Prologo

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<<Elisa se non ti alzi da quel letto giuro che ti appendo al muro !!>> urlò mio fratello dal piano di sotto, secondo me si stava agitando troppo in fin dei conti era solamente un trasloco dovuto al lavoro di mio padre.
Questa volta la città era Roma; non ne ero particolarmente entusiasta perché avrei dovuto lasciare i miei amici, le mie abitudini, i miei posti preferiti e mille altre cose che mi sarebbero mancate molto ma non avevo scelta..
Scesi in cucina imbronciata e mi riempii una tazza di latte con doppio nesquik per affrontare al meglio gli addii che mi sarebbero toccati quel giorno.
Avevamo il treno alle 3.30 eppure mia madre da infame decise che non potevo stare nel mio caro e comodo letto ma che dovevo alzarmi alle 8 per dare una ricontrollata a tutto ciò che avevo preso.
<<Eli hai preso tutti i vestiti? Hai guardato bene anche di aver preso le ultime cose in bagno ? Perché mi pare di aver visto il tuo spazzolino." disse mia madre in preda al panico totale, <<Si mamma smettila di preoccuparti abbiamo preso tutto, puoi anche fermarti un attimo.>> dissi alzando gli occhi al cielo, quella donna era una vera forza della natura, sapeva farmi arrabbiare ed irritare a livelli estremi ma sapeva anche come farsi perdonare facilmente. Mi feci accompagnare da mio fratello a casa della mia migliore amica Luisa che mi aspettava alla porta con i lacrimoni che si intravedevano da 20 metri di distanza. Mi sarebbe mancata lei soprattutto, i nostri pomeriggi insieme, le risate, le litigate, le notti passate sveglie a parlare di tutto e di più, il fangirlare di quando fosse sexy Luke Hemmings e mille altre cose che nessuno avrebbe mai fatto con me. Passai tutto il tempo prima della partenza da lei a mangiare il nostro ultimo pranzo insieme e a goderci gli ultimi momenti che da lì a poco sarebbero diventati rari perché i suoi non le avrebbero mai permesso di venire a trovarmi a Roma dato che aveva un anno in meno di me, per loro quindici anni era un'età appena sufficiente per poter uscire con le amiche per il paese in cui abitavamo , è una mentalità un po' bigotta per i miei gusti.
Dopo essere tornata a casa presi la mia valigia, arrivammo alla stazione infrangendo ogni limite di velocità e con una corsa sfrenata fino al binario riuscimmo ad arrivare per un pelo in tempo; mi sistemai sul sedile affianco al finestrino, collegai le cuffiette al cellulare e feci partire la musica che mischiata alla nostalgia che già si faceva sentire e alla stazione che era sempre più lontana mi provocò qualche lacrima.
Passò poco tempo prima di addormentarmi e non capire più nulla..

Spazio Autrice:
Si ho iniziato una nuova storia, il motivo è semplice non ho mai avuto una grande ispirazione ma adesso che ho conosciuto l'esistenza di Tancredi Galli posso dire di aver ritrovato l'ispirazione, questa non sarà come le altre perché sono determinata a finirla ed aggiornala, spero vi piaccia il prologo non vedo l'ora di pubblicare il primo capitolo visto che è già pronto. Lasciate una stellina ed un commento se vi è piaciuto. Un bacio - Manu 💋

White Lies- SighTancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora