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Mi svegliai con un certo dolore alla testa.

Scesi in cucina e vidi mia madre seduta sul divano con una tazza di caffè bollente sulle mani, ma a quanto pareva non le faceva una grande differenza.

<< Buon giorno...>> dissi.

<< Uh, ciao... sei tu.>> rispose con sguardo perso.

Okay. Mi stava preoccupando.

<< Come mai stai così?>>chiesi.

<< Ho litigato con tuo padre. So che non dovrei dire tutte queste cose, sei una bambina...>> disse, ma la interruppi: << Ho 16 anni mamma.>>.

<<Okay, okay, una bambina abbastanza cresciuta. Stavo dicendo...oh si, ieri ho discusso con tuo padre. Io...io...>> i suoi occhi guardavano il nulla. A un certo punto vidi uscire qualche lacrima, prima da un occhio, poi da un altro. Le vedevo scendere lentamente sul suo viso stanco. La abbracciai. <<Shhh, tranquilla si risolverà tutto.>> dissi accarezzandole il volto e guardandola dritta negli occhi con sguardo deciso.

Una cosa che ho imparato nel tempo: se vuoi far credere qualcosa a una persona devi crederci anche tu, nel bene o nel male.

Appoggiò la sua testa sul mio collo e tra i singhiozzi riuscii a sentire delle parole: << Lo spero bambina mia.>>, e poi niente.

Uscii di casa poco dopo, con le mie cuffiette nelle orecchio, musica a tutto volume e cercando di trattenere le lacrime.

Dovevo fare qualcosa. Non potevo starmene con le mani in mano.

Chiusi gli occhi cercando di non pensarci e andai a sbattere contro qualcosa.

Era Dylan. Perfetto.

<< Buon giorno.>> mi salutò.

<<Hey, ciao.>> dissi abbassando lo sguardo.

<< Qualcosa non va?>> mi chiese.

No tutto bene oltre al fatto che: i mei genitori si sono lasciati, vorrei sotterrarmi in questo preciso momento e non so perché appena ti vedo mi viene da tirarti un pugno ma allo stesso tempo vorrei abbracciarti, e vorrei che Logan mi minacciasse di nuovo così tu mi potresti difendere ancora, ancora e ancora.... Okay basta.

Scrollai le spalle per allontanarmi da questi strani pensieri e mi limitai a dire: << Sto bene.>>

Mi guardò alzando un sopracciglio.

Mi girai, non volevo guardarlo, non volevo creare ancora più confusione dentro di me, perché in fondo in fondo speravo veramente di incontrarlo.

<< Sei preparata per la verifica di biologia?>> mi chiese.

<< Uhmm credo di si, tu?>>

<< Io sono un genio in biologia.>> disse abbozzando un sorriso.

Arrivammo a scuola in pochissimo tempo e ovviamente c'era Logan davanti al mio armadietto, ma lo ignorai.

Appena Dylan lo vide mi prese il polso –delicatamente- e mi girò. Ammetto la situazione era abbastanza strana. Riuscivo a sentire il suo odore dell'alito, era un misto tra menta e miele.

Ma non mi baciò, e si ci, rimasi pochissimo male, ma disse soltanto << Stai attenta.>>

E se ne andò.

Mi avvicinai al mio armadietto facendo finta di non averlo visto.

Lo sorpassai, e appena cercai di aprire l'armadietto, lui me lo richiuse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 31, 2016 ⏰

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