-8 anni prima-
Come ogni sabato sera mi ritrovo chiusa in camera ad ascoltare le urla dei miei genitori: papà è di nuovo ubriaco e picchia la mamma, mentre io sono stretta tra le braccia di mio fratello Cam.
È più grande di me di due anni e mi difende sempre da nostro padre.<<Mi hai rovinato la vita>> urlò papà facendomi scendere lacrime silenziose: lo ripeteva sempre che la sua famiglia era la causa dei suoi problemi, e si sfogava su di noi fisicamente.
Avevo paura e iniziai a singhiozzare
<<Shh, Charl andrà tutto bene>> mi sussurrò Cam passando la sua mano sui miei capelli rossi e baciandoli.Ad un tratto le urla cessarono e mi si fermò il respiro quando papà entro nella mia camera con uno sguardo che sapeva congelarti l'anima
<<È tutta colpa tua!>> mi incolpò lanciandomi uno schiaffo che mi fece voltare dall'altra parte
<<Papà picchia me>> si intromise mio fratello
<<Cam no>> sussurrai senza voce prima che quest'ultimo si accasciò a terra agonizzante ricevendo diversi calci nella pancia
<<Non sai difendere te stesso. Come pretendi di difendere gli altri?>> chiese quell'uomo che tanto odiavo.
<<E tu>> mi puntò tirandomi per i capelli
<<Sei solo una bambina debole e insignificante>> mi gettò a terra e mi riempì di lividi mentre continuavo a piangere.Una volta soddisfatto uscì dalla stanza lasciandoci a terra a tremare <<Ti fa tanto male?>> mi domandò Cam.
<<Tranquillo, non dovevi prenderti quelle botte per me>> singhiozzai abbracciandolo
<<Non ti toccherà più, promesso>>
E dopo quelle parole mi accasciai a terra sfinita.Aprii gli occhi e mi trovai adagiata nel mio letto da sola nella mia camera.
Misi a fuoco la visuale e mi accorsi che davanti a me c'era mio padre.
I miei occhi si riempirono di paura e li richiusi facendo finta di dormire ma ormai mi aveva scoperta
<<Char guardami>> mi ordinò freddo e lo feci per evitare che si arrabbiasse; mantenendo il contatto visivo si avvicino e iniziò a toccarmi facendomi immobilizzare dal terrore.
Cercai di urlare ma la mia bocca no emise suoni
<<Bambina mia..>> sussurrò tirandomi leggermente i capelli e facendomi gemere: sapevo dove voleva arrivare, ci aveva provato più volte a violentarmi e ogni volta non riuscivo a muovermi o parlare.
Mi prese in braccio con facilità e iniziò a togliermi la camicia da notte con cui dormivo.
<<P-papà fermo>> lo pregai iniziando di nuovo a piangere
<<Se non la smetti ti faccio male>> mi minacciò e dal suo sguardo capii che non scherzava.
Quella volta non l'avrei passata liscia e mi avrebbe violentata perché eravamo solo noi due
<<Ho-ho solo otto anni>> cercai di divincolarmi con pochi risultati mentre continuò a toccarmi e a quel punto iniziai a urlare per cercare aiuto.Poco dopo entrò nella camera Cam con un coltello e senza pensarci due volte glielo fiondò nella carne facendolo accasciare a terra <<Ti ammazzo stupido>> sbraitò l'uomo che voleva violentarmi.
Il coltello era infilzato nel polpaccio e per questo non si mosse e Cam mi prese in braccio portandomi fuori dalla porta per poi rientrare da nostro padre
<<Se tocchi solo un'altra volta mamma o mia sorella giuro che quel coltello ti arriverà dritto al cuore>> lo sentii urlare
<<Questa è l'ultima volta che voglio vederti altrimenti sarò io quello che ti ammazzerà>> finì per poi aprirgli la porta del giardino sul retro che dava alla mia camera e abbandonarlo in mezzo strada.Forse quella era veramente la fine, l'ultima volte che mio padre maltratti me o alla mia famiglia;un briciolo di speranza nacque, ma ero comunque ancora troppo spaventata per poter realizzare cosa stesse accadendo.
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Le tue labbra
Подростковая литератураScappando da un passato che non la vuole lasciare, Char riuscirà ad andare avanti? Una ragazza molto forte ma allo stesso tempo fragile, che ha sofferto tanto nella sua infanzia, riuscirà a lasciarsi andare e non seguire gli schemi? Charlotte conosc...