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Okay, sono stata indecisa finora se pubblicare o meno questo primo capitolo così presto ma non ci posso fare niente, voglio troppo sapere cosa ne pensate D:

***

Non rividi Benji e Fede per quattro mesi - il tempo del tour europeo per la promozione del mio quarto album. Io e Federico tenemmo fede al nostro accordo: Benji non ne seppe mai nulla.

Ci sentivamo, anche se non era piu come prima. Mi sentivo in colpa ogni volta che mi diceva « mi manchi » e « non vedo l'ora di abbracciarti ».
Io e Fede non parlammo più neanche una volta - neanche per sbaglio, fino a quel giorno...

12 febbraio 2019 – il passato

Rispondi... Andiamo, rispondi... ti prego, rispondi...

Cammino avanti e indietro nell'ennesima camera d'albergo che mi ha ospitata durante le tappe di questo tour.
Che cosa ho imparato in questo lasso di tempo?
Che non importa se ti trovi in Italia, in Germania, in Francia o in Spagna - le camere d'albergo sono tutte uguali.
Non riesco piu a dormire in queste stanze una uguale all'altra - pensando al mio ragazzo perfetto che mi aspetta a casa, che ha così tanta fiducia in me da credere ad ogni patetica bugia che esce dalla mia bocca.
Ma ho deciso che non posso più mentire: Benjamin deve sapere.
Merita di sapere.
Finalmente risponde: « Sha »
mi saluta con voce calda e tranquilla, quella voce che amo così tanto e che è così diversa da quella che mi tiene sveglia ogni notte da quattro mesi a questa parte.
« Ben! » il sollievo di sentirlo al telefono e la paura riguardo quello che sto per dirgli mi fanno tremare le ginocchia, costringendomi a sedermi sul pavimento per evitare una caduta rovinosa.
« è Shari! » sento la voce concitata di Benjamin un po' lontana, come se avesse messo una mano sul microfono perchè io non possa sentire. « vuoi salutarla? ... Dai, non fare il cazzone... »
Dal suo tono divertito capisco subito che sta parlando con Federico e lui in questo momento è esattamente l'ultima persona sulla terra con cui voglio parlare.

« No, Ben, aspetta! Devo dirti una cosa imp...! »
« Me la dici dopo Sha, ti passo Fede: vuole salutarti! » parla frettolosamente ed è evidente che non mi sta giá più ascoltando - sento alcuni rumori confusi e sconnessi, che mi fanno capire che il telefono sta passando di mano.

« Ma che palle, Ben, dai! Ti ho detto che non mi va! » sento la voce di Federico di cattivo umore e mi irrigidisco istintivamente, come se ce lo avessi davanti agli occhi. Benjamin dice qualosa che non riesco a capire, poi Federico sbuffa rumorosamente e sento un rumore di passi strascicati - riesco a figurarmelo perfettamente mentre si porta il telefono all'orecchio calciando di malavoglia i sassolini bianchi che ci sono fuori casa sua.
« Shari? » a sentirla per la prima volta dopo quello che è successo tan noi, la voce di Federico è più roca di come la ricordavo - ma il mio nome pronunciato da lui è in grado di farmi venire la pelle d'oca.
« Ehi... » non so cosa dirgli, non so se Benjamin ci può sentire e comunque non volevo neppure parlargli. Prendo un respiro profondo per calmarmi, rassicurata dal fatto che nessuno dei due è pronto per una vera conversazione.
« Come va il tour? » mi chiede dopo qualche secondo di silenzio da parte mia. Mi riscuoto dal mio torpore costringendomi a trovare la voce ferma per rispondergli: « Un po' stressante, ma bellissimo ».
« Mi fa piacere » ammette sincero, poi anche lui prende un grosso respiro come se stesse raccogliendo il coraggio per parlare ed io chiudo gli occhi per prepararmi psicologicamente a qualunque cosa abbia intenzione di dirmi. Tra di noi cala ancora una volta un silenzio imbarazzato e teso dal senso di vergogna.
« Ti passo Ben » sbuffa ed allontana il cellulare dall'orecchio - lo intuisco dalla serie di rumori non meglio identificati, accompagnati dal suono cadenzato dei suoi passi sul truciolato bianco fuori casa. Sento qualcosa di tagliente appesantirmi lo stomaco e mi mordo le labbra con forza per impedirmi di chiamare il suo nome, perché potrebbe sentirmi e parlarmi ancora - ed io non sono pronta a sentire ancora la sua voce, a sentire di nuovo l'eco del vuoto celato dietro le nostre parole di circostanza.
La verità che non voglio ammettere neppure a me stessa è che sono delusa - avrei voluto sentire quello che all'ultimo ha deciso di non dire più.
Il telefono torna al mio ragazzo.
« Allora, cosa dovevi dirmi? »
« ... Il tour è finito, torno a casa »

