trasportare nelle loro stanze .
Il college ti dá la scelta o vibi in una casa o appartamento fuori dal campus oppure puoi vivere nelle stanze che l'accademia ti offriva, ovviamente con uno o due fastidiosi compagni di stanza.
Io ovviamente avevo deciso di vievere da sola,e poi i miei non credo avrebbero accettato che io dividessi la stanza con qualche maniaca.
Giá non erano contenti che io sia venuta quá ma pazienza! È stata la mia scelta!
Questo posto è cosí grande che rischio di perdermi sicuramente.
Prendo una cartina giusto per orientarmi, bene ora so che l'ala nord è riservata ai dormitori delle ragazze invece quella ovest ai ragazzi.
Mi guardo in giro, ma non c'è nessuno, staranno sicuramente mettendo a posto le ultime cose dato che verso le 9:00 ci sará la prima lezione dell'anno, a cui ovviamente io non parteciperó dato che oggi mi iscriveró e solo dopo una settimana potró presentarmi alla lezione.
Oddio sono le 8:30 e io devo essere nell'ufficio del preside.
Cammino per i lunghi corridoi di questa scuola, e trovo una porta con su scritto Mr.Parker, credo proprio che sia il nome del preside.
Busso, e sento una voce profonda dire avanti!
Così io entro dentro l'ufficio.
Dentro mi accoglie un uomo sulla trentina, con una massa di capelli neri, occhi verdi luminosissimi e un sorriso smagliante.
Buongiorno! dico a gran voce, lui mi fa segno di sedermi.
"Bene, credo che lei sia la nuova alunna Lena giusto?" Io annuisco piano.
"Che bel nome Lena! Ma passiamo alle cose importanti, perdonami dopo ho una riunione importante."
"Non fa niente! "
"Okay, allora dato che oggi ci hai consegnato le carte dell'iscrizione potrai seguire le lezioni dalla prossima settimana esattamente da lunedí, so che nell'altra scuola a Londra non prendevi voti alti.... " è vero in quasi tutte le materie arrivavo solo alla sufficienza, ma avevo altre cose alle quali pensare "quindi se vuoi punti extra ti consigliamo corso sportivo o anche un club del libro"
Club del libro? Dio no! Piuttosto, muoio, certo mi piace leggere, ma essere circondata da secchioni e libri come La divina commedia non rientra nei miei propositi di anno indimenticabile quindi no! Placando i miei pensieri rispondo " E quali sarebbero questi sport?"
"Ce ne sarebbero svariati come il rugby, pallavolo, football, cheerleader, nuo...." non lo lascio finire "beh ci penseró grazie ".
Susseguono i 20 minuti piú interminabili della mia vita, questo uomo parla decisamente troppo.
Il mio rolex nero segna le 9:30 quindi mi dirigo verso la mia macchina, osservando ancora gli studenti, guardo le ragazze con i pantaloncini microscopici , quei cosi sono più corti delle mie mutande,vedo i loro tacchi vertiginosi e mi chiedo perchè uno dovrebbe torturarsi cosí tanto venendo a scuola con 25 centimetri di tacco! Assurdo!
Per fortuna nessuno sembra badare a me quindi metto in moto la mia auto, quando noto che il parcheggio è vuoto, ci sono solo qualche vecchia auto.
Accendo la radio e metto al massimo mentre mi dirigo verso la spiaggia.
Quando arrivo mi tolgo le scarpe e mi siedo in riva, facendo cosí che l'acqua mi bagni i piedi.
Per fortuna non c'è ancora nessuno solo qualche persona che passeggia lontano da me.
Mi è sempre piaciuto andare al mare, e Taylor lo sapeva e mi ci portava sempre, non parlo molto di lui a volte preferisco chiamarlo LUI perchè anche solo pronunciare il suo nome mi fa male, da quando è morto mi sono sentita persa, e..e...e fa cosí male, ma piano piano sto riuscendo a dimenticarlo spero.
Non mi accorgo che due lacrime salate mi rigano il volto, credevo di non poter piú piangere da quante ne avevo versate al funerale.
Mi alzo e mi pulisco dalla sabbia i pantaloni, e mi dirigo verso la mia auto. E vado a casa, da sola.

Un pezzo di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora