Capitolo V

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Sono in autobus con Beatrice per andare a casa sua.
Una volta scese Bea mi comunica che abbiamo cinque minuti di strada a piedi e per me non ci sono problemi.
Quando sono arrivata a casa sua l'unica cosa che ho saputo dire è stato "Wow"
Cavolo è una villa enorme con giardino e piscina.
Appena entriamo vedo tutto ciò che mi bastava per vomitare..
Davide sul divano e quella troietta di stamattina sopra di lui che si scambiavano strati di saliva e si palpavano.
Dall'altra parte c'erano un ragazzo e una ragazza che stavano sul telefono.
"A te vanno bene panini?" Chiede Bea.
Io annuisco.
"Ciao Thomas sono a casa! Con me c'è una mia compagna, mangiamo e andiamo in camera." Urla Beatrice al fratello.
"Sisi come ti pare." Risponde indifferente
"Bea posso andare al bagno?"
"Certamente, attraversa il soggiorno, sali le scale e poi seconda porta a destra."
"Grazie"
Un respiro profondo, forza e coraggio, passagli davanti con indifferenza
Ah ma che dico! Io non mi devo preparare mentalmente per nessuno!
Mi infilo la canotta dentro i pantaloni a vita alta e cammino soddisfatta.
Mentre cammino qualcuno..
"Ludo..?"
Mi tiro e trovo Davide che mi fissa dopo essersi finalmente staccato da quella sanguisuga
Finalmente? Eheh ci faresti un pensierino lo so!
Zitta mente.
"Che vuoi?" Rispondo scazzata
"Niente" dice e si toglie da sopra la sanguisuga
Ben fatto Ludo!
Penso mentalmente.
Non lo guardo più e mi riavvio verso il bagno
Appena lo trovo entro e mi ci chiudo dentro, sola senza nessuno da vedere.
Sento bussare e dico "Occupato"
Sento bussare ancora a allora iniziano a salirmi i nervi..
Bussano una terza volta e dico "cazzo non capisci della parola occupato??"
"Ludo, sono Davide aprimi dobbiamo parlare."
"Nemmeno a morire ti apro e domani esci con la sanguisuga che non vorrei che mi trasmettessi qualcosa"
Nessun suono, nessuna voce, nessun rumore dall'altra parte.
Bene fuori dalla palla!
Un secondo dopo sento scattare la serratura e entra Davide richiudendo la porta a chiave dietro di sè.
"Che vuoi? Esci subito"
Mi volto e gli do le spalle e mi lavo le mani
Improvvisamente mi abbraccia da dietro e mille brividi percorrono il mio corpo.
In quel momento alzo lo sguardo e nello specchio vedo riflessi due ragazzi che sembrano una coppia ma non lo sono.
Mi da un bacio sul collo e io mi sposto e lo spingo via.
"Smettila, non ti do il permesso di fare questo e nemmeno di uscire più con me domani"
Lo superai e feci per andarmene ma mi prese per il polso e mi tirò verso di lui.
Eravamo a pochi centimetri, riuscivo a sentire il suo respiro e notai che mi stava fissando intensamente la labbra.
Si avvicinò e mi sussurró all'orecchio
"Domani tu esci con me, alle 9 passo a prenderti" mi morse leggermente il lobo dell'orecchio e uscì da lì.
Mi lasciò li come una cretina e allora decisi di tornare velocemente da Bea perché era passato troppo tempo.
Bea aveva già preparato i panini e mi stava aspettando
"Scusa se ci ho messo tanto ma non trovavo il bagno" dissi
"Tranquilla, vieni ora mangiamo!"
Mi trovavo veramente bene con Beatrice e tra una chiacchera il tempo passò e poi entrarono in cucina Davide, il fratello di Beatrice.. Mi pare si chiami Thomas e le due galline.
"Beatrice prepara da mangiare anche a noi.. muoviti" Disse una delle due galline
Odio quando la gente da ordini!
"Hai le mani flosce? Non riesci a farti un panino da sola che hai bisogno della maestra di sostegno? Beh cara ti consiglio il dogsitter per te soprattutto a letto così ti asciuga la bava e ti da i croccantini"
Risposi indifferente e Beatrice mi guardava a bocca aperta mentre Davide e Thomas stavano ridendo talmente forte che mi strapparono un sorrisino.
La gallina si avvicinò tutta rossa in viso e mi tirò i capelli dicendo
"Portami rispetto stronzetta io sono Alyssia hai capito?"
"Solo questo sai fare? Rido.. Mi fai solo ridere! Vattene che se ti tocco con un dito cadi da quei trampoli e per tua informazione io non porto rispetto alle cagne però potrei portarti a fare un giretto visto che il guinzaglio c'è l'hai e quando parli abbai"
Scoppiarono tutti a ridere e la due galline se ne andarono sbattendo la porta.
"Grazie Ludo" disse Bea
"Figurati Amo"
"Grande" disse Thomas e mi schiacciò il cinque.
Guardai l'orologio ed erano le 6
Le 6???? Oh cazzo io abito dall'altra parte della città ci metterò una vita in autobus!
"Scusa Bea ma devo andare, io abito dall'altra parte della città e in autobus ci metterò due ore!"
"Ti porto io" disse Davide
"Non c'è bisogno, grazie"
"Insisto"
"Okay dai muoviti" mi attesi
"Bea scrivimi il tuo numero sul braccio"
"Eccolo!"
"Perfetto dopo ti scrivo, a domani!"
Io e Davide usciamo da quella casa alle 6.40 e.. perché ho accettato???
Mi sta aspettando sulla Ducati Nera! Mi toccherà stargli appiccicata!
Sarà un lungo e interminabile viaggio.

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