13 Luglio 2020 ~ il presente

Mi chiudo la porta del minuscolo camerino alle spalle e giro la chiave con lentezza esasperante, per essere sicura che nessuno possa sentire gli scatti della serratura.

Federico annulla subito la distanza tra noi facendo aderire la mia schiena al suo petto e mi scosta i capelli di lato, depositando baci umidi lungo il mio collo. Mi spingo contro di lui, strusciando il bacino sulla patta dei suoi jeans – inclino la testa non appena la sua lingua sfiora la pelle bollente del collo e mi mordo le labbra per reprimere un gemito.

« Non dovremmo farlo » mormoro al suo orecchio con poca convinzione, un attimo prima di prendere tra i denti il lobo e succhiare forte.
Federico risucchia un respiro all'improvviso e arresta la corsa delle sue mani sotto la mia maglietta.
« Non dovremmo affatto » mi da ragione, poi fa saettare una mano a stringermi il seno – protetto dalla coppa rigida del reggiseno. Il gemito che si libera dalla sua gola in questo momento è di frustrazione – questa storia va avanti da così tanto che ho imparato che odia quando indosso questo tipo di reggiseni.

« Possiamo smettere immediatamente, se vuoi » mi dice, riprendendo rapidamente il controllo della voce – una delle capacità che gli invidio tanto e che Benjamin mi assicura derivino dall'eta e dall'esperienza.

« Benji non merita questo da parte nostra » il nome di Benjamin usato in queste situazioni tra di noi ha lo stesso effetto dell'acqua santa: Federico si separa immediatamente da me mettendo tra di noi più distanza possibile – quella che gli consentono i tre metri per tre di questo camerino. Do le spalle alla porta, così da poterlo guardare negli occhi: « Non è che io e te siamo innamorati o qualcosa del genere » obietta freddamente, ripetendo le stesse parole che gli ho detto io poco più di un anno fa « quello che facciamo è solo per scaricare l'adrenalina dell'esibizione ».
È la pura e semplice verita, il che fa apparire la nostra relazione anche più squallida di quanto già non sia. Quelle altre rare occasioni in cui abbiamo parlato di noi per darci un taglio, non abbiamo mai messo in gioco i sentimenti o gli sguardi che ci scambiamo e che solo noi possiamo capire, o tutte le parole non dette che rimangono nell'aria quando ci rivestiamo ed ognuno di noi ritorna sulla propria strada fingendo che non sia mai accaduto nulla, che non ci siamo mai sfiorati, che non sappiamo esattamente quale corda l'uno dell'altro dobbiamo toccare per accendere sensazioni che proviamo solamente insieme.

« Ieri ho quasi fatto l'amore con Benji » non so perché l'ho detto ad alta voce – quando quello che avrei voluto dire in realtà è ieri non ho voluto fare l'amore con Benji.

Federico guarda il pavimento e per una manciata di secondi che sembrano anni, sul suo viso sembra apparire in espressione spaesata che presto si trasforma in una maschera di freddezza.
« Cosa gli dirai quando scoprirà che non sei più vergine? » mi guarda e si lecca le labbra, quando aggiunge « da molto tempo, anche »

Le mie guance si colorano di rosso prima che possa anche solo pensare di controllarmi. Sento le lacrime pizzicare agli angoli degli occhi ma ingoierò la sfera di fuoco che mi avvelena la gola piuttosto che permettere a Federico di vedermi piangere – un'altra volta.

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Oookay, che ve ne pare?
Dal prossimo capitolo capirete per quale motivo questa storia ha il target vietato ai minori 😂
Grazie se avete letto fin qui, se vi è piaciuto stellinate e/o commentate e aggiorneró prestissimo 😎

{di me e di te} Benji e Fede } Shari } V. M. 18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora